l lockdown forzato, iniziato a marzo, e la conseguente crisi economica stanno avendo un impatto sui piani di sostenibilità delle aziende italiane. Il percorso verso l’economia circolare passerà in secondo piano? No, secondo il punto di vista di Christian Stella, Managing Director di Centrica Business Solutions Italia, la divisione del Gruppo Centrica dedicata ai clienti business, attiva a livello mondiale nel settore energetico e che supporta i clienti B2B nel migliorare la propria efficienza operativa, aumentare la propria resilienza e aprire la porta a nuove fonti di valore e ricavi.
Poco prima della diffusione della pandemia, nel dicembre 2019, il Report curato da Refinitiv, tra i principali provider di dati finanziari a livello globale, premiava l’impegno del settore privato italiano in progetti volti a modificare e migliorare quanto più possibile in un’ottica sostenibile l’impostazione del business.
Lo studio, presentato durante la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, registrava che il 74% delle aziende italiane aveva adottato una politica di riduzione delle emissioni. Un dato che, seppur inferiore a quello della media europea (81%), rilevava enormi progressi rispetto al quinquennio precedente.
NUOVE SFIDE PER LE AZIENDE
Il Covid-19, e il suo impatto inimmaginabile sull’economia globale, ha posto le aziende italiane di fronte a nuove sfide. Ci si è chiesti se le incerte prospettive economiche e la ricerca di un nuovo equilibrio potesse influire sulla recente introduzione delle scelte “green” al tavolo delle decisioni.
Il dilemma è: continuare a progredire verso i propri obiettivi di sostenibilità o spostare i propri sforzi verso misure più conservative, volte in primis alla riduzione dei costi?
Se da una parte, infatti, in questi mesi abbiamo scoperto un nuovo modo di lavorare e riscoperto una migliore qualità dell’aria e minori emissioni di anidride carbonica, dall’altra, adesso, l’imperativo della ripresa economica può arrestare un percorso faticosamente intrapreso, ma che già era diventato una consapevolezza per molte aziende.
SOSTENIBILITÀ PRIORITÀ DELLA RIPARTENZA
Oggi, come mai prima d’ora, è giunto il momento per il governo di aiutare le aziende a venire fuori dalla crisi, promuovendo la Sostenibilità. Non solo, quindi, salvando le aziende in difficoltà, ma anche implementando misure e finanziamenti che le aiutino ad avere un approccio sostenibile, perché la sostenibilità è l’elemento in grado di garantire alle aziende di essere sane nel lungo periodo.
Le organizzazioni che non avranno previsto una strategia chiara di Sostenibilità incontreranno difficoltà a competere nel mercato che vedrà eccellere quelle aziende virtuose che, prime di tutte, hanno abbracciato tale approccio strategico. E sebbene inizialmente potrebbe esserci una leggera flessione dell’attenzione all’ambiente, un’inversione di tendenza rispetto a quello che stavamo vivendo prima della pandemia, molte aziende credono ancora in un approccio sostenibile come vantaggio competitivo per una crescita duratura del business. Riduzione dei costi e Sostenibilità saranno sempre in cima alle priorità delle aziende e per questo Centrica Business Solutions Italia ritiene che il 2021, a seguito di una naturale difficoltà nel 2020, sarà nuovamente un anno molto buono.
Le aziende che mettono da parte la loro agenda di Sostenibilità possono diventare più competitive in termini di costi nel breve termine. Nel medio e lungo termine subiranno, però, ritardi nei loro piani di business.
I TREND SU CUI SCOMMETTEREIl boom dell’e-commerce è qui per restare. Anche nel food. Tutti stanno scoprendo il digitale, per un’offerta sempre più diversificata e adatta anche alle richieste di target esigenti, come i Millennial. La Sostenibilità non è una moda. Con l’emergenza, anche i più scettici si sono resi conto che adottare un approccio responsabile verso l’ambiente, le persone e le risorse non è greenwashing, ma una necessità per continuare a crescere nel medio-lungo termine. La qualità paga. In tutti i sensi. Che i consumatori siano più consapevoli e informati ce lo ripetiamo da tempo, ma i dati lo confermano. E, sorpresa, non sono poi tanto social: contano di più le etichette e una qualità certificata, per cui sono disposti a pagare di più. Costruire la brand awareness. Le ricerche confermano che il consumatore si fida di più delle marche che conosce bene. Investire sulla brand awareness sono soldi ben spesi.
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