Fare impresa oggi, in un mercato complesso e in continua evoluzione, richiede una spiccata capacità di interpretazione del proprio lavoro. Scelte legate a consolidate correlazioni di causa-effetto possono rivelarsi fallaci e disilludere le nostre aspettative.
Le difficoltà di questi ultimi tre anni ispirano un nuovo atteggiamento di attiva osservazione che ci conduce verso nuovi mondi e crea nuove opportunità. Per cogliere le possibilità di crescita bisogna affidarsi alle competenze e alle risorse maturate negli anni e alla cultura aziendale, in grado di riconoscere il risultato dei propri investimenti e il significato del lavoro intrapreso. In quest’ottica, l’utile d’impresa si trasforma in impresa utile, capace di adattarsi in maniera vantaggiosa ai cambiamenti, di azzardare cambi di rotta inaspettati, di compiere scelte mosse da un rinnovato entusiasmo.
Quale può essere il motore di questo cambiamento? Tra le molteplici risposte, credo sia fondamentale tornare a innamorarsi di ciò che si fa, rendendo straordinaria la professione quotidiana. Bisogna tornare a desiderare, a “trasgredire”, a superare le barriere come hanno fatto i nostri padri che, partendo dall’impossibile, hanno esplorato il possibile e reso i loro sogni “imprese utili”. Partendo da un garage, sorprendendosi di fronte alla meccanica di un distributore aperto, parlando di gruppi caffè, hanno fatto del Vending una realtà leader dell’economia italiana. In un periodo nascente e meno strutturato, con tenacia hanno tenuto a bada la paura che restringe gli orizzonti alle sole aspettative negative e hanno compiuto il miracolo delle “macchinette”.
Nel passato, la Distribuzione Automatica ha raggiunto il consumatore in luoghi impensati prima e, nel profumo e nel gusto di un buon espresso, ha trovato il senso del proprio lavoro. Oggi, scegliere di fare del Vending un’impresa utile vuol dire investire le risorse emotive, personali e aziendali per attraversare le difficoltà e, grazie a collaboratori, clienti e fornitori, sostenere l’erogazione di un servizio sempre più qualificato e di qualità.
Quali sono gli ostacoli che incontreremo lungo il percorso? All’interno, la carenza di tecnici, che oggi si presenta come una vera e propria emergenza, comporterà significativi investimenti in formazione e costanti aggiornamenti per colmare la distanza tra scuola e lavoro.
Nel lungo periodo sarà necessario creare un clima attraente per i profili cresciuti dentro l’azienda. All’esterno, le numerose ed efficaci sollecitazioni ai clienti del Vending da parte soprattutto del delivery stimoleranno un intervento di personalizzazione del servizio, sempre più su misura. Infine, diventerà strategico il recupero di un dialogo proficuo con i fornitori da far evolvere in collaborazione, programmazione e progettualità. Questa sinergia pone le basi per un benessere condiviso che garantisca continuità del prodotto al consumatore e la conseguente fedeltà del cliente.
Le ben note sfide del 2022 ci hanno suggerito soluzioni creative, a volte riuscite, a volte meno, ma accompagnate sempre da un atteggiamento pionieristico e di scoperta, utile per il futuro. Un’azienda che ha attraversato le chiusure prolungate, subito lo svuotamento degli uffici per lo smart working, affrontato il crollo del fatturato e degli aumenti dei costi trovando comunque gli strumenti necessari per riconquistare il terreno perso, è un’impresa più forte e matura che ha scoperto la sua utilità.
Gustavo Prada Moroni
Consigliere Espresso Service e Consulente Beverage