Universo Vending S.p.a. è da 23 anni l’emporio per i gestori e i rivenditori che vogliono trovare, nello stesso polo logistico, tutto l’occorrente in termini di ricambi, sistemi di pagamento e accessori per il mondo della Distribuzione Automatica. Cosa resa possibile dal fatto che Universo Vending oggi è l’unico polo distributivo italiano che dispone di tutti i ricambi provenienti da tutti i fabbricanti presenti nella D.A.
Universo Vending crede fortemente nel lavoro, nella professionalità e nel rispetto degli impegni verso clienti e collaboratori. Importanza fondamentale viene data alla qualità, sia per quanto riguarda i prodotti trattati, tutti certificati e in prevalenza di provenienza europea, sia per quanto riguarda i servizi offerti.
La nostra redazione ha incontrato nella sede di San Giorgio Bigarello (Mantova) il dottor Piero Fabbro, fondatore e presidente di Universo Vending e figura storica del nostro settore, e il Direttore Vendite Stefano Vanzini.
Quali sono le origini di Universo Vending?
La nostra azienda è nata ufficialmente il 1° gennaio 2000, sfidando le incognite del nuovo secolo, incuranti delle previsioni apocalittiche e dei millenium bug informatici che avrebbero dovuto mandare in tilt il mondo.
Siamo stati una sorta di spin-off del Gruppo Cida, il consorzio di gestori nato per impulso e iniziativa di Epaminonda Scaltriti, che dal 1993 raggruppava i principali operatori italiani e che all’apogeo della sua attività aveva raggiunto la considerevole cifra di 52 soci e una dimensione di fatturato notevole. Non si trattava di un semplice gruppo di acquisto, tipo l’attuale Euro Group, ma di una realtà che poteva contare su una base logistica fisica con tanto di magazzino, a fianco dell’attuale sede di Universo, in cui si stoccavano i prodotti acquistati e li si distribuiva.
Il Cida è entrato in crisi quando sono cominciate le acquisizioni e gli accorpamenti tra gestioni. Chi era diventato nel frattempo più grande mal digeriva di dover condividere le sue scontistiche con soci medio/piccoli. Anche i patti di “non belligeranza” erano saltati visto l’estensione dell’area geografica di influenza di alcune gestioni.
Io sono entrato in Cida nel 1998 e tra le prime decisioni che proposi fu quella di dare una base economico-finanziaria al consorzio in modo da non dipendere solo dalle quote dei soci. Intraprendemmo alcune iniziative commerciali che mal si sposavano, però, con la natura giuridica del Cida.
Il sottoscritto e Ugo Sassettoli decisero, quindi, di uscire e di fondare la Universo Vending, dando autonomia e una propria identità alla commercializzazione dei ricambi che già veniva effettuata in Cida. Quattro/cinque soci ci seguirono, altri rimasero nel consorzio che, comunque, finì per essere messo in liquidazione nel 2005, chiudendo un’esperienza imprenditoriale durata una dozzina di anni.
La crescita di Universo Vending è stata veloce?
I primi anni coincisero con un vero e proprio boom di ricavi. Con il cambio dalla Lira all’Euro abbiamo avuto un’esplosione del giro d’affari con una fortissima commercializzazione di sistemi di pagamento e gettoniere. Poi, abbiamo vissuto un normale assestamento, anche se la crescita è sempre stata costante. Adesso il 91% delle nostre vendite riguarda la ricambistica.
Nel 2010, sull’onda degli ottimi riscontri commerciali, ci siamo trasferiti nell’attuale sede di 3.500 mq, ampliando sia gli uffici che tutta la logistica organizzativa.
Nel 2019 il nostro fatturato aveva superato i 19 milioni di Euro. Dopo il Covid siamo ripartiti e siamo tornati nel 2022 a oltre 16 milioni. Contiamo di riavere i numeri pre-pandemia entro il prossimo anno e di traguardare presto i 20 milioni.
Nel corso del tempo abbiamo allargato la base della clientela al di fuori dei soci storici e oggi il 53% delle forniture riguarda gestori e rivendite che non fanno parte del nostro board azionario. Ci siamo mossi anche sull’estero, che attualmente rappresenta circa il 22% del business: siamo presenti non solo in Europa, ma ci siamo spinti fino in America Latina ed Estremo Oriente.
Effettuiamo quotidianamente una quarantina di spedizioni con una media di consegna di 4,75 giorni, venendo incontro alle esigenze di circa 350 clienti.
Avete una struttura commerciale che supporta il vostro sviluppo?
In realtà la forza vendita è risicata nei numeri: 2 agenti in tutta Italia. Il nostro valore aggiunto deriva dalla nomea di Universo Vending sul mercato, dal passaparola che veicola la qualità del servizio e dalla capacità e lungimiranza di aver investito nella digitalizzazione attraverso il sito internet che è per noi la vetrina con cui ci presentiamo sul mercato.
Siamo l’unica organizzazione del settore che vende i ricambi e gli accessori di tutti i fabbricanti presenti nel Vending e OCS. Qui da noi il gestore trova tutto: anche i filtri d’acqua, le palette e i bicchieri fino al semplice sacchetto dell’immondizia per la raccolta differenziata.
Non abbiamo nessun vincolo di distribuzione o partnership: siamo dei liberi acquisitori e venditori dei prodotti di tutti i marchi sul mercato.
La presenza tra i vostri soci di importanti imprese di gestione non vi limita nell’attività di vendita?
Assolutamente no. Nei dialoghi e nelle trattative con la clientela è come se non ci fossero; nessuno ci ha mai fatto pesare la questione. Universo Vending è totalmente indipendente e non ha condizionamenti interni ed esterni. I soci sono dei finanziatori e nulla più.
Quali sono gli ingranaggi che permettono al “motore” di Universo Vending di muoversi sempre a pieni giri, senza inceppamenti?
Per noi l’organizzazione, la codificazione e la standardizzazione dei processi sono aspetti imprescindibili. Come detto in precedenza, siamo stati dei precursori nel Vending in tema di digitalizzazione e informatizzazione del servizio. Sulla nostra piattaforma www.universovending.it il gestore può consultare gli esplosi di tutte le case produttrici. Parliamo di circa 1.600 distributori automatici tra macchine in produzione e fuori produzione e di 350.000 referenze.
Sul portale il gestore trova le modalità per ordinare e la disponibilità delle referenze. Gli ordinativi vengono gestiti in automatico grazie al collegamento diretto e in tempo reale tra il sito e i software che gestiscono la logistica e l’amministrazione. Tutto è tracciato e codificato; siamo arrivati al punto che gli operatori di magazzino vengono guidati, nel prelievo delle merci, da sistemi vocali collegati al software di gestione della logistica. Anche chi chiama al telefono viene poi indirizzato verso il web.
Qual è l’iter da seguire per diventare cliente di Universo Vending?
L’iter prevede che il gestore interessato ad acquistare faccia richiesta tramite il portale. Noi lo contattiamo per chiedergli delle informazioni sulla sua azienda, invitandolo poi a fare l’iscrizione online. A questo punto lo codifichiamo e gli forniamo le chiavi d’accesso; infine in base a quanto da lui richiesto, gli giriamo un preventivo sui prodotti richiesti.
Il monitoraggio della clientela viene effettuato con cadenza regolare. Se c’è un contatto che non ordina da molto tempo cerchiamo di indagare e capirne i motivi e, nel caso, studiamo delle azioni per riconquistare la sua fiducia.
La stessa attenzione la poniamo verso i pagamenti. Siamo molto rigidi e scrupolosi, ma non abbiamo problemi su insoluti e le richieste di finanziamento sono minime. Anzi, molti gestori preferiscono pagare in anticipo per evitare appesantimenti burocratici nella gestione bancaria delle Riba.
Avete in mente delle implementazioni sul portale di Universo?
In realtà non ci fermiamo mai e l’implementazione è continua. C’è l’intenzione di utilizzare il portale anche per rafforzare la parte commerciale e per intercettare quei micro gestori che magari ordinerebbero una decina di pezzi.
Inoltre, vorremmo creare una vetrina per tutti quei prodotti non custom, come pompe e motori, che acquistiamo da primari produttori e non direttamente dai fabbricanti di d.a. Siamo nell’ordine di 800-900 referenze a catalogo. Il modello a cui avvicinarci, fatte le dovute proporzioni, è quello di un e-commerce tipo Amazon.
Fate utilizzo di Whatsapp e Social?
Siamo per ora presenti solo su Facebook, ma stiamo valutando quale deve il miglior utilizzo dei Social media per lo sviluppo qualitativo del nostro servizio. Riteniamo, che gli attuali strumenti di diffusione delle informazioni possano essere un importante veicolo di condivisione del sapere e delle conoscenze e che tutti possiamo contribuire alla crescita qualitativa del settore.
L’avvicinarvi ai micro-gestori potrebbe portarvi a trattare anche prodotti entry-level?
No. Abbiamo fatto qualche tentativo, anni fa, di importare componenti alternativi realizzati nel sud-est asiatico, ma abbiamo riscontrato una qualità altalenante, non all’altezza delle nostre aspettative. Da qui è nata la nostra decisione di puntare solo su prodotti italiani o europei, che hanno standard di produzione più controllati e garantiscono alla nostra clientela di ricevere merci di alto profilo. Inoltre lo stretto rapporto instaurato con primari costruttori di componenti, già fornitori dei costruttori di distributori automatici, ci permette di analizzare e sviluppare soluzioni nuove e innovative.
Navigando nel vostro sito a un certo punto ci si imbatte nel Consignment Stock. Di cosa si tratta?
Universo Vending da alcuni anni sta sperimentando con importanti gestori il servizio di Consignment Stock, che consiste nel gestire il magazzino ricambi direttamente presso il cliente. Con il Consignment Stock, infatti, la merce rimane di proprietà di Universo Vending e resta in conto deposito presso l’operatore finché non viene prelevata. Il cliente, di volta in volta, ritira il quantitativo di merce necessario alle sue esigenze e, solo in questo momento, la merce passa di proprietà dal fornitore al cliente. Attraverso un sistema informatizzato d’avanguardia, Universo Vending riceve in tempo reale i dati relativi ai prelievi effettuati e provvede a reintegrare le scorte fissate a magazzino.
Questo servizio garantisce al cliente vantaggi notevoli in termini di costi di gestione e un lead-time di rifornimento nullo, poiché la merce è sempre presente a magazzino. A oggi abbiamo in gestione cinque magazzini e altre tre partiranno a breve.
Il 2022 è stato l’anno dei rincari di materie prime, utenze e dell’esplodere dell’inflazione. Quali le strategie di contenimento attuate da Universo?
Abbiamo dovuto effettuare molte variazioni dei prezzi di listino: tenga conto che è stato necessario fronteggiare dei rincari delle materie prime con cadenza quindicinale. Nonostante ciò abbiamo deciso, per evitare di scaricare sui soci gli scossoni del mercato, di assorbire gran parte degli aumenti senza valorizzarli sulla clientela, tant’è vero che nel 2022 la redditività di Universo in percentuale è calata pur restando su livelli accettabili. Abbiamo gestito la situazione in modo corretto per creare meno disagi possibili a chi lavora con noi.
Altra tematica delicata è quella degli approvvigionamenti. Sulle materie prime siamo arrivati al punto di comprarle direttamente noi per conto di alcuni fornitori per bloccare il prezzo con congruo anticipo. Situazione ancora più complicata è quella della componentistica elettronica: abbiamo ordini aperti per microchip, processori e schede madri delle macchine dal 2020/21. Il nostro magazzino, che ha un valore di circa 3 milioni di Euro con 8.300 referenze stoccate, è sceso di valore nel 2022 di circa mezzo milione a causa delle mancate consegne dei pezzi.
Se sulle commodities almeno gli aumenti si sono fermati e abbiamo avuto un po’ di respiro, per i ricambi legati all’elettronica ci sarà ancora da soffrire. A inizio anno abbiamo attuato un piano di acquisti che ha permesso al nostro magazzino di tornare più vicino ai suoi standard. Ipotizziamo di andare di nuovo a regime entro l’estate. Ovviamente non siamo solo noi ad avere queste difficoltà ma tutto il mercato. Non ci sono eccezioni.
Quali sono le certificazioni di cui si fregia Universo Vending?
Nel 2019, la nostra Società ha adottato il Modello organizzativo ISO9001:2015 sui sistemi di qualità e nel 2022 il Codice Etico e il Modello di organizzazione, gestione e controllo (MOG) in conformità ai principi ed alle linee guida previste dal decreto legislativo n. 231/2001 sul rischio d’impresa.
Inoltre stiamo lavorando per certificarci in ambito ESG, sulla Sostenibilità d’Impresa.
Come agisce Universo Vending nell’ambito della Responsabilità Sociale?
Universo Vending ha sempre posto particolare attenzione alla gestione del personale, 20 dipendenti, e alla sua valorizzazione. Da anni collaboriamo con una cooperativa sociale di Mantova a cui somministriamo dei lavori, essenzialmente di confezionamento, che vengono eseguito da persone con handicap fisici e psichici. Siamo molto soddisfatti di questa partnership. Questi ragazzi sono bravi e puntigliosi. Uno di loro lo abbiamo assunto e un altro è in fase di tirocinio. L’aspetto che può ci rende orgogliosi del percorso di integrazione e inclusione intrapreso è vedere come siano cresciuti con noi e come siano cambiati rispetto al loro primo giorno in Universo. Hanno sviluppato una forte interazione con i colleghi, sono più dinamici e a loro agio in mezzo ad altra gente.
Abbiamo, poi, inserito di recente del personale femminile nella logistica del magazzino. Forse siamo stati i primi nel settore. È un modo per superare pregiudizi e stereotipi per cui certe mansioni nel Vending sono solo “da uomo”.
Dottor Fabbro, lei è stato presidente di Confida tra fine anni ’80 e metà anni ’90 del secolo scorso. Che ricordi ha di quell’esperienza?
Furono anni faticosi, di semina per cercare di unificare la filiera del Vending sotto il “capello” dell’associazione. Allora i gestori aderivano ancora all’Anida, i fabbricanti all’Anie, i produttori viaggiavano in ordine sparso. Era un mondo che aveva voglia di unirsi ma conservando ognuno la propria autonomia. Mancava la coesione e la visione comune di oggi in Confida. Adesso è tutto diverso, si possono fare più cose con meno intoppi. Il lavoro è più semplice.
Universo Vending ogni giorno si confronta con decine di operatori. Quali sono i sentori di mercato che raccogliete?
Il Vending si è concentrato in questi anni con le acquisizioni, ma non siamo così sicuri che si andrà avanti in futuro a certi ritmi. Per comprare le gestioni che hanno fatturato e redditività serve parecchia liquidità. Molte PMI nostre clienti hanno capito che ci sono margini di espansione sul mercato attraverso azioni commerciali che mettono al centro la qualità del servizio e quindi non hanno intenzione di vendere. Bisogna vedere se e come proseguirà l’interesse dei torrefattori verso le gestioni nell’ottica di un’integrazione verticale. Lavazza e Gimoka sono partite: altri le seguiranno?
C’è, poi, la lunga strada verso una digitalizzazione sempre più spinta da cui i gestori non possono più prescindere. Chi è partito con i pagamenti di nuova generazione sta ottenendo risultati interessanti in termini di ricavi, abbattendo i costi. È un processo ormai irreversibile.
Il Vending è in fermento e la nostra prospettiva è sicuramente positiva.