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Riso Scotti Snack: lo specialista nel Vending si apre al salato

Forte del proprio know-how sul mercato, dei trend di consumo e delle partnership con le più importanti gestioni del Vending, l’azienda pavese, in occasione del “back to school”, lancia Guttiau, lo snack salato pronto a conquistare il pubblico perché buono, croccante e gratificante

 

Giorgio Notaro

Azienda “di” Vending e “per” il Vending. Azienda che ascolta e parla con coscienza alla Distribuzione Automatica perché nel nostro settore è nata 23 anni fa, è cresciuta e si è affermata. Riso Scotti Snack è una società del Gruppo Riso Scotti fondata nel 2001, che si pone come leader nel settore del fuoricasa, avendo alle spalle l’esperienza dello storico specialista risiero con quartier generale a Pavia.

Opera in tre canali distinti – Vending (a cui è collegato il 70% del fatturato), Ho.Re.ca. e Retail – con prodotti a base di riso che rispondono alle nuove esigenze dei consumatori sempre più attenti a un’alimentazione consapevole, in equilibrio tra bontà, gusto e benessere. Quelli di Riso Scotti Snack sono prodotti veloci nel consumo ma di eccellente pregio organolettico, con elevata garanzia qualitativa, tutti con le valenze nutrizionali del riso. Sono proposte perfette, infatti, per chi studia, per chi fa sport, per chi ama tenersi e sentirsi in forma.

Con il “back to school” di settembre, Riso Scotti Snack ha deciso di allargare la sua proposta per i distributori automatici, lanciando una referenza salata buona, croccante e gratificante. Uno snack che trae origine dalla tradizione italiana regionale e che si presenta con tutte le caratteristiche ideali per il Vending, con l’obiettivo di farlo diventare nel tempo un best-seller per l’azienda.

Ne abbiamo parlato con il dottor Giorgio Notaro, amministratore delegato di Riso Scotti Snack.

Dottor Notaro, mettiamo subito il dito nella piaga… Quanto sta impattando su Riso Scotti Snack il caro materie prime?

Nell’ultimo biennio 2022-23, anche noi, come tutta la filiera food, abbiamo dovuto fronteggiare i “violenti” incrementi dei costi delle commodities. Il cacao, in particolare, ha toccato livelli di prezzo mai visti a causa di un mix di fattori destabilizzanti: climate change, raccolti scarsi, produzione rivista al ribasso, speculazione, rincari dei moli e dei trasporti via mare. A oggi, siamo a un +100% rispetto a inizio anno. Quindi le difficoltà permangono anche nel 2024, anzi direi che sono esplose. Per quanto riguarda il riso, il 2022 è stato l’anno peggiore, poi le quotazioni per fortuna si sono stabilizzate, seppur restando più alte della media storica.

È una congiuntura che pesa, ovviamente, sulle marginalità, soprattutto per gli snack a base cioccolato. Tutte le aziende hanno dovuto ritoccare i listini al rialzo.

Quanto perdurerà, secondo lei, questa situazione?

L’andamento incrementale delle materie prime continuerà per tutto il 2024, soprattutto sulla parte cioccolato, con margini di incertezza anche sul 2025.

Quali azioni avete intrapreso per indorare la pillola ai vostri clienti?

Come Riso Scotti Snack siamo riusciti, in qualche modo, a effettuare degli aumenti calmierati e a caricarci gran parte dei costi. In questo ci aiuta il fatto di essere una realtà nata e cresciuta con il focus sul Vending, quindi, conosciamo bene le dinamiche di questo mercato che ha più difficoltà, rispetto, ad esempio, al retail, a modificare le fasce di prezzo: sia tecnicamente, per gli interventi necessari sulle macchine, sia per le politiche commerciali e le trattative dei gestori con i committenti del servizio. È un processo molto più lungo e lento, quindi i gestori fanno fatica a ribaltare, in tempi ristretti, gli aumenti a monte sul prezzo finale delle vending machines.

Le imprese vanno in ansia quando prospetti loro dei rincari, ma, ribadisco, cerchiamo di rendere l’impatto più sostenibile e graduale possibile. Questa fase di mercato sta avallando un cambio “storico” nelle linee di prezzo degli snack nel Vending. Prima c’erano sostanzialmente tre fasce: 0,60 cent, 0,80 cent, 1,00/1,20€. La fascia 0,60 sta di fatto scomparendo.

Come stanno di salute i numeri di Riso Scotti Snack?

Sia la redditività che i volumi hanno risentito della contingenza critica, ma abbiamo chiuso il 2023 con un fatturato complessivo di circa 8,2 milioni di Euro, di cui circa 6 milioni di provenienza Vending.

Nel 2024 siamo in crescita di +8% a volume e di +12% a valore. I margini sulle vendite sono un po’ inferiori rispetto al 2023, anche per gli investimenti fatti su macchinari e nuovi prodotti.

Ciò che mi inorgoglisce è che stiamo raccogliendo proprio in questa fase delicata i frutti del lavoro su innovazione e rivisitazione dell’assortimento iniziato 10 anni fa. Infatti, siamo già tornati ai valori del 2019, del pre-Covid.

Come ci si approccia ai clienti quando c’è da parlare di listini e aumenti?

Gli aumenti dell’ultimo periodo sono dettati, oggettivamente, dalla turbolenza a cui sono soggette le materie prime. Sono indotti, non ricercati.

Riso Scotti Snack si impegna al massimo e attua strategie per contenere il più possibile i costi fissi della sua struttura. Siamo un’azienda snella, che esternalizza molti servizi accessori. Abbiamo una rete di 10 agenti specializzati nel Vending che coprono tutto il territorio nazionale e sono retribuiti con remunerazione variabile rispetto al fatturato che producono. Collaboriamo con le più importanti rivendite italiane ma senza mai intaccare i consolidati equilibri a livello territoriale con i nostri commerciali. Siamo corretti, non creiamo concorrenze “artificiali”, salvaguardiamo il business di tutti i professionisti che lavorano per noi. Questo percorso virtuoso ci permette di essere attrattivi verso il mercato con prodotti di fascia premium ma proposti a prezzi parametrati sul comparto dell’automatico e di essere competitivi pur a cospetto di grandi marchi multinazionali che possono usufruire di vantaggiose economie di scala.

Quanti clienti avete attivi nel Vending?

Nei picchi di ordini, che per la nostra tipologia di prodotti arrivano nel periodo tra settembre e novembre, raggiungiamo i 700 clienti, comprese le filiali dei Grandi Gruppi.

Il nostro portfolio è eterogeneo e raggruppa anche tanti gestori medio-piccoli. È il risultato di una precisa scelta strategica di accettare minimi d’ordine di 300 Euro in tutta Italia. Per Riso Scotti Snack, che ha in catalogo 25 referenze, si tratta di un notevole impegno economico e logistico ma che ci ha permesso di essere più performanti anche nel Centro-Sud del Paese. Per noi è stata una svolta positiva.

Quanto conta far parte di un Gruppo delle proporzioni di Riso Scotti con una notorietà così alta nel B2C?

Un valore aggiunto per Riso Scotti Snack è aver potuto sfruttare, in questi ultimi 10 anni, la conoscenza del Gruppo dei principali criteri che orientano i comportamenti dei consumatori per studiare e creare degli snack innovativi e alto rotanti per il Vending. Conosciamo ciò che piace all’utente finale, i suoi bisogni e le sue aspettative.

Il gestore, il cui interlocutore commerciale è il committente del servizio, dal canto suo può darci dei consigli tecnici su come strutturare l’offerta di prodotto. Questo dialogo costante tra partner ci ha consentito di indirizzare i nostri studi di ricerca&sviluppo su prodotti esclusivi per il Vending.

Non attuiamo politiche di cross-canalità sulla D.A., adattando gli assortimenti di altri mercati all’automatico. Noi lavoriamo solo per il Vending e i nostri snack sono perfettamente fruibili nei d.a. e incentivano la vendita a impulso. Siamo, ad esempio, stati i primi a creare una grafica e una texture verticali per rendere più d’impatto e riconoscibile lo snack presente nelle spirali. Siamo coerenti e chiari nelle informazioni. Promuoviamo il break consapevole e sulle nostre etichette sono evidenziate, in modo trasparente, tutte le informazioni obbligatorie in merito a valori nutrizionali e assunzioni percentuali di riferimento (cioè la dose giornaliera consigliata) e altre facoltative ma estremamente importanti per una scelta ragionata. Non tutte le merendine e gli snack fanno male: è sbagliato generalizzare e demonizzare. Al contrario, mangiare uno snack a metà mattina e a metà pomeriggio può fornire il giusto contributo calorico ed energetico permettendo di non arrivare ai pasti affamati e quindi con il rischio di assumere troppe calorie.

Come è cambiato il rapporto degli italiani con la pausa-snack?

I pasti tendono ad essere semplificati e affiancati da altre micro-occasioni di fruizione che possiamo definire “snacking”: veri e propri break spalmati sull’arco della giornata e consumati fuori casa con cibo ready-to-eat, che tengono sempre più in considerazione il valore di un’alimentazione buona e di qualità.

Ritengo che la marca sia ancora una garanzia per il consumatore, distinguendosi dai prodotti unbranded.

Negli ultimi anni, a causa degli aumenti dei prezzi, si è vista, però, nel Vending una migrazione verso snack entry level. È una politica miope e squalificante e, nel lungo periodo, penalizzante per il settore che, in questo modo, non riuscirà mai del tutto a emanciparsi dallo stereotipo di “dispensatore” di prodotti di bassa qualità. Come Riso Scotti Snack partecipiamo alle commissioni di Confida sulla valorizzazione del servizio perché siamo fermamente convinti che la Distribuzione Automatica abbia necessità di proporsi in una veste più moderna e credibile al trade.

Ci illustra l’assortimento di Riso Scotti Snack per il Vending?

Abbiamo a catalogo 25 referenze: dal “senza glutine” (cannoli, cracker, minirisette, barrette croccanti, wafer, brownie, cookie), ai prodotti integrali e a basso contenuto calorico (cracker di riso, anche integrali con quinoa), ai prodotti salati, al puro cioccolato sia al latte che fondente in abbinamento al riso (ciocco e riso, sandwich, new generation crunchy e coco dream), ai prodotti biologici (cracker di riso integrali con quinoa e 100% riso), fino agli abbinamenti frutta secca e riso (linea croccanti) sempre senza glutine, al salato con e senza glutine.

Tutte le referenze proposte da Riso Scotti Snack seguono fedelmente un vademecum interno: forte attenzione agli aspetti nutrizionali, impiego di grassi di qualità e/o certificati, ricerca ed innovazione, ricettazioni equilibrate e gustose con l’utilizzo di farina di riso, riso soffiato, riso estruso.

Quali le novità per il “back to school”?

Il nostro punto di forza resta il dolce ma a settembre ci presenteremo in una nuova veste anche per il salato che attualmente occupa appena il 5% del nostro assortimento e ha spazi di sviluppo importanti.

In passato avevamo già avviato dei progetti sul salato senza glutine ma, per tanti motivi, non erano riusciti a radicarsi. Il salato salutistico ha volumi marginali nel Vending. Abbiamo, quindi, fatto nostra la lezione e ci siamo mossi in maniera diversa.

Nella Distribuzione Automatica non è facile inserirsi nel salato e sviluppare prodotti innovativi, perché storicamente l’offerta è basica e si concentra su patatine, tarallini e prodotti come schiacciatine e croccantelle. Abbiamo studiato uno snack gratificante per il palato, senza rinunciare ai nostri principi di salubrità, che abbia una propria precisa identità e un alto valore percepito da parte del consumatore.

Ci svela il nome?

Si chiama Guttiau Snack e prende spunto dal prodotto per antonomasia della panificazione artigianale sarda con l’aggiunta, però, di farina di riso per donargli maggiore croccantezza. È nel formato da 25 gr, quindi perfetto per la spirale singola. È disponibile nei gusti classico e pizza.

Crediamo molto in questo prodotto e su di esso abbiamo investito parecchio. Abbiamo ascoltato il mercato e dai feedback avuti dai gestori abbiamo percepito con chiarezza l’esigenza di avere a disposizione delle novità nel salato, che si distinguessero dall’offerta tradizionale. Infatti, l’inserimento nelle macchine per i field-test è stato molto veloce, addirittura più del dolce; il prodotto è stato recepito molto bene in fase di pre-ordine per il periodo del “back to school”.

Riteniamo che i consumatori sentano il bisogno di avere a disposizione qualcosa di diverso. La gratificazione della pausa snack al distributore resta predominante, mentre la persona che cerca lo snack salutistico in senso stretto indirizza l’acquisto ad altri canali, come la GDO.

Siete attrezzati per il nuovo regolamento UE sugli imballaggi?

Riso Scotti Snack sta lavorando nella direzione della nuova normativa europea e contiamo di introdurre a breve sul mercato confezioni “green” e con meno plastica. Al di là degli slogan politici, sussistono, però, precise problematiche tecniche da superare soprattutto sull’effetto barriera delle confezioni: dobbiamo capire fino a che punto si può ridurre lo spessore del pack senza intaccare la shelf-life del prodotto e le sue peculiarità di croccantezza e gusto. Sono scelte da ponderare con estrema attenzione e occorreranno test approfonditi.

Un’altra gatta da pelare per il nostro settore sono i CAM…

I Criteri Ambientali Minimi applicati al Vending sono molto stringenti, direi troppo. Noi ci rientriamo con alcuni prodotti ma, in generale, i CAM tendono a escludere la maggior parte delle referenze oggi disponibili per i gestori. Non si salva praticamente nessuno.

Le criticità maggiori sono sul dolce; ad esempio il cacao deve essere solo di origine bio o equosolidale. Capisce che con questi paletti i prezzi dei prodotti finiti si impennerebbero, andando fuori target per il Vending, perché dietro ci sarebbero processi produttivi molto più sofisticati e quindi costosi. Gli appalti pubblici sono diventati anti-economici. Confido che i CAM possano essere rivisti alla luce anche di una presa di posizione ferma del settore.

Quali certificazioni può vantare Riso Scotti Snack?

Mi preme rimarcare due importanti certificazioni di prodotto: biologico e AIC per il senza glutine.

Dottor Notaro, per concludere, come vede l’evoluzione del Vending?

Bisogna essere realisti. Nei prossimi mesi il mercato vivrà un momento di staticità e di rallentamento dei consumi: l’aumento generalizzato dei prezzi si farà sempre più sentire. La filiera dovrà attrarre verso i distributori automatici nuove fasce di consumatori per i quali, attualmente, il Vending è poco interessante e quindi non viene utilizzato.

L’innovazione delle macchine che ho constatato di persona all’ultimo Venditalia, specie nell’interazione digitale, sta migliorando il livello della proposta.

Resto fiducioso, perché l’automatico sarà sempre più centrale nell’offerta alimentare del fuori casa. Servono, però, visione e coraggio per ampliare i nostri orizzonti. Con Guttiau Snack, cerchiamo di aprire una strada nuova e dare un segnale di cambiamento ad alto contenuto di innovazione, di servizio e di benessere: sono questi i driver che accompagnano da sempre la Riso Scotti Snack e che credo possano essere vincenti per l’intero comparto.

Enrico Capello

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