Le PMI sono le più colpite dalla crisi portata dal Covid-19. Spesso le realtà più piccole hanno una minor disponibilità di cassa e una maggiore difficoltà a gestire bruschi cali di entrate economiche.
Secondo Roberto Castaldo, Performance Management Specialist, consulente aziendale, formatore e fondatore di 4 M.A.N. Consulting, la risposta a queste difficoltà consiste nello spostare lo sguardo su altri aspetti, come le soft skills (le competenze traversali ndr), che ora diventano determinanti per la competitività aziendale
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È un periodo difficile per le imprese italiane. Quali sono le cose che si possono fare per costruire la ripresa?
La pandemia che stiamo vivendo rende il momento molto particolare, legato a un evento straordinario sul quale nessuno può intervenire. Sotto il controllo degli imprenditori, però, c’è la capacità di avere un’azienda che abbia un modello di business flessibile e che consenta di governare precisamente tutte le variabili endogene al sistema azienda, dato che quelle esogene, tipo il mercato, non sono sotto il proprio controllo. Su questo aspetto c’è da fare un grandissimo investimento, soprattutto sulle risorse umane e sulla formazione costante e continua.
Si parla molto della formazione, che senza dubbio è uno degli strumenti preziosi per l’impresa. Ma come riuscire a individuare quella che funziona davvero?
C’è una ricerca condotta dal nostro centro studi (Centro Studi Performance ndr), secondo il quale nel momento in cui la curva di apprendimento si rallenta è altissimo il turnover all’interno delle organizzazioni. Quando, invece, riusciamo ad attuare dei processi formativi che integrino il miglioramento individuale della risorsa all’interno dell’azienda, il dipendente tende a sviluppare un maggior senso di appartenenza, desiderando restare a far parte di quella realtà.
Oggi, qualunque tipo di corso universitario o scolastico presenta un gap tra quello che serve al mercato del lavoro e quello che è la formazione, quindi molto del lavoro è rimandato al training on job. Pertanto, la capacità di adattamento alle diverse sfaccettature del mercato e ai diversi modelli organizzativi aziendali e la capacità di apprendimento e di adattamento all’evoluzione, anche tecnologica, rappresentano quello che è il capitale più importante sul quale investire.
Si parla spesso di prodotto interno lordo formato da indicatori di tipo economico, ma dovremo iniziare a pensare al prodotto interno umano. Ogni azienda all’interno ha un capitale umano sul quale dover basare le scelte strategiche.
Grazie al suo lavoro di formatore e coach viene a contatto con tante imprese. Come vede le PMI italiane? Hanno la forza per quella “resilienza” di cui si parla tanto anche in politica?
Oggi l’imprenditore italiano si trova a essere solo, vessato da una serie di strumenti burocratici che non semplificano e non favoriscono il suo modello di azienda. Ed è qui che si gioca una partita importante, con la formazione, l’affiancamento e la scelta dei consulenti che possono supportarlo nelle scelte strategiche nell’organizzazione interna. Questi sono sicuramente tra gli aspetti più importanti del fare impresa.
L’imprenditore deve essere come gli “Avengers”, con tutti i superpoteri nella stessa persona, perché deve considerare aspetti di tipo economico, finanziario, legali, legati alla gestione delle risorse umane, al marketing e alle vendite.
Ci sono tanti aspetti che probabilmente le piccole e medie imprese, così come lo small-business e il micro-business, oggi fanno fatica a contenere al loro interno. Per cui la scelta dei consulenti giusti può essere la strategia migliore per poter mantenere vantaggio competitivo, facendo scelte azzeccate per il proprio modello di business e liberando una piccola parte del tempo dell’imprenditore.
Quali sono le 3 cose su cui si dovrebbe concentrare oggi una PMI?
Marketing e vendite, gestione delle risorse umane, un’attenta analisi e pianificazione finanziaria attraverso il controllo di gestione. Queste sono le tre skill fondamentali che noi inseriamo all’interno del nostro modello di Performance Management e nell’Academy che abbiamo creato e che si rivolge a imprenditori che vogliano approfondire la conoscenza di questi aspetti così da mantenere un vantaggio competitivo anche nei momenti di crisi.
Non è escluso che in questi frangenti ci sia l’opportunità per velocizzare quel processo di change management che porta le aziende a fare aumenti di fatturato anche a due cifre percentuali nonostante le difficoltà.