Giunti alla loro decima edizione, gli Stati Generali del Vending, tenutisi presso la sede di Confcommercio a Roma il 10 novembre in contemporanea con l’Assemblea Generale di CONFIDA, hanno confermato di essere l’evento, assieme alla fiera Venditalia, in grado di portare il “verbo” della Distribuzione Automatica al di fuori della filiera di settore e di far parlare delle “macchinette” anche tra un pubblico generalista.
Si è trattato del primo meeting in forma ibrida organizzato da CONFIDA, a cui hanno partecipato 170 imprenditori tra presenza in sala e collegamento in streaming.
Gli Stati Generali del Vending hanno avuto come titolo: “Insieme per tornare a crescere”.
Il nostro settore ha rialzato la testa dopo la terribile scoppola infertagli dalla pandemia e vuole dare continuità al suo rilancio chiedendo, però, il supporto della politica.
La Distribuzione Automatica in Italia, infatti, dopo un 2020 che aveva fatto segnare una perdita del 31,9% delle consumazioni, nel 2021 ha registrato una ripresa. Tuttavia, confrontando i dati dei primi 9 mesi del 2021 con quelli dell’ultimo anno prima dell’avvento del Covid, il 2019, si nota che manca ancora più del 15% delle consumazioni. Per questo, al termine degli Stati Generali, il presidente di CONFIDA, Massimo Trapletti, e il presidente dei Gruppo Merceologico dei Gestori, Pio Lunel, hanno svelato il “manifesto per una vera ripartenza” del Vending, che verrà consegnato ai rappresentanti del Governo e del Parlamento più vicini alle istanze del settore.
Ampia la partecipazione di politici agli Stati Generali del Vending. Dopo il saluto introduttivo dal Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, si sono susseguiti sul palco gli interventi del Vice Presidente della Camera dei Deputati, Ettore Rosato, del Senatore Gaetano Quagliariello e degli onorevoli Stefano Buffagni, Umberto Buratti, Mauro D’Attis, Cosimo Ferri e Sara Moretto, intervallati dall’approfondimento sull’andamento del mercato della Distribuzione Automatica e sui nuovi trend dei consumatori a cura, rispettivamente, di Nando Pagnoncelli, Presidente di IPSOS, e dalla psicologa dei consumi Anna Zinola.
Alla luce dei dati emersi dallo Studio Congiunturale di Settore – di cui vi ragguagliamo all’interno dell’articolo delle “Top 100 – Imprese di gestione” – Confida, come già accennato in precedenza, ha posto sul tavolo delle istituzioni 4 proposte per far tornare a crescere il settore.
Prima di tutto, sostenere le imprese nella transizione ecologica “A oggi – ha spiegato Massimo Trapletti – la strategia si è basata solo sui divieti, come quello della plastica monouso, ma per accompagnare le aziende nel cammino verso la Sostenibilità occorrono incentivi e i 150 milioni di Euro previsti nella Finanziaria 2022 sono del tutto insufficienti”.
La Direttiva Europea SUP prevede il divieto di immissione sul mercato delle palette in plastica. Le alte temperature delle bevande calde e la necessità di essere alloggiate e sganciate dal distributore automatico rendono, però, i miscelatori in plastica difficilmente sostituibili. Cosa chiede Confida:
Un fondo per la ricerca e lo sviluppo di materiali sostenibili e, più in generale, che aiuti le imprese nella transizione ecologica.
Per i prodotti in plastica a cui mancano alternative, favorire circuiti chiusi per la raccolta e il riciclo (es. Rivending).
Finanziare lo sviluppo di Rivending con i fondi PNRR destinati ai “progetti faro” dell’economia circolare.
Il Vending sta vivendo una rivoluzione digitale (connettività, app, schermi touch). Tuttavia, la pandemia ha rallentato la trasformazione digitale promossa anche con gli strumenti dell’Impresa 4.0.
Oltre al rilancio della transizione 4.0 servono incentivi per finanziare nuovi sistemi di pagamento (richiesti anche dalla fase a regime dei Corrispettivi Telematici) e vending machine di nuova generazione più sostenibili.
Confida chiede di promuovere un sistema di “rottamazione” dei distributori automatici che, trattandosi di tecnologie interamente Made in Italy, produrrebbe un rilancio della competitività e dell’occupazione delle imprese dell’intero settore.
Confida chiede anche di rivedere la proposta sui Criteri Ambientali Minimi (CAM), ossia le linee guida per il “Green Procurement”, in via di definizione presso il Ministero per la Transizione Ecologia che, ha continuato Trapletti, “se così applicati, stravolgerebbero tutti gli aspetti principali della Distribuzione Automatica nella Pubblica Amministrazione, che rappresenta il 18% del fatturato del settore”.
Infine, ma non ultimo per importanza, nell’ambito della riforma del Codice Appalti, Confida richiede di rivedere le concessioni pubbliche, i cui canoni sono arrivati al 60-70% del costo dell’intera concessione, rendendo spesso i bandi stessi anti-economici. Nello specifico si propone:
Analisi preliminare della sostenibilità della concessione da parte della Pubblica Amministrazione con indicazione del fatturato gara e di un metodo oggettivo con cui calcolarlo.
Valutazione preliminare della matrice rischi sulla base della linea guida n. 9 dell’ANAC.
Divieto della doppia leva.
Verifica obbligatoria dell’anomalia dell’offerta.
“Dopo il terribile 2020, anno in cui le conseguenze del Covid-19 e le chiusure hanno scatenato la più grande crisi economica che il nostro settore abbia mai vissuto, il 2021 è stato un anno di ripartenza. Certo con luci e ombre. Ma comunque di ripartenza.
L’impatto dello smart working, la didattica a distanza, le chiusure di centri sportivi e dei luoghi di aggregazione nella prima parte dell’anno, la minor propensione a viaggiare, l’assenza degli accompagnatori e dei visitatori negli ospedali e nelle strutture sanitarie non hanno permesso che questa ripresa del Vending fosse completa.
E infatti, il confronto tra i primi 9 mesi del 2021 e quelli dell’ultimo anno pre-Covid, il 2019, mostra che mediamente ci manca ancora una quota di fatturato non trascurabile, che va dal 15% al 18%.
Nonostante questo abbiamo motivo per essere ottimisti riguardo al futuro. Se confrontiamo, infatti, l’ultimo trimestre con quello del 2019 ci accorgiamo che questo divario si è ridotto.
Inoltre, le stime ufficiali del Governo e della Banca d’Italia sono state riviste al rialzo e parlano di una crescita del PIL italiano nel 2021 maggiore del 6%, con ripresa di consumi e investimenti.
Le imprese negli ultimi mesi stanno gradualmente facendo rientrare i lavoratori in azienda e il decreto del Ministro Brunetta ha ridotto lo smart working nella Pubblica Amministrazione. Le scuole e le università sono tornate in presenza. Questi aspetti ci inducono a essere ottimisti.
Molti si chiedono quanto tempo ci vorrà per recuperare il livello di consumi del 2019. Nella recente Assemblea Generale della nostra associazione europea, l’EVA, che si è tenuta a Milano il 21 ottobre, il Presidente Paolo Ghidotti ha ipotizzato tre scenari di cui il più favorevole parla di un periodo tra 1 e 3 anni. Noi crediamo in questo scenario e faremo tutto quanto possibile per aiutare i nostri associati a raggiungere l’obiettivo.
Si parla di “new normal”, ossia di una realtà del lavoro irrimediabilmente cambiata da smart working, conference call, riduzione degli spostamenti. E forse un fondo di verità c’è in questa interpretazione e una piccola parte dei nostri consumi persi li dovremo cercare altrove con nuovi servizi, allargando il portafoglio di offerta, trovando altri canali in cui proporre la nostra organizzazione logistica e tecnica, raggiungendo il consumatore nei nuovi luoghi che frequenta. Analizzeremo con attenzione questi scenari e metteremo a disposizione degli associati studi, analisi e pareri di esperti.
Non è compito, però, di Confida seguire le “mode del momento”, ma quello che vogliamo fare è guardare con realismo alle esigenze del settore che rappresentiamo e avere il coraggio di sostenere anche tesi impopolari, se servono per difendere le imprese associate.
Lo abbiamo dimostrato con la plastica: nel 2019 eravamo gli unici a ritenere che “plastic free” e “sostenibilità” fossero due concetti diversi. Un conto è, infatti, occuparsi del fine vita della plastica, come abbiamo fatto col progetto RiVending, un altro è sostituire la plastica con altri materiali spesso meno sostenibili, senza dare alle imprese il tempo e le risorse per effettuare la transizione ecologica. Oggi che il “vento è cambiato” e si guarda alla sostenibilità senza le lenti deformanti dell’ideologia, in molti ci danno ragione.
La plastic tax è stata rinviata al 2023 e i tempi dell’entrata in vigore in Italia della Direttiva Europea si sono un po’ allungati, arrivando a fine anno. Purtroppo quella insensata campagna “plastic free” del 2019 ha generato danni molto gravi per il nostro settore. Penso, in particolare, al divieto di immissione nel mercato delle palette in plastica che, nonostante tutte le battaglie portate avanti da Confida, entrerà in vigore a fine anno.
Detto questo, il cammino verso un Vending più sostenibile è una strada che non dobbiamo abbandonare, ma al contrario la cultura della Sostenibilità si deve diffondere il più possibile nel nostro comparto. Già diverse imprese hanno intrapreso tale percorso, ma ora è il momento di accelerare mostrando che anche il Vending può essere un canale sostenibile.
Altri canali distributivi hanno dimostrato che il consumatore è disponibile a pagare un prezzo più alto per un prodotto o un servizio più sostenibile e quindi questa può essere una grande opportunità per dare valore alle nostre aziende e alla nostra offerta. Inoltre, uno dei rating che sta diventando sempre più importante per valutare un’impresa è proprio quello della sostenibilità. Sono i famosi ESGs (Environmental, Social and Corporate Governance), una serie di criteri utilizzati per misurare la sostenibilità degli investimenti.
Infine, gran parte dei fondi che arriveranno all’Italia dall’Europa col PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza) saranno destinati proprio a progetti di sostenibilità.
Una seconda leva per far tornare a crescere il Vending sarà l’innovazione tecnologica con il digitale, che è l’altra priorità su cui si concentreranno i fondi del PNRR e che rifinanzieranno e allargheranno ancora di più la platea della Transizione 4.0 o Impresa 4.0, in particolare per le piccole e medie imprese.
L’interconnessione delle vending machine rappresenterà, quindi, sempre di più un’opportunità per l’innovazione tecnologica nel nostro settore. La Transizione 4.0, inoltre, estenderà il beneficio fiscale non solo all’hardware ma anche agli investimenti immateriali. Dovremo attrarre nuove figure professionali capaci di analizzare i dati, interpretare i comportamenti dei consumatori, sviluppare nuovi servizi o nuove modalità di offerta.
La Commissione Europea ha già identificato un nuovo modello di sviluppo chiamato Industria 5.0, che riconosce il potere alle imprese di essere protagoniste di un cambiamento sostenibile. Sarà la sfida dei prossimi anni il creare un Vending 5.0.
Ho dato la mia disponibilità a ricandidarmi alla presidenza di CONFIDA e voglio prendere un impegno. Lavoreremo alacremente su questi temi affinché gli associati siano nelle condizioni di cogliere tutte le opportunità che il PNRR e l’Industry 5.0 metteranno a disposizione.
Dal 25 al 28 di maggio 2022 tornerà il Venditalia. Si tratta della prima edizione dall’avvento del Covid-19. Dobbiamo fare della fiera l’occasione per il rilancio del settore. Il Presidente di Venditalia, Ernesto Piloni, e il suo team stanno lavorando con grandissimo impegno. Sono state da poco riaperte le iscrizioni per gli espositori e si preannuncia un’edizione ricca di novità a partire dalla sede espositiva di Milano Rho. Inoltre, la manifestazione avrà una piattaforma digitale che consentirà di fruire di molti servizi online.
Abbiamo poi stretto una partnership con l’EVA per portare al Venditalia la prossima edizione di EVEX.
Anche la comunicazione dell’evento sarà potenziata con la presenza in fiera di Radio 24 che si collegherà ogni giorno con le trasmissioni del suo palinsesto.
Ma nel prossimo anno ci aspettano anche altre grandi sfide. Una di queste è il passaggio alla fase a regime della memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi. Il Consiglio Direttivo ha dato l’incarico a un gruppo di lavoro formato da gestori, rappresentanti di produttori di software e di sistemi di pagamento di identificare una soluzione da proporre all’Agenzia delle Entrate. Il lavoro non è stato facile ed è durato più di un anno perché le richieste dell’Agenzia sono impegnative e comportano costi che in questo momento il nostro settore non può permettersi.
La soluzione identificata valorizza gli investimenti fatti nella fase transitoria, rendendo più sicuro il dato inviato con l’utilizzo di un algoritmo di criptazione. Vengono, inoltre, identificate due diverse modalità di invio del dato: una offline e l’altra online.
Faremo tutto il possibile per rappresentare al meglio all’Agenzia delle Entrate lo sforzo che il Vending sta facendo per raggiungere gli obiettivi per il passaggio alla “fase a regime”. E ci opporremo fermamente a soluzioni che mettano in difficoltà gli operatori, già molto provati dalla crisi economica.
Gli Stati Generali servono per portare le nostre istanze dinnanzi ai rappresentanti delle istituzioni al fine di trovare degli alleati che promuovano le nostre idee nei luoghi dove queste decisioni sono poi ratificate.
Voglio ringraziare tutti i Presidenti di CONFIDA – Pio Lunel, Ernesto Piloni, Stefano Piccinini, Roberto Pellegrini e Roberto Pace – che hanno dato un contributo importante alla causa del nostro settore.
Così come voglio ringraziare il Consiglio Direttivo di CONFIDA per il supporto, i suggerimenti e la condivisione di obiettivi, strategie e attività dell’associazione.
In ultimo, ma non per importanza, voglio ringraziare lo staff di CONFIDA per l’impegno profuso nel portare avanti le numerose attività associative, soprattutto durante i periodi più bui della pandemia.
Voglio dedicare, infine, un pensiero a una grande persona che ci ha lasciati prematuramente l’estate scorsa e che ha dedicato, oltre che alla sua attività imprenditoriale, un grande impegno all’associazione, rivestendo diversi ruoli, tra cui quello di Presidente. Parlo di Vincenzo Scrigna a cui dedichiamo l’evento di Roma”.
L’intervento del direttore di Confida, Michele Adt, all’Assemblea Generale del-l’Associazione ha riguardato le attività e i progetti associativi del 2020 e dei primi mesi del 2021.
Adt è partito da un’analisi della base associativa che mostra come, anche in un momento difficile, le imprese del Vending abbiano trovato in CONFIDA un punto di riferimento per informazione, assistenza, consulenza e servizi. Nel 2020, infatti, sono entrati 84 nuovi associati tra cui 47 imprese di gestione di negozi automatici H24, comparto per cui CONFIDA ha attivato dei servizi “ad hoc”.
Riguardo alle attività e ai progetti, Adt ha parlato della Direttiva Europea sulla Plastica Monouso. Nel 2020 e 2021 CONFIDA ha seguito l’iter di recepimento della Direttiva SUP in Italia. Sempre sul tema della plastica monouso, il progetto RiVending entro fine anno raggiungerà il risultato di 8mila cestini installati in tutta Italia.
Un altro tema a cui l’associazione sta presentando attenzione sono i Criteri Ambientali Minimi (CAM), ossia le linee guida stilate dal Ministero della Transizione Ecologica che definiscono dei requisiti ambientali per i processi di acquisto della Pubblica Amministrazione. Sebbene dalla prima alla seconda stesura siano stati eliminati alcuni errori macroscopici, il documento per i Servizi di Ristoro (bar interni e distributori automatici) è giudicato negativamente dall’associazione, che ha messo in campo una serie di attività al fine di intervenire nella stesura finale del documento.
Si è poi parlato della memorizzazione elettronica e invio telematico dei corrispettivi del Vending la cui “fase a regime” entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023 e per la quale CONFIDA ha realizzato una proposta tecnica che presenterà a breve all’Agenzia delle Entrate.
Un altro progetto ambizioso è la creazione di un nuovo protocollo informatico di comunicazione per il Vending che possa sostituire gli attuali protocolli EVA-DTS, Executive e MDB. Progettato nel 2019 da CONFIDA con il Politecnico di Milano, lo studio è stato consegnato all’Associazione europea EVA per pianificarne l’esecuzione.
CONFIDA ha inoltre realizzato, tra il 2020 e il 2021, un’importante campagna di comunicazione per migliorare la reputazione del Vending sia sui social media, sia su media tradizionali come IlSole24Ore, Radio24, Corriere.it e Repubblica Affari&Finanza.
Infine, ricerche di mercato e formazione professionale sono ormai capisaldi dei servizi di CONFIDA, che dal 2020 svolge i suoi corsi in videoconferenza rendendoli gratuiti per tutti gli associati. I risultati sono molto positivi: 12 corsi nel 2020 con una media di oltre 38 partecipanti a corso e una percentuale di soddisfazione che supera il 90%. Per quanto riguarda le ricerche, oltre al tradizionale Studio di Settore, Confida ha fatto realizzare nel 2020 da Ipsos un’indagine per meglio conoscere i negozi automatici H24.