Venditalia apre al futuro ora tocca ai gestori

Giorgia Scattolin

Al Venditalia 2022 si è respirata un’aria diversa. Quattro anni di stop sono stati un periodo significativo. Se poi, in mezzo, ci metti una pandemia e una guerra, si può senz’altro dire che in questo arco di tempo è cambiato il mondo. E con esso il Vending.

Diciamolo: c’era molta attesa per il ritorno dal vivo della fiera. E, per quanto mi riguarda, essa non è andata delusa. Location ottima, perché ha favorito la convivialità e la spontaneità degli incontri tra colleghi e amici. Esposizione con tante novità, in particolare sul fronte delle tecnologie applicate al Vending. Convegnistica ricca di relatori qualificati, che ci hanno tracciato orizzonti nuovi e stimolanti.

Siamo davanti a un cambiamento epocale dei consumi dei clienti: ne siamo consapevoli. E le stesse modalità di approccio al Vending stanno mutando, grazie alle innovazioni che la tecnologia sta introducendo. Una su tutte: il pagamento elettronico destinato a far scomparire nel tempo l’uso del contante. Le opportunità che abbiamo davanti sono straordinarie perché, tanto per rimanere ai contanti, è evidente che la loro graduale eliminazione rappresenterà una rivoluzione storica, con benefici anche in termini di costi per le nostre imprese di gestione (non più ore lavorative per i conteggi, non più commissioni bancarie per i versamenti). Girando tra gli stand, scambiando qualche impressione con i colleghi presenti, ho notato come sia forte l’interesse per questa tematica che, solo un decennio fa, pareva impossibile che si potesse verificare.

Venditalia, invece, ci ha dato prova di quanto sia stata rapida l’evoluzione digitale del nostro settore. E altrettanto rapidi sono stati i cambiamenti dei consumi, forse anche sulla scia di una maggiore attenzione alla salute scaturita dalla pandemia. La stessa velocità viene oggi richiesta alle nostre aziende per tenere il passo del rinnovamento in atto. Rapidità che deve tradursi in decisioni tempestive, riorganizzazioni interne, investimenti tempestivi. Ed è su questo fronte che ho trovato preoccupazioni diffuse. Da quelle più immediate – come gli effetti che potranno avere i C.A.M. (Criteri Ambientali Minimi) definiti dal Ministero dell’Ambiente e la conclusione della seconda fase dell’invio dei Corrispettivi all’Agenzia delle Entrate – ad altre di più lungo raggio: riusciremo, ad esempio, a stare al passo con il “New Vending” senza intaccare la marginalità, già ridotta al lumicino dopo il vorticoso aumento dei costi delle materie prime e del carburante?

Qui entra in gioco la percezione che noi gestori abbiamo del nostro lavoro, che poi è spesso anche l’immagine che riusciamo a dare all’esterno. Il Vending non è più quello di un tempo, quando parecchie delle nostre aziende erano nate: il mondo delle “macchinette” dove acquistare “prodotti” a buon mercato. I 20 mila visitatori di Venditalia 2022 hanno visto e percepito un altro settore.  Siamo un mercato in sviluppo, con distributori ad alta tecnologia, prodotti di qualità, aziende attente alla salute e alla sostenibilità. Un comparto che sigla accordi importanti, come quello con la Fondazione Banco Alimentare Onlus, grazie al quale si potranno raccogliere le eccedenze alimentari del Vending in tutta Italia, donandole a famiglie e persone in difficoltà.

Di ciò dobbiamo essere responsabilmente consapevoli. Dobbiamo tirare su l’asticella, “alzando il velo” sul nostro mondo fatto di grandi professionalità, di impegno quotidiano, di storia che si rinnova, di servizi sempre più performanti. I distributori automatici, che sono i nostri negozi, le nostre piattaforme di vendita, devono raccontare chi siamo ai fruitori del servizio che trovano il caffè al distributore spesso più buono di quello che bevono al bar. Questa è la grande sfida. Se la vinciamo potremo aumentare la marginalità, perché avremo finalmente tutti i clienti dalla nostra parte.

 

 

Giorgia Scattolin

Titolare Scattolin Distribuzione Automatica

Consigliere Euro Group

Delegata territoriale Confida

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