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Il prezzo della “battuta” perde redditività: per salvarsi aumenti fino al 6,4%

Franco Bompani

Uno studio di Eidos Consulting mette i gestori del Vending davanti a un bivio. Nessuna scorciatoia: o si aumentano davvero i prezzi o addio marginalità

 

All’interno del numero di ottobre di Vending Magazine (n. 378) era stato pubblicato un ampio articolo sui prezzi impazziti delle materie prime. In particolare, erano stati analizzati gli aumenti del gas naturale, del petrolio e dei metalli industriali, con tutte le loro ripercussioni sulle aziende di fabbricazione dei distributori automatici. Erano stati esaminati anche i rialzi del caffè, arabica e robusta, dello zucchero, del latte e del con le relative conseguenze per i torrefattori.

In questo ulteriore periodo, gli aumenti sono continuati e hanno interessato anche generi di prima necessità, come pane, pasta e farina. Naturalmente, la crescita dei prezzi delle materie prime alimentari ha una forte ripercussione sulla settore della Distribuzione Automatica.

 
L’ALLARME DI FEDERCONSUMATORI

Secondo Federconsumatori, da marzo a ottobre 2021 il prezzo della farina è salito del 38%, quello della pasta integrale del 33% e quello del pane dell’11%.

Le ragioni sono le più varie: intanto l’aumento dei costi di trasporto (anche per la crescita dei prezzi del petrolio), ma anche l’incremento dei noli dei container, +71% tra settembre 2020 e settembre 2021. Una certa influenza l’ha avuta pure la riduzione delle scorte, in quanto nel periodo la domanda è cresciuta di più dell’offerta. Abbiamo poi delle cause specifiche come il calo dei raccolti in Ucraina (-12,9% nel 2020 rispetto all’anno precedente) e la riduzione delle esportazioni della Russia. Un altro fattore è stata la siccità in Canada, che ha determinato una riduzione della produzione e quindi dell’export.

 

LO SPETTRO DELL’INFLAZIONE

Tutto questo, ovviamente, causa un aumento dei prezzi e dell’inflazione, influenzata anche dai fenomeni di breve periodo che caratterizzano la ripresa globale.

L’indice dei prezzi al consumo in ottobre dovrebbe essere ben superiore al 3% tendenziale. La conseguenza è l’erosione della capacità di spesa delle famiglie. I governi di molti Paesi dovranno gestire bene questa situazione. La FED americana e la BCE in Europa si stanno già muovendo per prevenire aumenti incontrollati dell’inflazione. In particolare, la BCE sembra in procinto di cambiare le sue posizioni sulla politica monetaria, abbandonando gli atteggiamenti ultra accomodanti tenuti negli ultimi due anni che hanno permesso ai governi di sostenere le attività in difficoltà a causa della crisi economica per il Covid.

Questa situazione complessiva provoca delle ripercussioni anche sul nostro debito pubblico. All’inizio di novembre lo spread, cioè il differenziale di rendimento tra Titoli di Stato italiani e Bund tedeschi è salito a oltre 130 punti base, dopo aver raggiunto un minimo di 90,86 il 15 febbraio 2021. Poiché il debito pubblico italiano si è spinto fino alla cifra di 2.730 miliardi di Euro (ottobre 2021), 40 punti base (la differenza tra 130 e 90) rappresentano un maggiore costo tendenziale per interessi pari a 10,9 miliardi di Euro l’anno.

Per agevolare il confronto, ricordiamo che tutte le entrate previste per l’IRES, l’imposta sui redditi delle Società, nel 2021 ammontano a 32,5 miliardi, le imposte di successione e di donazione valgono 782 milioni e la spesa per l’Università è di 8 miliardi e 125 milioni.

 

GESTIONI VENDING: RECUPERARE REDDITIVITÀ

Quali potranno essere le ripercussioni sulle aziende di gestione del Vending per effetto dell’aumento dei costi delle materie prime?

Ricordiamo che l’analisi dei bilanci delle “Top 100” relative al 2019, l’ultimo anno “normale” prima del Covid, evidenziava un margine operativo netto medio sulle vendite pari al 6,41% e un utile netto medio, sempre rispetto al fatturato, del 3,55%. Il peso delle materie prime sui costi si assestava al 33%.

Proviamo a fare delle “Analisi What If”, considerata questa situazione del 2019 come standard e variando un fattore alla volta.

Teniamo presente che gli aumenti delle commodities in alcuni casi sono stati molto ingenti. Ad esempio, il prezzo del Caffè Robusta a settembre ha raggiunto la quotazione di 2.180 dollari per tonnellata, mentre a gennaio 2020 la quotazione era di circa 1.300 dollari per tonnellata, con un aumento del 67,7%.

Un aumento medio ponderato delle materie prime acquistate (ponderato significa in funzione dei vari articoli) del 20,75%, a parità di altre condizioni, provocherebbe l’azzeramento del risultato operativo per le gestioni del Vending. Un aumento del costo delle materie prime del 10%, con prezzi di vendita stabili, determinerebbe una riduzione del ROS (margine operativo sulle vendite) di circa 3 punti percentuali. Quindi il risultato operativo sulle vendite passerebbe da 6,41% a 3,32%.

Per mantenere inalterato il risultato operativo, a fronte di un aumento del costo delle materie prime del 10%, dovremmo avere un aumento medio ponderato dei prezzi di vendita al distributore automatico di circa il 3% (ipotizzando che il volume di vendita resti inalterato).

Con un aumento del prezzo delle materie prime del 20,75% (ipotesi di partenza nel nostro ragionamento), i margini resterebbero inalterati, ma con un aumento del prezzo medio ponderato del 6,4% (sempre a parità di altre condizioni).

Questi semplici esempi fanno comprendere l’importanza di avere a disposizione e di utilizzare bene degli strumenti di simulazione per tenere sotto controllo i costi e la redditività delle imprese di gestione del Vending.

 

DIMISSIONI DI MASSA: LE AZIENDE SI TENGANO STRETTI I MIGLIORI

C’è un altro fenomeno macroeconomico che genera una qualche preoccupazione per le aziende italiane e quindi, potenzialmente, anche a quelle del Vending.

Da agosto a ottobre 2021 si sono licenziate quasi 500mila persone: 292mila uomini e 191mila donne. Si tratta di un fenomeno chiamato “Great Resignation”, dimissioni di massa, poco conosciuto nel nostro Paese. Cosa sta succedendo? Probabilmente la pandemia e lo smart working hanno provocato un serio cambiamento nel modo di intendere il lavoro e la vita stessa, per cui si cercano lavori diversi rispetto al passato, più gratificanti e che diano opportunità diverse.

L’attuale crescita dell’economia favorisce sicuramente questa riallocazione. Molti stanno anche cercando di passare da settori più in declino ad altri in maggiore sviluppo.

La famosa flessibilità in uscita e in entrata si sta manifestando spontaneamente, alla faccia dei tanti lacci e lacciuoli che imbrigliano il mondo del lavoro nel nostro Paese.

Nel futuro, per le aziende tenersi le persone “più in gamba” diventerà sicuramente più difficile. Serviranno strumenti differenti e innovativi per una gestione proattiva delle proprie risorse umane.

La valorizzazione dei dipendenti/collaboratori migliori non sarà solo oggetto di dibattito tra esperti in management, ma diventerà un’esigenza concreta e non più rinviabile. Anche nel Vending.

 

 

Franco Bompani

www.eidosconsulting.it

 Eidos Consulting Srl

 


EIDOS CONSULTING S.R.L.

Eidos Consulting S.r.l. è una società di servizi alle imprese, consulenza e formazione fortemente specializzata per il Vending. Opera a fianco di clienti diversi per area geografica, dimensione e settore, contribuendo alla creazione di competitività e valore d’impresa.

Nata nel 1999, opera nelle seguenti aree: consulenza di direzione; controllo di gestione e budget; due diligence e valutazione d’azienda; gestione risorse umane e sviluppo organizzativo; qualità e Certificazione ISO 9001:2015; Certificazione ISO 14001:2015, ISO 45001:2018, ISO 22000:2018, IFS, BRC; Certificazione Sociale SA 8000:2014; Bilancio di Sostenibilità; progetti di CSR; formazione.

Eidos Consulting cura la ricerca di finanziamenti ed è accreditata per la formazione continua.

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