L’Automatic Vending Association (AVA) – l’associazione nazionale del Vending della Gran Bretagna – ha pubblicato il suo studio di settore per l’anno 2019.
Il report “Coffee-to-Go” evidenzia che il fatturato del segmento del “caldo” è stato di circa 742 milioni di Euro, portando le entrate complessive del settore a 2,47 miliardi di Euro nel 2019 compresi anche i micromarkets.
Alcuni dei punti chiave del censimento del 2019:
Il fatturato della vendita tradizionale e OCS è cresciuta del 5,2% a 1,7 miliardi di Euro con aumenti di prezzo più che compensati dalle diminuzioni in corso sia dei consumi che delle macchine installate.
Investimenti significativi nel miglioramento della proposta: oltre il 50% delle tazze di plastica è ora di carta; i lettori senza contanti sono installati sul 36% dei distributori automatici e in circa 200 micromarkets.
Crescita continua dell’uso della telemetria per migliorare il servizio: circa il 30% del parco macchine tradizionale utilizza attivamente la telemetria per avvisi di guasti tecnici e di esaurimento scorte, con alcuni operatori che usano anche i dati per la pianificazione dinamica dei percorsi degli ARD.
L’amministratore delegato di AVA, David Llewellyn, ha dichiarato: “Ciò che il censimento del 2020 ci dirà a seguito della pandemia di COVID-19 è tutto da vedere, ma non c’è dubbio che l’emergenza sanitaria avrà un impatto significativo sull’economia del Vending della Gran Bretagna”.
“Nel 2019 ci sono state diverse sfide per le imprese britanniche del Vending. Abbiamo calcolato, infatti, fino a 27 diversi atti legislativi, proposti o approvati, che impattano, spesso in modo negativo, sulla Distribuzione Automatica del Regno Unito. Tra questi citiamo l’incertezza commerciale intorno alla Brexit, l’abolizione della plastica monouso, la legislazione europea relativa alla classificazione energetica dei distributori automatici e al sistema refrigerante e la pressione costante per un prelievo o una tassa sulle tazze monouso per incoraggiare l’introduzione delle tazze riutilizzabili. Nel frattempo, però, la pandemia di Covid-19 ha mostrato la necessità di imballaggi in grado di garantire la vendita di alimenti e bevande in modo sicuro, igienico e privo di contaminazioni”.
“Nonostante tutti questi ostacoli – conclude David Llewellyn – abbiamo avuto una crescita del 5,2% del fatturato del settore del Vending, favorito da un aumento dei prezzi delle consumazioni grazie alla qualità delle bevande premium e a una più ampia gamma di prodotti offerti. Ad esempio, il crescente passaggio a bevande più sane (con meno di 5 g di zucchero per 100 ml) ha registrato un aumento del 75% dal 2017, che arriva addirittura al 120% per gli snack con meno di 250 kcal”.