“Seconda stella a destra questo è il cammino e poi dritto fino al mattino…”, così Edoardo Bennato apriva la sua famosa canzone dedicata al luogo immaginario ispirato a Peter Pan, classico intramontabile della letteratura fiabesca.
Esercitiamo anche noi, dimenticando per un momento le ragioni tecniche ed economiche, il piacere di lasciarci trasportare dalla fantasia e dall’immaginazione verso un concetto di distributore che non esiste (almeno per quanto ci è dato sapere).
In questo articolo proveremo a descrive un distributore che non c’è, senza preoccuparci troppo di quanto complicato e costoso sarebbe la sua trasformazione in un prodotto reale.
Napoleone diceva “L’immaginazione governa il mondo”. Purtroppo, quando il mercato soffre le aziende e quindi le persone tendono a diventare più ciniche ed a restringere l’orizzonte temporale, dimenticando che i più grandi esempi di successo sono sempre stati alimentati da sogni e visioni.
Sebbene il mondo dei sogni risulti propedeutico allo sviluppo di nuovi progetti, ci concediamo qualche piccolo vincolo partendo perlomeno da alcuni concetti da sviluppare.
L’Italia, negli ultimi anni, ha registrato un aumento della diffusione di distributori di snack, unico in Europa. Esistono diversi fattori che hanno influenzato questo fenomeno:
Quali obiettivi vogliamo raggiungere? Ci sono particolari aspetti del Vending, dall’utente finale al gestore, su cui indirizzare la nostra vis immaginativa?
Abbiamo parlato (e non siamo gli unici), in più occasioni, dell’importanza di porre l’utente finale al centro dell’attività del Vending e della necessità del gestore di trovare elementi nuovi per differenziare la propria offerta e la propria immagine; orienteremo, quindi, le idee su questi due temi principali.
Ribadiamo che avendo deciso di “sognare” non ci cureremo degli aspetti tecnologici di dettaglio e di quelli economici. Poichè il distributore automatico è, seguito dall’addetto al rifornimento, l’interfaccia più visibile è più presente presso il cliente finale, risulta sicuramente l’elemento sui cui puntare per valorizzare l’offerta agli occhi sempre più attenti dell’utente.
La credenza per cui la tecnologia debba necessariamente semplificare la vita a chi la utilizza non è sempre vera, in particolare quando si ha a che fare con uno strumento cosiddetto professionale.
La progressiva semplificazione del-
l’operatività dei distributori automatici (sempre più performanti e facili da manutenere) ha, inevitabilmente, consentito a molti imprenditori, di trovare un posizionamento di mercato competitivo e sostenibile, permettendo al settore di crescere rapidamente; d’altro canto ha determinato anche un diffuso appiattimento di alcune professionalità ed un limite allo sviluppo di nuove figure professionali.
Questo trend ha determinato spesso situazioni limite per cui, anche quando i nuovi distributori hanno cominciato ad offrire funzionalità nuove ed evolute, non sono state utilizzate a pieno dal gestore. Questa situazione, sicuramente, non produce stimoli su una parte del comparto ad investire in nuove soluzioni e la situazione contingente di mercato non fa altro che reprimere sogni e visioni di chi vorrebbe introdurre nuove regole.
Alcune idee che proporremo in questo articolo sono già stata implementate, magari parzialmente, su alcuni distributori cosiddetti concept o “da fiera”. Non esistono, però, esempi che le contengano tutte.
Noi siamo fautori della tecnologia anche come elemento di sofisticazione, convinti che un distributore automatico “sofisticato” consente al gestore una maggiore possibilità di personalizzare la propria offerta; un po’ come un’auto sportiva consente a piloti esperti di ottenere risultati e prestazioni sopra la media.
Alcune delle idee che proporremo in questo articolo sono già stata applicate, magari parzialmente, su alcuni distributori cosiddetti concept o “da fiera”. Non esistono, però, esempi che le contengano tutte.
Pensiamo ad un prodotto che consenta di soddisfare nel modo più attento ed accurato possibile esigenze e gusti del consumatore finale, agevolando il gestore a sintonizzarsi con i nuovi trend.
Ecco gli spunti da cui desideriamo partire:
La rotazione dei prodotti è condizionata da vincoli tecnici del distributore che non consentono di cambiare facilmente l’assortimento prodotti, inclusa la gestione dei prezzi.
Il distributore ideale avrà le seguenti funzionalità:
Il dispositivo di sgancio può essere l’insieme di un sistema meccanico di posizionamento dei prodotti abbinato ad un braccio meccanico (simile a quello di robot industriali) che ha la funzione prelevare il prodotto e consegnarlo in un apposito vano. Il sistema così fatto deve consentire di posizionare prodotti di vario tipo, dimensioni e packaging senza la necessità di modificare le caratteristiche meccaniche (ricambi, spirali, distanziatori).
Il braccio meccanizzato è dotato di una videocamera adatta al riconoscimento ottico delle immagini. Il riconoscimento del prodotto può essere utilizzato per attivare le seguenti funzionalità:
Ci sono diversi metodi per recuperare informazioni sugli utenti finali. Sicuramente si tratta di nuova frontiera del Vending. Il gestore non ha generalmente informazioni sugli utilizzatori dei d.a.
A cosa servono le informazioni sui clienti e come possono essere raccolte? Partiamo prima dal metodo: sono già state testati dei sistemi chiamati di digitalizzazione facciale che consentono di associare l’utente ad una macro categoria. Tipicamente quelle più rilevanti sono il sesso e l’età (o la fascia di età). È una tecnica non invasiva che rispetta in qualche modo la privacy degli individui.
A cosa serve questa informazione?
Almeno due utilizzi. Per il gestore individuare con il supporto di metodi meno empirici gusti e tendenze dei propri clienti, informazioni assai utili anche per i produttori di beni di consumo.
Il gestore può incrociare le informazioni sull’utente con la tipologia di locazione per ottenere profili ancora più precisi del consumatore.
Ricordiamo che le informazioni sugli utenti muovono ad esempio l’intera economia di internet. Vi siete chiesti perché la maggior parte dei servizi e social network online sono gratuiti? Qual è la contropartita? I nostri nomi, indirizzi, gusti, giudizi espressi (“mi piace”) e la speranza che il successo di un sito o servizio richiami l’interesse di aziende interessate a spazi pubblicitari.
Il Vending può aspirare a destare interessi simili? Probabilmente si, a patto che possa garantire una serie di informazioni e controllo quanto più attendibili e scientifiche.
Occorre, quindi, un distributore che consenta flessibilità, velocità di riprogrammazione, informazioni addizionali sull’utente e sulla mappa dello “Space to sale” (planogramma prodotti). Sta al gestore portare in azienda nuove professionalità che consentano di sviluppare con un taglio vending le nuove opportunità offerte dalle macchine. Parliamo di marketing, geo-marketing, information technology, operations.
Le fiere hanno mostrato, in più occasioni, diverse soluzioni di schermi touch screen. I più estremi coprono interamente la superficie frontale del distributore presentando una realtà virtuale dei prodotti in esso contenuti. È una soluzione sicuramente di effetto che consente molte applicazioni ed una flessibilità praticamente infinita su cosa mostrare e come.
Noi italiani non siamo ancora molto avvezzi agli acquisti virtuali, per il latente timore che il prodotto che verrà consegnato non corrisponda a quello ordinato; preferiamo vedere l’oggetto che stiamo per acquistare. I sistemi meccanizzati (elevator e plotter) di fatto non fanno altro che amplificare il processo di scelta dell’utente e la sua sensazione di prelevare proprio quel prodotto prescelto. Non è un caso che il numero di distributori dotati di parti in movimento sia cresciuto notevolmente nell’ultimo triennio.
Lo schermo, perciò, deve essere di supporto al processo di vendita e non sostituirsi ad esso, deve, se possibile, fornire informazioni addizionali (oltre a quelle di legge) sul prodotto stesso e chiare indicazioni sul prezzo. Il display, è sicuramente parte dell’insieme di soluzioni che consentono una maggiore evidenziazione del prodotto, funzione indispensabile se si vuole puntare su un’alta rotazione delle referenze ed eventuali campagne promozionali.
Esiste una tecnica già in uso e con diverse applicazioni denominata Realtà Aumentata (dall’inglese agumented reality) che consente di arricchire la percezione sensoriale di un oggetto reale con informazioni addizionali. Sono note applicazioni basate su telefonini in grado di mostrare a video, ad esempio, l’immagine di un monumento (reale attraverso la fotocamera integrata) con elementi grafici (digitali) in sovrapposizione per evidenziare alcuni particolari ed offrirne una breve descrizione.
Il Vending ha già sperimentato tecnologie simili, che consentono di generare immagini in trasparenza direttamente sul cristallo della porta del distributore.
L’interazione coi dispositivi (primo tra tutti lo smartphone) mediane touch screen è ormai di uso comune. Presentare un d.a. con interfaccia familiare all’utente è sicuramente un’idea vincente.
L’utilizzo del tastierino alfanumerico sarà sempre meno “user friendly”; il cliente tenderà ad avvicinarsi al cristallo della macchina e sarà per lui più naturale compiere quei movimenti che si fanno sul telefonino.
L’utente deve poter confermare l’acquisto toccando il cristallo in prossimità del prodotto scelto.
Come garantire l’utilizzo a persone diversamente abili? È sufficiente sostituire il tastierino alfanumerico con una superficie touch (come già in uso su molti PC portatili) che consente di puntare il prodotto agevolato o dalla realtà aumentata (immagine in trasparenza sul cristallo) o mediante sistemi led che vanno ad evidenziare il prodotto stesso.
Ripercorrendo l’articolo ci accorgiamo che, in realtà, sono state messe assieme tecnologie già disponibili. Sogno o quasi realtà? Occorre il desiderio e la volontà di chi le utilizza (o meglio di chi le gestisce) e di chi le produce: La spinta delle due parti deve essere deve essere opportunamente bilanciata.
La ricetta richiede un pizzico si sana follia e la capacità di immaginare, perché “… chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle, forse, è ancora più pazzo di te.”
Mario Majo