Euro Group è uno dei consorzi più longevi nel panorama della Distribuzione Automatica italiana. La ragione di questo successo è da ricercare nella continua implementazione dei servizi offerti ai propri associati, affiancando alle strategie sugli acquisti una serie di servizi in grado di offrire strumenti e consulenze per lo sviluppo e la crescita.
Queste politiche hanno fatto sì che negli ultimi tempi siano aumentate notevolmente le affiliazioni proprio perché i gestori indipendenti trovano in Euro Group un luogo dove confrontarsi, un’offerta formativa e politiche d’acquisto convenienti per prezzo e qualità.
Approccio costruttivo che, in situazioni eccezionali come quella che stiamo vivendo a causa del Covid-19, viene messo in grande difficoltà dalle nuove necessità quotidiane. C’è da affrontare la crisi e pianificare il futuro, perché non ci è ancora dato sapere quando rientrerà l’emergenza sanitaria e quando l’economica potrà avere un auspicabile, ma non quantificabile, rimbalzo verso l’alto.
Chi ha le spalle larghe, però, non solo resiste ma programma. Euro Group ha messo la solidità come primo fattore della crescita delle sue aziende e nonostante le grosse promematiche di questi tempi continua a costruire un percorso imprenditoriale comune ai suoi aderenti per delineare il Vending della “nuova normalità”.
VM ne ha parlato con il presidente di Euro Group, Angelo Maestrini, affiancato dal consiglio direttivo composto da Sabrina Zanoni, Daniela Morini, Giorgia Scattolin, Mario Mattiazzo, Pio Lunel e Silvio Paganello.
Quante sono le aziende aderenti a Euro Group e quale giro d’affari esprimono nel loro complesso?
Le aziende aderenti a Euro Group sono attualmente 33 e sviluppano un giro d’affari di circa 100 milioni di Euro coprendo quasi completamente il territorio nazionale.
Ci sono state disdette o nuove entrate durante questi lunghi mesi di pandemia?
Il virus non ha inciso. In questo periodo non ci sono state disdette, mentre abbiamo ricevuto nuove richieste di adesione che valuteremo a partire dal 2021.
I nuovi ingressi vengono selezionati al fine di coinvolgere aziende che condividano in modo coerente lo spirito di collaborazione e di crescita reciproca, non solo la possibilità di accedere a condizioni di acquisto vantaggiose. Cerchiamo aziende propositive e attente alle nuove tendenze del mercato per avere reciproche opportunità di miglioramento.
Avete già una proiezione del calo di fatturato medio a cui andranno incontro le aziende associate a fine anno?
Il calo medio del fatturato stimato sarà del -30% -35%, condizionato dalle presenze ridotte nelle scuole e dal numero di clienti pubblici e privati che utilizzano lo smart working.
Avevamo notato qualche debole segnale di ripresa da parte delle aziende private, mentre è praticamente fermo il comparto scolastico e quello pubblico.
In questa fase la tempistica e la percentuale di ripresa non sono quantificabili, viste le restrizioni imposte dal nuovo DPCM dello scorso 25 ottobre e all’andamento preocuppante dei contagi.
Le aziende di Euro Group sono orgogliosamente indipendenti. La loro solidità non può non fare gola a gruppi interessati a crescere per acquisizioni. C’è la sensazione che si andrà verso una concentrazione del mercato?
Noi siamo parte del mercato, l’autonomia del Consorzio e la scelta di avere al suo interno solo aziende indipendenti è sempre stata una caratteristica delle gestioni aderenti e rimarrà tale a prescindere dalle singole scelte personali sulla quale Euro Group non entra nel merito.
Quali sono state le iniziative messe in campo per contrastare l’emergenza sanitaria/economica?
Ricordandoci che Euro Group ha una funzione di gruppo di acquisto, di opportunità di crescita e di relazione e di condivisione di esperienze, abbiamo messo in campo una piattaforma digitale per rimanere in contatto con fornitori e associati.
Come negli anni precedenti, anche a fine 2019 abbiamo iniziato un progetto di formazione che è proseguito per tutto il 2020 grazie ai collegamenti online.
La coesione del gruppo ci ha permesso di confrontarci costantemente, in modo da condividere le esperienze delle singole aziende nel gestire l’emergenza non perdendo il contatto con il territorio.
Come ogni anno, questi mesi rimangono i più impegnativi per il Consiglio Direttivo del gruppo perché sono previsti gli incontri con i fornitori per definire gli accordi e le strategie per il 2021.
Quali argomenti tratta il progetto di formazione attualmente in corso?
I corsi sono inerenti al programma gestionale, comune alla gran parte delle aziende associate, corsi legati a obblighi formativi del nostro personale e formazione tecnica su nuovi modelli di distributori o di sistemi di pagamento. Sono diverse opportunità che, affrontate in gruppo, diventano accessibili e soprattutto molto più complete ed efficaci grazie proprio al confronto delle diverse modalità di lavoro e di approccio che le singole aziende hanno al loro interno. Questo è uno dei punti di forza di Euro Group: il confronto. Facciamo tutti lo stesso lavoro, è vero, ma le sfumature con cui ognuno lo declina sono ricchezza per il gruppo, spunti di rinnovamento per tutti.
Ritenete che anche le aziende del Vending andranno incontro a una pesante ristrutturazione dei costi quando, ad esempio, cadranno i vincoli di licenziamento?
Ovviamente sì. Essendo generalmente piccole e medie realtà con rapporto diretto e quasi familiare con i collaboratori, saranno scelte molto amare ma inevitabili per la sostenibilità delle aziende stesse. Cercheremo di limitare al minimo questi tagli, applicandoli solo se davvero necessari. Molto dipenderà anche da quali e quanti interventi di sostegno saranno resi disponibili da parte del Governo e delle Regioni, anche se non ci aspettiamo molto, viste le premesse. Dovremo contare anche questa volta solo sulle nostre forze.
Non pensate, però, che utilizzare solo la leva dei costi e delle risorse umane sia limitativo per poter uscire più forti da questa complicatissima situazione?
Ogni azienda sta cercando di affrontare questo duro momento con la consapevolezza che la battuta di arresto patita quest’anno avrà uno strascico piuttosto lungo: investiamo sulle innovazioni e sul futuro del nostro settore. Non ci possiamo permettere di guardare indietro e fermarci a piangere su quello che sta succedendo.
Chiaro è che ognuno di noi dovrà affrontare una ristrutturazione profonda della propria attività e purtroppo i costi e le risorse umane sono due fattori che non potranno restare esclusi, anche se l’investimento fatto negli anni sulla formazione delle persone ci porta a ponderare molto attentamente gli eventuali tagli.
Se e come è cambiato il rapporto tra Euro Group e i suoi fornitori?
L’ottimo rapporto tra Euro Group e i fornitori ci ha permesso di condividere questo periodo di difficoltà con grande spirito di collaborazione e rispetto reciproco, frutto di tanti anni di rapporto franco e proficuo. I prossimi incontri saranno più impegnativi degli anni scorsi perché è difficile immaginare quale sarà lo scenario economico che andrà a delinearsi nel 2021.
Qual è il plusvalore per un’azienda di gestione che aderisce a Euro Group?
Euro Group è nato come gruppo di acquisto, quindi i vantaggi sono legati alla possibilità di accedere ad accordi di fornitura altrimenti non raggiungibili individualmente. Diventa sempre più importante, però, avere la possibilità di confrontarsi con i colleghi e condividere progetti, idee e formazione. Poter contare sul supporto di professionisti credibili e da molti anni attivi sul mercato ci dà l’opportunità di avere una visione più completa del settore e del futuro del nostro mercato.
Un altro vantaggio è la possibilità di accedere a progetti di Sostenibilità che le singole aziende potrebbero avere difficoltà a portare avanti per i costi e le complessità organizzative. Sempre di più l’attenzione deve essere rivolta alla Sostenibilità e alla responsabilità sociale d’azienda ed è questo un focus fondamentale per il Consorzio.
Non avete mai pensato di far evolvere Euro Group da consorzio di acquisto a consorzio in grado di creare sinergia tra gli aderenti nel caso di bandi e appalti su scala nazionale?
Nessuna opportunità o strategia è esclusa per la crescita e lo sviluppo a livello nazionale degli associati e del gruppo. La collaborazione tra le aziende è costante e ha già visto attive diverse sinergie che vanno in questa direzione.
C’è più speranza o più preoccupazione per il futuro del nostro settore?
Il gestore per definizione è un ottimista. Chiaramente le nostre aziende, così come tutte quelle di altri comparti, saranno costrette ad adeguarsi alla situazione di mercato. Il compito che ci attende è quello di traghettarle verso tempi migliori cercando di far emergere la resilienza che è sempre stata nel nostro DNA.