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Il Vending cresce se si fa sostenibile

L’azienda di Acqui Terme aumenta i suoi investimenti. Pronte nuove aperture. Il sostegno ai clienti nei pagamenti

 

 

Oltre 60 imprenditori, manager e analisti – tra rappresentanti di aziende del Vending, di associazioni di categoria e no profit e membri del mondo accademico – hanno partecipato, venerdì 16 ottobre, al webinar “La Sostenibilità nel Vending ai tempi del Covid: analisi e prospettive”, organizzato dal Salone della CSR e dell’Innovazione sociale, il più importante evento in Italia sulla Sostenibilità, in collaborazione con Vending Magazine.

 

 

Sono intervenuti tre relatori: il dottor Franco Bompani (Presidente di Eidos Consulting Srl), il dottor Michele Adt (Direttore Generale Confida) e Pio Lunel (Presidente Gruppo Imprese di Gestione Confida). Ha chiuso i lavori la dottoressa Rossella Sobrero, presidente di Koinètica.

Il salone della CSR e dell’Innovazione Sociale – che si è svolto il 29-30 settembre 2020 in diretta streaming dall’Università “Bocconi” di Milano – ha registrato quest’anno numeri enormi: 375 relatori, 206 organizzazioni protagoniste e 80 eventi seguiti da 7.520 persone con 12.249 connessioni totali (una media di 200 persone connesse per singolo evento) e 730 uscite stampa sui media.

Per tenere alta l’attenzione sulla Sostenibilità e raccogliere e condividere tante esperienze positive, quest’anno il Salone è diventato “extra” con incontri/webinar che sono proseguiti in ottobre e in novembre, tra cui quello con protagonista Vending Magazine, comodamente fruibili anche post-evento sul sito www.csreinnovazionesociale.it.

 

VENDING: UN 2020 DA -25/30% DI FATTURATO

Franco Bompani ha aperto il webinar illustrando la terza edizione del “Report di Sostenibilità del Vending”, di cui Eidos Consulting ha curato la pubblicazione per conto della nostra testata, e che quest’anno ha raccolto le “best practice” della Distribuzione Automatica durante l’emergenza Covid-19.

Pio Lunel ha, invece, aggiornato l’andamento economico del nostro mercato alla luce della crisi pandemica. “Il Vending ha patito e continua a soffrire la recessione dei consumi indotta dall’emergenza sanitaria che, purtroppo, in queste settimane si sta facendo nuovamente pressante. Tra marzo e aprile, le imprese di gestione erano arrivate a toccare il -70% di fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La curva è risalita da maggio in poi, arrivando a -16,8% ad agosto, ma è tornata a ridiscendere a -28% a settembre. Per fine anno si stima un calo generale tra il -25%-30%.

Le previsioni, infatti, non sono rosee: i contagi aumentano e il governo, con i suoi ultimi DPCM, è tornato a chiedere al comparto produttivo del Paese un massiccio ricorso allo smart working e a ferie e permessi per i dipendenti, togliendo al Vending grandi volumi di consumazioni nei luoghi di lavoro. Chi soffre di più sono le gestioni che concentrano la loro attività nei grandi centri urbani dove è più diffuso il ricorso al lavoro da casa soprattutto in uffici privati e Pubblica Amministrazione”.

 

ADATTARSI E INNOVARSI

Pio Lunel ha sottolineato, però, la grande capacità di reazione e adattamento del Vending. “Nessuno di noi si è mai pianto addosso e tutti abbiamo imparato a convivere non solo con il virus ma con il continuo modificarsi delle decisioni politiche in merito a chiusure e aperture. Faccio l’esempio delle scuole: ogni preside ha elaborato e applica un suo protocollo sanitario e in moltissimi istituti sono state inibite le aree break per evitare possibili assembramenti di studenti.

È stato riconosciuto il ruolo sociale del nostro servizio che porta ristoro in tutti quei luoghi, come gli ospedali, dove la vita non si è mai fermata durante il lockdown. Siamo venuti incontro agli operatori sanitari in trincea contro il coronavirus con la riduzione del prezzo delle consumazioni ai distributori. Vogliamo uscire a testa alta da questa crisi e possiamo riuscirci. E per farlo occorrerà puntare decisi sull’innovazione”.

 

MICHELE ADT: “UN ALTRO LOCKDOWN SAREBBE INSOSTENIBILE”

Michele Adt ha dato rilievo al ruolo di mediatore svolto con successo da Confida nei rapporti istituzionali con la politica in questi lunghi mesi passati tra lockdown e progressive riaperture. L’associazione di categoria è stata un fondamentale collegamento tra aziende in affanno e un governo fin troppo prodigo nell’emanare, praticamente ogni settimana, DCPM diversi e talvolta contradditori tra loro.

Confida è riuscita a impedire che il Vending finisse tra i comparti “non essenziali” passibili di chiusura. Si è fatta promotrice della campagna nazionale #pausasicura che delinea le 5 precauzioni che gli operatori della Distribuzione Automatica si impegnano a seguire per garantire ai consumatori un break in totale sicurezza. “Abbiamo lavorato convinti che è possibile coniugare le esigenze sanitarie con quelle economiche. Mettiamoci chiaro in testa che un altro lockdown nazionale non sarà sostenibile per il nostro Paese”.

 

LA PLASTICA COME RISORSA

“Il Covid-19 – ha aggiunto Adt – deve far riflettere sul ruolo della plastica monouso nel contrasto al virus. La plastica è igienica e sicura, non va demonizzata o punita con tasse “qualunquiste” che mirano al consenso dell’opinione pubblica ma non risolvono il problema dell’inquinamento e rappresentano solamente un’inutile penalizzazione per la sostenibilità economica delle aziende di questa eccellenza mondiale del Made in Italy.

Confida non si è fermata alle parole e con il progetto RiVending (www.rivending.eu) ha dato vita, assieme a Corepla e Unionplast, a un circuito chiuso di raccolta e riciclo di bicchieri e palette del caffè dei distributori automatici. Attraverso RiVending i consumatori, dopo aver gustato il loro caffè, sono invitati a buttare bicchiere e paletta in un apposito contenitore che permette di isolare il materiale plastico di cui sono fatti dagli altri imballaggi in plastica e di semplificare così il processo di selezione del materiale, recuperando una plastica omogenea di altissima qualità con cui si possono creare tanti nuovi prodotti. RiVending ha già ottenuto il patrocinio di enti locali e aziende multinazionali leader”.

Confida ha deciso di sfruttare la capillarità sul territorio del Vending per farsi strumento di diffusione di messaggi e campagne stampa legate alla Sostenibilità. Oltre a #pausasicura e RiVending l’associazione ha promosso, infatti, da inizio novembre, una comunicazione media sul progetto “Vending Sostenibile”, l’hub che raccoglie le buone pratiche delle sue aziende associate. La campagna “Vivi la pausa sostenibile” si sviluppa su carta stampata (Sole24Ore e Affari&Finanza-Repubblica), radio (Radio24 con 84 spot dal 2 al 15 novembre), web (corriere.it) e sui social in partnership con l’editore GreenMe.

 

 

BOMPANI: “IL VENDING È SOSTENIBILE”

Oltre al webinar del 16 ottobre, il “ Report di Sostenibilità del Vending” è stato oggetto di trattazione da parte del “Forum Retail 2020”, il più grande networking Hub per la community del Retail che si è tenuto in streaming il 28 e 29 ottobre. Una delle principali novità della 20a edizione del Forum è stato il focus “Sostenibilità”, tema trainante dell’evento insieme a Digitale e Sicurezza.

Per l’occasione, lo staff dell’evento ha intervistato il dottor Franco Bompani per conto di Vending Magazine (media partner di Forum Retail), chiedendogli una overview di quanto emerso dal “Report” della nostra rivista.

 

Dottor Bompani, il Vending può definirsi un settore sostenibile?

Il Vending è sicuramente un settore sostenibile. Come è stato scritto nel disciplinare del TQS Vending (la certificazione di servizio della Distribuzione Automatica realizzata da Confida con l’ente CSQA) “il Vending rappresenta oggi, per un numero crescente di utenti, una risposta “pronta”, “pratica”, di “qualità”, “personalizzata” e a “costi contenuti” per la consumazione di una variegata gamma di prodotti alimentari e bevande durante il fuori casa. E questo è già, di per sé, responsabilità sociale”.

Il Vending è in grado di assicurare – presso fabbriche, cantieri e uffici, ospedali e scuole, palestre, stazioni ferroviarie, metropolitane, ecc. – una vasta offerta di prodotti: piatti pronti, panini e tramezzini, snack, bibite calde e fredde, ecc. Il tutto erogato mediante distributori automatici in funzione 24 ore su 24, ogni giorno e notte dell’anno.

Anche in termini di comunicazione il Vending è stato all’avanguardia: i primi Bilanci Sociali risalgono al 2007. È uno dei pochi comparti economici in cui è stato realizzato, per 3 anni consecutivi, anche un vero e proprio Bilancio di Sostenibilità di settore.

 

Quali sono le principali pratiche di responsabilità sociale delle aziende del Vending?

Una delle iniziative più importanti è il progetto RiVending di Confida. In pochi mesi, circa 6mila contenitori RiVending sono stati posizionati in tutta Italia e il progetto sta sperimentando anche una nuova raccolta, quello del PET delle bottigliette di acqua e bibite, attraverso un nuovo contenitore dedicato. RiVending è stato scelto da Regione Lombardia per essere una delle 4 principali “best practice” incluse nel progetto europeo Plasteco che ha l’obiettivo di migliorare le politiche regionali per una gestione più “circolare” della plastica.

Un altro progetto interessante è relativo al recupero dei fondi del caffè che riguarda molte aziende del settore: Gruppo Illiria – che mensilmente raccoglie circa 180 tonnellate di fondi di caffè che vengono inviati come scarto vegetale all’interno di un fermentatore in un impianto a biogas – IVS Group, CDA di Cattelan, Ferri Distributori Automatici e altre ancora.

Poi abbiamo iniziative di educazione alimentare per la diffusione di sani stili di vita, come quelli di Spinel Caffè e di Serim, o progetti ambientali sviluppati da Service Vending, Scattolin, Neomatic e Venturi Vending che riguardano sistemi di raccolta differenziata presso le aree break, utilizzo di luci a led e molto altro ancora.

Restando in tema di Covid-19, c’è chi si è dotato di erogatori di gel disinfettante tramite colonna autoportante dotata di pedale che evita il contatto diretto con il dispenser.

D.A.I. sta studiando l’uso di un bicchierino naturalmente antibatterico.

La Brus Serice ha cominciato a utilizzare rivestimenti per distributori automatici realizzati interamente in cartone polionda composto solo di cellulosa e amidi naturali di mais, patate, piselli ecc.

E poi tanti progetti di sostenibilità anche di produttori e fabbricanti: Borbone, Covim, Evoca, Mokador, Fas, SandenVendo, Aristea, San Benedetto.

In tutto sono 21 le aziende del Vending che hanno aderito alla nostra pubblicazione.

 

Cosa è stato fatto dal Vending per affrontare l’emergenza Coronavirus?

Confida, per facilitare il rapporto tra operatori, clienti e consumatori e condividere le informazioni necessarie per utilizzare in sicurezza il distributore automatico, ha realizzato la campagna di comunicazione #pausasicura, sviluppata sia con strumenti di comunicazione fisici (volantini, adesivi da applicare sulla macchina e adesivi da pavimento per distanziare i consumatori), sia digitali con un video diffuso sui principali social media oltre che su siti e schermi touch delle aziende associate.

Tutte le aziende hanno poi sviluppato protocolli di contrasto al Covid-19 negli ambienti di lavoro e applicato coerenti piani di gestione.

Confida ha anche elaborato un documento sulle misure di prevenzione da adottare per garantire il corretto utilizzo dei distributori automatici installati presso le scuole, in quanto i distributori, in special modo nel contesto scolastico, hanno un’importante funzione sociale: garantiscono idratazione e ristoro ai ragazzi con prodotti sicuri e confezioni monouso e protette all’interno delle vending machines.

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