Alla presenza di amici, della stampa italiana ed internazionale, dei tanti clienti e distributori giunti da tutto il mondo e del partner Coca-Cola HBC, Caffè Vergnano ha celebrato, venerdì 30 settembre, il suo 140esimo anniversario in una location – il Comune di Valfenera (Asti) – solo a primo acchito inaspettata e che riassume, invece, perfettamente i valori della torrefazione piemontese, che ha fatto della cultura del caffè la sua cifra distintiva.
Un compleanno importante e significativo quello di Caffè Vergnano, che si appresta ora a disegnare ancora di più un futuro all’insegna della sostenibilità, della passione, del bello e del “saper fare tutto italiano” di cui l’azienda si fa portavoce da oltre un secolo.
A Valfenera, infatti, ha aperto proprio in queste settimane il terzo polo produttivo di Caffè Vergnano; uno spazio di circa 95.000 mq che nasce con la volontà di valorizzare il territorio locale risanando un’area abbandonata. L’obiettivo è di gestire la crescita futura in maniera sempre più attenta all’ambiente.
Questa piccola cittadina, al confine tra le province di Asti e Torino, rappresenta quindi una visione positiva sul domani di Caffè Vergnano, ma con anche un forte legame con il passato, con il proprio territorio e le proprie radici. Legame che ha permesso all’azienda di affermarsi in questi 140 anni e di avere ancora oggi voglia di sognare e di stupire.
La serata, a cui ha preso parte tutta la famiglia Vergnano, la CEO Carolina Vergnano e la quinta generazione, è stata ricca di emozioni, ricordi e di qualche aneddoto curioso, complice la presentazione, in anteprima nazionale, del libro edito da Mondadori e scritto dal giornalista del “Corriere della Sera” Luca Iaccarino: “Il fuoco sotto al caffè”. Un racconto intimo, a tratti inaspettato, della famiglia Vergnano. Una famiglia d’imprenditori eclettici e visionari, che ha viaggiato e intrapreso avventure, tra le quali quella esotica e profumata del caffè iniziata a metà dell’Ottocento sulle colline torinesi e che ora racconta 140 anni di bellezza.
“Il fuoco sotto al caffè” è un regalo con cui Caffè Vergnano ha voluto ringraziare chi da oltre un secolo è al suo fianco. È un omaggio alla storia di una grande famiglia e alla sua passione per il rito del caffè, tramandata di generazione in generazione.
“Questa azienda è la mia vita e la mia storia. È, insieme ai miei figli, il motivo per cui mi alzo al mattino e mi impegno quotidianamente affinché tutto venga fatto nel modo migliore possibile e affinché il mondo diventi un posto migliore per le nuove generazioni. Sono onorata di vivere insieme a mio fratello, mio cugino, insieme a mio padre e a mio zio, questo anniversario che per me personalmente significa molto poiché arriva in un momento storico particolarmente complicato. Le sfide, però, mi piacciono e farò di tutto per continuare il sogno del nostro fondatore Domenico, il capostipite di questa saga familiare e aziendale”, ha spiegato, durante la serata di Valfenera, Carolina Vergnano.
Per Caffè Vergnano i 140 anni rappresentano, quindi, un grande traguardo ma non un punto di arrivo.
Alla presenza di amici, della stampa italiana ed internazionale, dei tanti clienti e distributori giunti da tutto il mondo e del partner Coca-Cola HBC, Caffè Vergnano ha celebrato, venerdì 30 settembre, il suo 140esimo anniversario in una location – il Comune di Valfenera (Asti) – solo a primo acchito inaspettata e che riassume, invece, perfettamente i valori della torrefazione piemontese, che ha fatto della cultura del caffè la sua cifra distintiva.
Un compleanno importante e significativo quello di Caffè Vergnano, che si appresta ora a disegnare ancora di più un futuro all’insegna della sostenibilità, della passione, del bello e del “saper fare tutto italiano” di cui l’azienda si fa portavoce da oltre un secolo.
A Valfenera, infatti, ha aperto proprio in queste settimane il terzo polo produttivo di Caffè Vergnano; uno spazio di circa 95.000 mq che nasce con la volontà di valorizzare il territorio locale risanando un’area abbandonata. L’obiettivo è di gestire la crescita futura in maniera sempre più attenta all’ambiente.
Questa piccola cittadina, al confine tra le province di Asti e Torino, rappresenta quindi una visione positiva sul domani di Caffè Vergnano, ma con anche un forte legame con il passato, con il proprio territorio e le proprie radici. Legame che ha permesso all’azienda di affermarsi in questi 140 anni e di avere ancora oggi voglia di sognare e di stupire.
La serata, a cui ha preso parte tutta la famiglia Vergnano, la CEO Carolina Vergnano e la quinta generazione, è stata ricca di emozioni, ricordi e di qualche aneddoto curioso, complice la presentazione, in anteprima nazionale, del libro edito da Mondadori e scritto dal giornalista del “Corriere della Sera” Luca Iaccarino: “Il fuoco sotto al caffè”. Un racconto intimo, a tratti inaspettato, della famiglia Vergnano. Una famiglia d’imprenditori eclettici e visionari, che ha viaggiato e intrapreso avventure, tra le quali quella esotica e profumata del caffè iniziata a metà dell’Ottocento sulle colline torinesi e che ora racconta 140 anni di bellezza.
“Il fuoco sotto al caffè” è un regalo con cui Caffè Vergnano ha voluto ringraziare chi da oltre un secolo è al suo fianco. È un omaggio alla storia di una grande famiglia e alla sua passione per il rito del caffè, tramandata di generazione in generazione.
“Questa azienda è la mia vita e la mia storia. È, insieme ai miei figli, il motivo per cui mi alzo al mattino e mi impegno quotidianamente affinché tutto venga fatto nel modo migliore possibile e affinché il mondo diventi un posto migliore per le nuove generazioni. Sono onorata di vivere insieme a mio fratello, mio cugino, insieme a mio padre e a mio zio, questo anniversario che per me personalmente significa molto poiché arriva in un momento storico particolarmente complicato. Le sfide, però, mi piacciono e farò di tutto per continuare il sogno del nostro fondatore Domenico, il capostipite di questa saga familiare e aziendale”, ha spiegato, durante la serata di Valfenera, Carolina Vergnano.
Per Caffè Vergnano i 140 anni rappresentano, quindi, un grande traguardo ma non un punto di arrivo.