Nel 2023 FLO, marchio storico nato a Fontanellato (PR) e specializzato nella produzione di stoviglie e contenitori per alimenti per i settori Retail&Ho.Re.Ca e Vending, ha festeggiato i suoi primi 50 anni durante i quali ha saputo trasformarsi da impresa familiare a Gruppo internazionale con 5 sedi produttive tra Italia, Francia e Regno Unito, un fatturato di oltre 200 milioni e 720 dipendenti.
“In quest’anno così particolare per noi, che riunisce non solo l’anniversario di FLO ma anche quelli di ISAP e Flo Europe, abbiamo voluto festeggiare insieme ai nostri collaboratori, vero motore dell’azienda e artefici insieme a noi dei successi e degli obiettivi raggiunti. È stata l’occasione per ringraziare l’intero Gruppo, che si è impegnato per portare avanti ogni progetto con grandissima attenzione alla sostenibilità, che guida ormai tutte le nostre scelte strategiche, sia sul medio-lungo periodo che nel lavoro quotidiano”, ha commentato Erika Simonazzi, Direttrice Marketing di FLO.
Nella suggestiva cornice del Circolo di Lettura di Parma si è svolto a dicembre l’evento celebrativo che ha visto protagonisti e ospiti i dipendenti del Gruppo, provenienti sia dall’Italia che dall’estero. Alcuni storici collaboratori hanno raccontato gli albori delle aziende che oggi fanno parte del Gruppo FLO. Grande risalto è stato dato al lavoro di squadra delle tante persone che, pur operando fisicamente in città diverse, sono profondamente connesse le une alle altre, per creare prodotti di alta qualità, frutto di una vocazione sempre maggiore all’innovazione e alla sostenibilità.
Il racconto della nascita di Flo, attraverso le parole dei figli del fondatore Antonio Simonazzi – Erika e Daniele – ha consolidato ulteriormente il senso di appartenenza aziendale.
Nel 1973 Antonio Simonazzi, con un impianto industriale assemblato da lui stesso, inizia a produrre i primi bicchieri in plastica per i distributori automatici; con il boom economico degli anni ’80 e del mercato dei prodotti monouso per la casa, FLO entra nel settore retail e amplia la produzione a piatti e contenitori in plastica, grazie agli investimenti in nuovi macchinari. Gli anni ’90 sono quelli dell’internazionalizzazione e FLO inizia il processo di espansione aprendo nuove sedi commerciali in Francia, Germania e Inghilterra.
Negli anni 2000 inizia la trasformazione da azienda familiare a multinazionale, a partire dalla creazione di FLO Europe a Ruiz in Francia nel 2003, per la produzione di stoviglie in plastica e tovaglioli di carta destinati ai mercati nord europei. Il percorso prosegue, poi, nel 2006 con l’acquisizione di ISAP, azienda veronese specializzata nella produzione di bicchieri per il canale Ho.Re.Ca. e contenitori alimentari per il settore retail e industriale. È anche l’inizio della transizione ecologica. FLO sceglie, infatti, l’innovazione sostenibile applicata ai processi e ai prodotti, alle materie prime e alla gestione degli impianti, per offrire soluzioni più “green” e ridurre il proprio impatto ambientale.
Nel 2008, ISAP, per prima sul mercato, lancia Ecokay, una linea completa di bicchieri biodegradabili e compostabili.
Nel 2011, nasce Hybrid, il primo bicchiere ecologico inventato da FLO e dedicato alla Distribuzione Automatica.
Nel 2012, il Gruppo si allarga con l’acquisizione di Benders UK, azienda gallese produttrice di bicchieri in carta e tovaglioli ripiegati, con oltre 100 anni di esperienza nella carta.
Nel 2014, apre il nuovo reparto dedicato alla produzione delle capsule per caffè monoporzionato, frutto del know-how e dell’esperienza maturata in ambito Vending.
Nel 2016, FLO Europe dà il via ad una trasformazione interna che si concluderà, in soli due anni, con la conversione totale dello stabilimento da plastica a carta. Questo iter continua negli anni successivi.
Nel 2019, il Gruppo FLO acquisisce il controllo di maggioranza di ISAP e Benders e si presenta come grande player in Europa per la produzione di packaging monouso sostenibili e di contenitori per alimenti rivolti ai settori Vending, Retail, Food Service, Industrial. Quindi viene compleatata la conversione totale dello stabilimento di FLO Europe da produttore in plastica a produttore in carta ed è avviato il reparto cartoncino nella sede ISAP di Catania.
Nel 2023, viene inaugurato a Fontanellato un nuovo Reparto Carta, perseguendo così la strategia di una diversificazione evoluta e sostenibile, anche dal punto di vista ambientale
“Innovazione e miglioramento continuo sono caratteristiche presenti nelle aziende con una visione verso il futuro, con i piedi per terra e attente a quello che succede al loro interno e nel mercato. – ha dichiarato Daniele Simonazzi, CEO di FLO – . Tutto quello che abbiamo realizzato e che stiamo realizzando è possibile solo grazie all’impegno e alla dedizione di tutti noi. Arriviamo da esperienze e background culturali diversi e da questa complessità nasce la nostra forza, fatta di caratteristiche uniche che insieme creano una forte sinergia: ecletticità, determinazione, orgoglio, razionalità e tanta esperienza. Siamo sempre state delle società che hanno l’innovazione come valore di base, ma sono certo che l’unione di tutte abbia agevolato il nostro percorso e lo abbia accelerato ancora di più. L’innovazione, infatti, non si basa solo sulla flessibilità di pensiero ma soprattutto sulla ricerca del miglioramento continuo”.
Oggi FLO è una multinazionale con il DNA di impresa familiare italiana, che ha saputo investire in efficienza, ricerca e sviluppo sostenibile. L’esperienza, la tecnologia e i macchinari in uso, consentono all’azienda di trasformare tutti i materiali presenti in commercio – dalle plastiche tradizionali di derivazione fossile, alle bioplastiche, alla carta – in un’ottica di sostenibilità sia ambientale che di business.
FLO ha collaborato allo studio del centro di ricerca olandese Wageningen Food&Research della Wageningen University & Reasearch (WUR) finalizzato a valutare l’impatto ambientale e la circolarità delle capsule di caffè monoporzionato. Dal confronto tra capsule differenti per materiale e tecnologia di produzione, quelle in PLA, sviluppate da FLO in collaborazione con NatureWorks, sono risultate le migliori.
Lo scopo dello studio è stato di valutare la sostenibilità di vari tipi di capsule per caffè, considerandone tutto il ciclo di vita, e per farlo sono stati simulati diversi scenari di fine vita: dal riciclo al compostaggio alla termovalorizzazione e, infine, alla discarica. La sostenibilità è stata valutata calcolando in particolare il Global Warming Potential su 100 anni (GWP100), che rappresenta le emissioni di gas climalteranti associate al ciclo di vita del prodotto, e l’indicatore di circolarità dei materiali (MCI), ideato dalla Ellen MacArthur Foundation per quantificare la coerenza di un prodotto inserito in un contesto di economia circolare. La combinazione dei due mostra il livello di sostenibilità della capsula.
Dal confronto tra capsule in bioplastica termoformate e a iniezione, in plastica tradizionale e in alluminio, è emerso che la capsula in PLA di FLO possiede il minor GWP100. Considerando poi il compostaggio industriale come scenario di fine vita, il valore di MCI della capsula FLO risulta il 100%, cioè il massimo di circolarità. Combinando i due indicatori, la capsula compostabile termoformata dell’azienda di Fontanellato è risultata la più sostenibile di tutte.
Lo studio, infine, evidenzia come anche la tecnologia alla base della produzione influenzi significativamente il risultato. La termoformatura, con cui viene realizzata la capsula FLO, è un processo che, rispetto alla tecnologia a iniezione, permette la produzione di capsule con spessori più sottili, quindi con un minor uso di materia prima e un minor peso, con conseguente riduzione di emissioni di gas climalteranti. “I risultati di questo studio – commenta Erika Simonazzi, Marketing Manager del Gruppo FLO – sono la dimostrazione che stiamo procedendo nella giusta direzione e che la nostra intuizione di puntare sulla bioplastica termoformata è corretta. La ricerca si rivela particolarmente importante anche alla luce delle vicende legislative di questi ultimi mesi che vedono protagonista l’Europa sul tema della riduzione dei rifiuti da packaging monouso (PPWR). Dal regolamento PPWR in discussione al Parlamento Europeo, emerge infatti che per quegli imballi che vengono gettati con il prodotto all’interno, come le capsule o cialde per caffè e le bustine del thè, il compostaggio è la soluzione più auspicabile”.