Alla recente assemblea di AVA (associazione britannica del Vending), il presidente, Gillian White, e l’amministratore delegato, David Llewellyn, hanno dichiarato: “I consumatori hanno ancora bisogno dei servizi di vendita automatica. Pertanto, a condizione che la nostra industria sia in grado di abbracciare nuove tecnologie e reinventarsi nei mutati scenari della “nuova normalità”, continueremo non solo a sopravvivere, ma a prosperare. La gente è di nuovo in giro e il Vending dovrà essere pronto a soddisfare le loro domande”.
Nell’ultimo anno e mezzo, oltre a un aumento dei distributori automatici senza contanti e dei micromarket in tutto il Regno Unito, le aziende del Vending hanno ampliato le loro offerte di servizi, sviluppando prodotti a marchio proprio e servizi di consegna.
Dall’arrivo del Covid-19, si è assistito in UK a una rapida accelerazione nell’adozione delle tecnologie cashless, con i gestori vending che sono stati incoraggiati a investire nell’integrazione di soluzioni senza contanti all’interno delle loro macchine. Attualmente, quasi la metà (47%) di tutti i distributori automatici attivi in Gran Bretagna supporta i pagamenti senza contanti, con un aumento del 235% negli ultimi tre anni, secondo il censimento del 2020 pubblicato dall’AVA. In particolare, i pagamenti tramite smartphone sono aumentati del 27% negli ultimi tre anni. Il censimento di AVA ha anche rivelato che, dove sono installati sistemi di carte di credito o cashless, due terzi delle vendite sono state effettuate senza contanti.
In futuro, ci sarà un livello di flessibilità molto maggiore nelle organizzazioni delle aziende e questo avrà un impatto sui servizi che esse sceglieranno di offrire all’interno del luogo di lavoro, in particolare per quanto riguarda le opzioni di ristorazione.
Questo scenario aprirà la porta ai servizi al dettaglio non presidiati, come i micromarket. Il censimento AVA del 2020 ha mostrato che sono stati installati nel Regno Unito 200 nuovi micro-mercati che hanno fatto salire a 320 il loro numero totale.
Secondo Tom Williams della gestione Coinadrink di Bloxwich (contea di West Midlands), il prezzo medio di vendita del prodotto erogato dai micromarket è del 20-30% più alto rispetto al Vending tradizionale. Ciò ha comportato per Coinadrink un aumento delle vendite del 350% rispetto alla classica offerta delle aree ristoro. Questa crescita delle entrate dimostra chiaramente che c’è una domanda di servizi di ristorazione unattended e i clienti sono inclini a spendere di più per avere, in cambio, un’offerta più ampia.
Oltre allo sviluppo dei micro-mercati, l’industria del Vending anglosassone si è ulteriormente diversificata durante la pandemia. Coinadrink, ad esempio, nel 2020 ha lanciato la propria offerta di caffè a marchio “Café Casa”. Il rebranding vale già il 15% delle vendite online e al dettaglio e si prevede crescerà ulteriormente man mano che verranno aggiunti più prodotti alla gamma. “L’ultimo anno ha dimostrato che è necessario concentrarsi maggiormente sull’esperienza degli utenti e assicurarsi di poter fornire prodotti adatti a loro – ha concluso il ceo della Coinadrink –. Con più persone che lavorano da casa occorre essere in grado di gestire un negozio di e-commerce e consegnare direttamente ai clienti”.
Aggiunge Gary Lewis delle gestione Cafépoint di Londra: “La pandemia ha costretto le aziende del Vending a fare le cose in modo diverso. Nonostante questo ci abbia portato fuori dalla nostra zona di comfort, abbiamo scoperto che ci possono essere reali vantaggi. Noi ci sentiamo, quindi, molto positivi per gli anni a venire. Abbiamo sfruttato il lockdwon per formare i nostri dipendenti e per reclutare persone qualificate che avevano perso il lavoro in altri settori. Sebbene gli uffici fossero chiusi e i prodotti automatici non fossero così richiesti, le competenze aggiuntive acquisite dai nostri dipendenti ci ha permesso di fornire dei servizi aggiuntivi. Per un cliente abbiamo montato lavabi e stazioni di sanificazione anti-Covid. In futuro, l’interazione senza contatto e la sicurezza del cliente saranno al centro dell’esperienza con i distributori automatici”.