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Comunicare la Sostenibilità su Internet: il Vending in Italia può fare molto di più

Abbiamo analizzato i siti internet delle prime 75 aziende dell’ultima classifica delle “Top 100” del Vending Italiano (imprese di gestione – anno di fatturato 2020) uscita sul numero di VM di dicembre 2021. Abbiamo preso in considerazione, quindi, le aziende più grandi in termini di ricavi, per verificare come sono comunicate la Strategia ESG, la Sostenibilità e la Responsabilità Sociale.

Abbiamo esaminato le principali tematiche di Sostenibilità che vengono trattate, e in particolare per la tematica dell’ambiente, che è di gran lunga la più considerata, abbiamo individuato le principali attività messe in atto.

Abbiamo poi censito le aziende che hanno una sezione dedicata alla Sostenibilità o all’ambiente. E, infine, individuato quelle più attente a questi temi che hanno già realizzato un Bilancio di Sostenibilità.

Non abbiamo i dati di 75 aziende ma solo di 55 per vari motivi: i Grandi Gruppi tendono ad avere un unico sito per tutte le aziende, oppure alcune imprese che sono state acquisite recentemente non hanno un sito attivo o, in altri casi, il sito è in rifacimento.

Su 55 aziende solo 18 hanno una sezione destinata alla Sostenibilità. Questo dato è significativo e abbastanza “sconcertante”. In questo periodo tutti si dichiarano sostenibili e, per quanto riguarda il Vending, ci sono anche progetti che danno sostanza a questa affermazione. Ma poi questo tema non sempre viene divulgato adeguatamente attraverso quello che per molti è il principale strumento di comunicazione: il sito aziendale.

Quando è presente la sezione di Sostenibilità/CSR, essa è talvolta strutturata in più parti: la Sostenibilità aziendale, con le iniziative messe in atto; l’eventuale Bilancio di Sostenibilità; le certificazioni.

 

ANCORA POCHI I BILANCI DI SOSTENIBILITÀ

Solamente 6 aziende su 55 hanno realizzato un Bilancio di Sostenibilità. Su questo versante il nostro settore è ancora molto indietro, nonostante il primo esempio di documento strutturato sulla Sostenibilità nelle aziende del settore sia stato realizzato nel 2007 dalla gestione EOS S.r.l., in collaborazione con Eidos Consulting. Nel documento, un volume di 98 pagine, venivano trattati tutti gli aspetti legati direttamente o indirettamente alla Sostenibilità, partendo dall’identità aziendale e passando attraverso la governance, la mission e il codice etico. Inoltre veniva evidenziata la ricchezza prodotta e distribuita e nella Relazione Sociale, parte integrante del volume, venivano affrontati alcuni dei temi più specifici della Responsabilità Sociale d’Impresa: gli stakeholder, la Carta dei Servizi, la lotta all’obesità, la formazione del personale, la salute e la sicurezza dei lavoratori, i progetti per la collettività, i rapporti con le associazioni, le tematiche ambientali.

Tra le aziende “Top 75”, quelle che hanno realizzato il Bilancio di Sostenibilità sono: IVS, Gruppo Argenta, Gruppo Illiria, Serim, CDA di Cattelan, Miami Ristoro. Non sempre i Bilanci sono pubblicati tutti gli anni e talvolta hanno un orizzonte temporale pluriennale.

Nel sito www.ivsgroup.it troviamo i Bilanci di Sostenibilità dal 2017 al 2021, in italiano e in inglese, che dal 2020 vengono chiamati Report. Il Report Sostenibilità 2021 è un volume di 112 pagine con l’analisi delle tematiche materiali realizzata conformemente ai GRI e con la Relazione della società di revisione EY. Si compone di due macro capitoli con la descrizione del Gruppo e delle iniziative sulla Sostenibilità.

Selecta, di cui fa parte il Gruppo Argenta, ha pubblicato il Sustainability Report 2021.

Gruppo Illiria chiama il proprio documento “Bilancio Sociale”. Dal sito risultano due edizioni: quella del 2018, un unico volume per il triennio 2015-2017, e quella del 2020 per il triennio 2017-2019. Il Bilancio di Sostenibilità del Gruppo Illiria “nasce come strumento per dare conto delle iniziative di miglioramento e del percorso del Gruppo attraverso le attività di Sostenibilità sociale e ambientale e di promozione di iniziative per la salute e il benessere, prestando la dovuta attenzione alle aspettative di tutti gli stakeholder”. Il documento è redatto sulla base delle linee guida del GRI (Global Reporting Initiative), l’ente internazionale punto di riferimento per la rendicontazione sostenibile, e sulla base dello standard GBS (Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale) che fornisce uno schema per strutturare il report. In particolare vengono messi in evidenza le certificazioni ottenute, la politica ambientale (consumi energetici e di carburanti, materie prime, classi ecologiche del parco automezzi, classi energetiche dei distributori automatici, ecc.) e i progetti specifici: sana alimentazione, mobilità garantita gratuita, donazione di prodotti alimentari, erogazioni liberali, sostegno al Banco Alimentare, smaltimento fondi caffè, ecc.

Serim ha redatto il Report di Sostenibilità 2020: 41 pagine con organigramma, stakeholder, corporate social responsibility, valori aziendali, economia, obiettivi e Sostenibilità ambientale, sociale e tecnologica.

CDA di Cattelan ha pubblicato il Report di Sostenibilità 2014-2015; 2016-2017; 2018-2019-2020. Ha sviluppato anche l’Impact Report 2020 con i KPI raggiunti e gli obiettivi 2021. CDA di Cattelan è una Società Benefit.

Dal sito di Miami Ristoro è possibile scaricare il Report di Sostenibilità 2019. Nella premessa metodologica leggiamo che “Miami Ristoro pubblica un Report di Sostenibilità in modo volontario e con regolarità dal 2015. La rendicontazione di Sostenibilità è stata sempre redatta in conformità alle Linee Guida di riferimento. Questa quinta edizione, riferita all’esercizio 2019, con rimando al biennio precedente, è stata redatta in conformità ai GRI Standard, opzione Core”.

Liomatic ha pubblicato un Company Profile che, per alcuni aspetti, può essere assimilato a un Bilancio Sociale.

LE TEMATICHE AMBIENTALI

Per quanto riguarda le tematiche ambientali, tra le 55 aziende censite 31 sono certificate ISO 14001.

Tra i progetti maggiormente promossi troviamo quelli che riguardano la riduzione dei rifiuti prodotti e la promozione di attività di riciclaggio degli stessi, insieme alla promozione dell’utilizzo di materiali riciclabili e alla riduzione della plastica. Per esempio, Illiria ha lanciato il progetto #NonTiScordarDiMe, una campagna d’informazione ambientale per promuovere la corretta gestione dei rifiuti plastici attraverso eventi di sensibilizzazione. In grandi cesti posizionati in spiagge, città e luoghi ad alta frequentazione, vengono raccolte bottiglie di plastica usate.

Molto presente è RiVending, promosso da Confida: un importante progetto di economia circolare che consiste nel creare un circolo virtuoso di recupero e riciclo dei bicchieri in plastica utilizzati nei distributori automatici, attraverso una fase di educazione del consumatore, invitato a gettare i bicchieri nei contenitori dedicati, e una fase operativa di raccolta e riciclo in collaborazione con Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli imballaggi in Plastica) e Unionplast.

Altri temi riguardano la riduzione delle emissioni di CO2 nell’ambiente, il contenimento dei consumi energetici e la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Infine la riduzione degli sprechi alimentari, che è un’iniziativa sociale ma che ha anche risvolti ambientali, come ad esempio la collaborazione di Espresso Service e di altre aziende con Banco Alimentare per ridistribuire i prodotti invenduti dai distributori automatici.

Da ultimo, ma non certo per importanza, il recupero dei fondi di caffè prodotti dai distributori automatici, che vengono convertiti in energia rinnovabile tramite impianti a biogas.

“Per produrre energia elettrica rinnovabile i fondi di caffè vengono inseriti all’interno di un fermentatore dove, in assenza di ossigeno e a temperatura controllata, si formano i numerosi batteri che degradano la sostanza organica trasformandola in biogas, calore e digestato. Il biogas viene convertito in energia elettrica con un risparmio di Co2, il calore viene utilizzato per il riscaldamento e il digestato come fertilizzante naturale nelle coltivazioni” (dal sito gruppoilliria.it).

Sono poi citati tanti altri progetti: dal sostegno delle api, a progetti di riforestazione e tanto altro ancora.

I progetti ambientali interessano 34 aziende su 55. Altri progetti riguardano le aree alimentare, sociale, l’area dei fornitori e quella di mercato.

Per quanto riguarda l’area alimentare le iniziative contemplano soprattutto progetti legati alla promozione di una sana alimentazione e di un corretto stile di vita, la proposta di prodotti biologici, frutta e verdura, prodotti locali e salutari e la sicurezza alimentare.

Nell’area sociale troviamo progetti per il miglioramento delle condizioni di vita del personale, la promozione della salute e della sicurezza sul lavoro, le sponsorizzazioni di eventi sul territorio, squadre sportive, ecc., i contributi a enti e associazioni benefiche.

Nella parte relativa ai fornitori sono stati sviluppati diversi indirizzi: la scelta di selezionare solo fornitori provvisti di certificazione ambientale, la selezione di fornitori locali e a Km Zero e la valutazione dei fornitori fatta utilizzando criteri etici.

L’area di mercato è interessata essenzialmente dalla promozione di prodotti del mercato equo e solidale e da progetti di miglioramento delle condizioni dei Paesi di origine (ad esempio produttori di caffè).

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