Solo 2 consumatori su 10 hanno piena fiducia nella sicurezza alimentare

Occorre investire in tecnologie a supporto della tracciabilità dei prodotti

Zebra Technologies Corporation (NASDAQ: ZBRA), azienda innovatrice sempre “in prima linea” nel business, ha presentato i risultati del suo Food Safety Supply Chain Vision Study. Lo studio evidenzia – a livello globale – il punto di vista di consumatori e decisori del settore food and beverage (attivi nella distribuzione e stoccaggio, come anche nella ristorazione e nella vendita di generi alimentari), sui temi di sicurezza, tracciabilità e trasparenza.

Lo studio di Zebra, “Food Safety Supply Chain Vision Study”, ha coinvolto circa 4.957 consumatori e 462 decisori del settore food and beverage nei mercati di produzione, trasporto e logistica, vendita al dettaglio e all’ingrosso in Nord America, America Latina, Asia Pacifica ed Europa. Le interviste sono state svolte a gennaio 2020 da Azure Knowledge Corporation.

Tra i principali motivi di preoccupazione riguardo alla sicurezza alimentare i consumatori intervistati citano la paura di focolai di origine alimentare e i danni da alimenti contaminati, come anche i rischi da cibi e bevande ritirati dal mercato.

Poco più dell’80% degli intervistati poi ha affermato che le aziende hanno un ruolo importante nell’implementazione di soluzioni per la sicurezza alimentare e una responsabilità etica nel garantire il trattamento sicuro degli alimenti.

La maggior parte dei consumatori (70%) ha inoltre affermato che è importante sapere come vengono preparati e trattati i prodotti e quali gli in-
gredienti utilizzati, mentre il 69% con-
corda sul fatto che è altrettanto importante conoscerne la provenienza.

Grazie alla generale maggior attenzione a salute e benessere, non sorprende che sia i consumatori che i decision-maker del settore mostrino un grande interesse per l’origine, la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari. Tuttavia, non sempre gli utenti finali e i responsabili aziendali si trovano d’accordo. Quasi 7 decision-maker su 10 (69%) ritengono che il settore sia pronto a gestire la tracciabilità e la trasparenza degli alimenti, mentre solo il 35% dei consumatori la pensa allo stesso modo. Inoltre, appena il 13% dei consumatori ritiene che l’industria sia oggi assolutamente pronta a gestire la tracciabilità alimentare e indicare chiaramente il percorso del prodotto lungo la supply chain, contro il 27% dichiarato dai decision-maker.

“I risultati del nostro studio mostrano che, mentre l’industria sta adottando misure per garantire una filiera più trasparente, è necessario fare di più per aumentare la fiducia dei consumatori e migliorare la tracciabilità degli alimenti – commenta Mark Wheeler, Director of Supply Chain Solutions di Zebra Technologies – . Le aziende hanno naturalmente molte più informazioni a loro disposizione e dunque, per accrescere la fiducia dei consumatori sulle fonti di approvvigionamento, hanno oggi la possibilità di fornire loro l’accesso alle stesse informazioni”.

La ricerca ha comunque evidenziato una nota positiva: il ruolo che la tecnologia può svolgere nel colmare entrambe queste lacune sia nel breve che nel lungo termine.

La stragrande maggioranza (90%) dei decision-maker riconosce che gli investimenti in soluzioni a supporto della tracciabilità possono offrire un vantaggio competitivo, consentendo loro di soddisfare le aspettative dei consumatori.

Alla domanda sui principali vantaggi che le soluzioni tecnologiche di controllo e tracciabilità garantirebbero, quasi 6 decision-maker su 10 citano la riduzione del rischio grazie a un corretto trattamento, trasporto e stoccaggio dei prodotti, con relativo monitoraggio della deperibilità. Il 41% dei decision-maker del settore ha poi dichiarato che i tag RFID migliorano la tracciabilità degli alimenti lungo la supply chain più di qualsiasi altra tecnologia, anche se solo il 31% attualmente li utilizza.

Il 90% circa dei decision-maker intervistati prevede di utilizzare mobile computer con scanner, palmari rugged con scanner, lettori di codici a barre robusti e etichettatrici portatili con codici a barre/stampanti termiche entro i prossimi 5 anni per gestire e monitorare digitalmente i prodotti alimentari e le relative informazioni.

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