Luca, Nicola e Mattia Zaniboni. La Distribuzione Automatica declinata in tre nomi, in tre fratelli, in tre imprenditori e manager innovativi e intuitivi e riassunta in un’unica azienda, Dispensa Zaniboni, che oggi è anche un marchio di prodotto. Se non conosci Zaniboni non sei del Vending, ci viene da pensare in modo spontaneo, andando alla scoperta, in questa intervista, dei numeri della azienda parmense, partita con tanti buoni propositi ma mezzi limitati e che – con pazienza, coraggio, professionalità e lungimiranza – si è fatta strada nel Vending, diventandone punto di riferimento e riconosciuto caso di successo. Una start-up, quella che s’avviò a fari spenti nel 2008, che nel tempo ha assunto forza, dignità e valori per stare, a testa altissima, a fianco di brand storici e acclamati del food&beverage.
Fratelli Zaniboni, qual è stato il vostro percorso nel Vending?
Abbiamo iniziato la nostra attività nella Distribuzione Automatica nel 2008 con un prodotto ormai mitico, il COMBO, uno snack pane e salame che aveva caratteristiche adatte per il Vending. Era un retaggio “culturale” della nostra esperienza precedente nel mondo dei salumi con l’azienda di famiglia che avevamo ceduto alcuni anni prima.
L’approccio è stato da subito quello di capire quali fossero le vere esigenze del canale e che opportunità di sviluppo ci potessero essere. Da lì abbiamo allargato l’assortimento. L’idea è sempre stata quella di proporre snack di vario genere per diversi momenti di consumo, in modo che il gestore avesse a disposizione una gamma completa da presentare alla clientela.
Il salto di qualità Dispensa Zaniboni lo ha compiuto poi nel 2016 quando ci siamo trasferiti in una struttura più grande – circa 2mila mq di magazzino e 400 mq di uffici – situata nella zona dell’Interporto di Parma. È una sede che ci ha permesso di migliorare la parte logistica di ricevimento merci e distribuzione e che ci consente di evadere gli ordini in Italia entro 4-5giorni e all’estero entro 7-8 giorni.
Ci date un po’ di numeri del vostro giro d’affari?
Nel 2023 abbiamo fatturato oltre 10 milioni di Euro, con circa 1.200 clienti Vending in Italia. Abbiamo recuperato e abbondantemente superato il fatturato perso con il Covid e da un paio d’anni abbiamo iniziato a fornire anche gestori in Francia, Belgio, Spagna. La recente fiera “Vending Show” di Parigi è stata un ottimo trampolino di lancio in questo senso.
Per quanto riguarda i prodotti, abbiamo circa 200 articoli a listino. Le referenze con il nostro brand rappresentano numericamente il 30% dei volumi e il 60% del fatturato.
Dispensa Zaniboni è un’azienda molto snella. Noi fratelli ci dividiamo le attività commerciali, la selezione dei prodotti e la gestione dei fornitori. Abbiamo due dipendenti per la parte amministrativa e logistica. Il resto delle attività sono terziarizzate. Abbiamo una struttura di vendita di 18 agenti che sono la nostra vera forza competitiva sul mercato.
Se pensiamo che nel 2008 eravamo “scesi in campo” con 10 prodotti a catalogo e 500mila Euro di fatturato, possiamo dirci orgogliosi del percorso fatto.
A un’azienda giovane e con voglia di emergere come eravate voi 16 anni fa quali consigli dareste per raggiungere i vostri risultati?
Condenseremmo tutto in una parola: servizio. Servizio inteso come affidabilità, disponibilità a risolvere i problemi e qualità nel lavoro, considerando sempre clienti e fornitori come i partner migliori che ti aiutano a crescere.
La vostra strategia per il Vending è oggi desumibile dal claim “Nuove idee per gli snack”?
Il segreto del successo di un’azienda sta nella curiosità, nella voglia di conoscere e di imparare, di non accontentarsi. Dispensa Zaniboni è un incubatore di idee e progetti. Cerchiamo ogni giorno nuovi spunti per nuovi prodotti, in linea con le tendenze del mercato. Il Food, da questo punto di vista, offre parecchi spunti. I consumatori sono sempre più sensibili alle caratteristiche nutritive dei prodotti e sia noi che i gestori non possiamo permetterci di deludere le loro aspettative.
L’utenza che utilizza i distributori automatici è diventata interattiva, competente ed esigente. Nessun atto di acquisto deve essere dato per scontato. Il consumatore non è più così strettamente legato alla marca se non perché rappresenta comunque un alto livello di affidabilità e fiducia percepita. Guarda le informazioni nutrizionali, gli ingredienti. Per noi la comunicazione sul pack è perciò fondamentale.
È seguendo questi input che è nata, nel 2022, la linea a marchio “ZANIBONI SNACK”?
Nasce dalla consapevolezza che è sempre più importante essere garanti di ciò che proponiamo. Dispensa Zaniboni resta il nome della società nata con il grande obiettivo di promuovere un assortimento “all inclusive” al servizio del Vending. Ciò rappresenta ancora il senso della nostra attività. Ma siamo anche convinti che Zaniboni abbia raggiunto una reputazione tale nei settori in cui opera che sia stato un segno di maturità e crescita presentarci al mercato anche in prima persona.
Ripensando al 2008, che effetto vi fa vedere il vostro nome accanto a quello dei best-seller del food?
Ci fa sicuramente piacere, ma non ci dimentichiamo da dove arriviamo e soprattutto sappiamo che vogliamo continuare a crescere. Quindi tutto sommato nessun effetto particolare.Davanti a noi ci sono più nuovi traguardi da raggiungere che risultati fa festeggiare…
Con quali intenti vi presentate al Venditalia 2024?
Venditalia per noi è un appuntamento irrinunciabile. Incontriamo molti clienti ed operatori del Vending, italiani e stranieri. Il nostro budget d’investimento aumenta a ogni edizione in proporzione alla crescita aziendale.
Saremo a Fiera Milano di Rho con la proposta del 2024 focalizzata sul marchio ZANIBONI SNACK e sempre mirata alle esigenze del canale.
Seguendo la strategia di un’offerta legata ai vari momenti di consumo che il Vending può soddisfare, abbiamo lanciato nell’ultimo anno diversi prodotti su varie linee: Linea Dolce, Linea OK SNACK, Linea di frutta secca naturale “IL BENE DELLA FRUTTA”, Linea Benessere, Linea OK PROTEIN/FIT SPO, Linea Energy Drink.
Come è cambiato, secondo voi, il Vending con la nascita di nuove aggregazioni di aziende?
Aggregando aziende sotto forma di acquisizioni, fusioni o alleanze commerciali le fette di mercato in mano a operatori nazionali sono sempre più grandi: è un dato di fatto.
Non dimentichiamoci, però, che il Vending è servizio e il presidio dei luoghi in cui si lavora sono elementi fondamentali. I gestori locali, da questo punto di vista sono impareggiabili: conoscono i clienti e le opportunità che possono sorgere sul territorio avendone una conoscenza approfondita. Non è un caso che molte imprese medio-piccole siano state quelle che per prime sono ripartite dopo la pandemia e abbiamo saputo rivisitare i loro piani individuando nuove localizzazioni delle macchine e differenti opportunità di mercato.
Anche lo sviluppo recente dei negozi automatici H24 è un fenomeno che accentua il localismo del settore. Riconoscere i posti giusti dove collocare le aree break è una capacità che possiede solo chi ha il monitoraggio diretto sull’area in cui opera.
Qualità e prezzo possono convivere anche con le ristrette marginalità delle vendite al distributore?
Bisogna intendersi sul concetto di qualità e prezzo. Crediamo che il Vending oggi sia ancora sottostimato dai consumatori. Il caffè a 0,50 cent. o meno, così come per certi snack, non può essere il giusto compenso per il servizio che si chiede alla filiera del settore. L’intento anche nostro è quello di mettere a disposizione prodotti che abbiano un valore percepito superiore, alzando così la qualità della proposta.
All’estero vediamo come i prezzi di vendita siano ben più elevati rispetto all’Italia dove, invece, c’è ancora molto da lavorare su una appropriata e corretta conoscenza del Vending.
Negli anni avete implementato la vostra strategia di comunicazione. In che modo?
Il brand personalizzato ci espone direttamente al consumatore ed è quindi importante rispondere alle aspettative del pubblico. La prima mossa è quella di comunicare il più possibile sul prodotto. Poi utilizziamo sempre di più i canali social che rappresentano una forma di dialogo diretto e ci danno la possibilità di diffondere meglio le nostre attività. Siamo su facebook e instagram e abbiamo un servizio di newsletter B2B.
Per finire, quali “nuove idee” dobbiamo aspettarci da Dispensa Zaniboni per il futuro?
Le nuove idee nascono anche dal confronto costante che abbiamo con i nostri clienti del Vending. Nei progetti dell’azienda c’è uno sviluppo nell’area bevande, non solo energetiche. Inoltre il mondo del salato ha bisogno di novità ed è in questa direzione che ci stiamo muovendo.
Vorremmo, poi, dare caratterizzazioni regionali e italiane alle nostre referenze, anche per un’espansione verso altri Paesi europei dove il Made in Italy rimane ricercato a apprezzato.
e.c.