“È ora”… Nasce la prima rete di imprese nel Vending

È stata costituita un’aggregazione imprenditoriale con lo scopo statutario di contrarre con le maggiori realtà economiche del nostro Paese e di partecipare a gare pubbliche di rilevanza nazionale

 

Come noto, la realtà delle gestioni del Vending in Italia è ampiamente frastagliata e atomizzata, nonostante il sempre maggiore peso specifico dei Grandi Gruppi nazionali.

Al riguardo, basti pensare che – secondo i dati della Camera di Commercio di Milano – soltanto a Roma, prima città italiana per numero di distributori automatici installati, ci sono oltre 400 attività di gestione, a Milano oltre 350 e a Torino oltre 300: un totale pari al 20% dell’intero numero di gestioni sul territorio.

La Lombardia, essendo di gran lunga la regione più popolosa, è prima per numero di attività, mentre Milano è prima per concentrazione di distributori, seguita da Brescia, Bergamo e Monza/Brianza. 

È tuttavia il Sud Italia che – secondo gli ultimi studi di settore sulle “Top 100” di Vending Magazine – ha registrato nel 2019 (ultimo anno prima della pandemia di Covid-19) il maggior incremento nei ricavi, in crescita dell’11,1%, seguito dal Centro Italia, con un aumento medio del 7,3%, dal Nord-Ovest (5,8%) e dal Nord-Est (4,2%).

Un altro dato rilevante è che la crescita maggiore si è registrata per le aziende con ricavi entro i 5 milioni di Euro (9,2%). Le gestioni con ricavi superiori ai 15 milioni hanno contato su un incremento del 6,6%, mentre le aziende con ricavi compresi tra 5 e 15 milioni hanno avuto l’incremento minore, pari al 3,7%.

La conclusione a cui si giunge è, in primis, che le aziende con maggiore margine di crescita sono quelle di dimensioni minori – in particolare le gestioni del Centro-Sud seguite da quelle del Nord-Ovest e del Nord-Est – e che le concentrazioni si sono dimostrate più redditizie se hanno portato a una posizione di rilievo sul mercato per fatturato, ovvero se sono state dirette a rafforzare una posizione già dominante.

Sotto questo secondo aspetto, le grandi realtà del Vending sembrano aver compreso la redditività delle concentrazioni e sono state protagoniste, negli ultimi anni, di diverse operazioni di acquisizione. Parliamo di IVS Italia S.p.A., ma anche di Gruppo Argenta S.p.A., di Gruppo Illiria S.p.A. e di Serim S.r.l., soltanto per citarne alcune.

Accanto a queste, può menzionarsi anche Espresso Time S.r.l., Ada Vending S.r.l., con una crescita di oltre 1 milione di Euro attraverso aggregazioni aziendali, Roma Distribuzione 2003 S.r.l. Orasesta S.p.A., Point Service S.r.l. e Venturi Caffè S.r.l.

 

L’assenza di realtà “intermedie”

La semplice lettura dei dati sopra riportati dimostra come, da un lato, i Grandi Gruppi hanno còlto – e stanno cogliendo – le opportunità offerte dall’aggregazione, dall’altro, come da tradizione storica del nostro Paese, le eccellenze imprenditoriali locali, seppur spesso più dinamiche dei gruppi industriali di maggiori dimensioni, hanno faticato a concentrarsi e a uscire dal perimetro del proprio mercato ristretto.

La differenza fondamentale, che sta ampliando il divario fra i Grandi Gruppi e il resto delle gestioni più piccole, è la struttura “nazionale” dei primi. I soggetti che hanno avuto l’opportunità e la capacità, anche finanziaria, di valicare i confini della propria area geografica di appartenenza sono stati premiati da contratti più ricchi e da un crescente aumento del fatturato; chi, invece, è rimasto all’interno della propria città, o, al più, della propria regione, ha ricevuto minore soddisfazione economica e vanta attualmente un minore peso “politico” nella contrattazione con gli altri attori del settore.

Il risultato è che – al netto dei Grandi Gruppi e di poche altre realtà medio-grandi – il comparto del Vending continua ad agire in maniera disomogenea e non organizzata. In questo modo la larghissima parte delle imprese di gestione risulta estromessa dalle contrattazioni nazionali e dai rapporti con un largo numero di aziende potenzialmente clienti fra quelle di più rilevanti dimensioni.

 

La Rete di Imprese “È Ora”

Questa polarizzazione del mercato tra “piccoli” e “grandissimi”, che sembrava ormai irreversibile, è stata invertita dalla nascita, lo scorso 23 febbraio, della prima Rete di Imprese italiana nel campo del Vending, denominata “È Ora”
(www.e-ora.it).

Il contratto di Rete di Imprese, è stato introdotto nel nostro ordinamento nel 2009, nella forma della  cosiddetta Rete-Contratto, attraverso la quale, “due o più imprese si obbligano ad esercitare in comune una o più attività economiche rientranti nei rispettivi oggetti sociali, allo scopo di accrescere la reciproca capacità innovativa e la competitività sul mercato” (art. 3, comma 4 ter,  del Decreto Legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito con Legge 9 aprile 2009, n. 33).

Questo strumento giuridico è nato proprio per promuovere la cooperazione tra le piccole e medie imprese italiane, sia sul territorio nazionale, sia all’estero, al fine di valorizzare le eccellenze presenti sul territorio.

Nel tempo, la disciplina del Contratto di Rete è stata modificata più volte dal legislatore.

In particolare, l’art. 45 del D.L. n. 83/2012 (Decreto Crescita) – convertito con modificazioni dalla Legge 7 agosto 2012, n. 134, e, successivamente, dall’articolo 36 del D.L. n. 179/2012 (Decreto Crescita-bis), convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2012, n. 221 – ha introdotto la possibilità di costituire la cosiddetta Rete-Soggetto, ovvero un soggetto con personalità giuridica, autonomo centro di imputazione di interessi sul piano giuridico e tributario, dotato di un fondo patrimoniale e di organo comune, iscritto alla Sezione ordinaria del Registro Imprese presso cui è stabilita la sua sede.

Sulla scorta di questa ulteriore possibilità, sono nate, nel tempo, diverse Reti di Imprese, per lo più nella forma della Rete-Contratto, in molti settori di rilievo della nostra economia, ma nessuna nel campo del Vending.

Neppure i consorzi di imprese oggi attivi sul territorio, per lo più costituiti al fine della centralizzazione degli acquisti, svolgono la funzione di catalizzatore fra le imprese e da soggetto-interlocutore con potenziali contraenti di rilievo nazionale.

Attraverso la nascita della prima Rete di Imprese nel campo del Vending, nella forma della Rete-Soggetto, è stata invece costituita un’aggregazione imprenditoriale al preciso scopo statutario di contrarre con le maggiori realtà del nostro Paese e di partecipare a gare pubbliche di rilevanza nazionale.

L’aggregazione nella Rete di Imprese “È Ora” consentirà alle gestioni già radicate a livello locale, da un lato di avere accesso al mercato nazionale, dall’altro di ottimizzare i costi di gestione, senza doversi sobbarcare oneri e spese supplementari.

Dal successo dell’iniziativa dipenderà il riequilibrio del settore del Vending, con indubbi benefici anche a livello concorrenziale per tutto il sistema.

Sarà dunque il tempo a stabilire se questo modello di business si diffonderà nel settore della Distribuzione Automatica, favorendo la concorrenza e la perequazione dei profitti, o se la concentrazione in capo ai Grandi Gruppi continuerà inesorabile, a discapito dello spirito imprenditoriale locale così ricco nel nostro Paese.

 

Avv. Eugenio Tristano

info@studiotristano.com

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