Quarantadue persone collegate: tantissimi imprenditori di tutta la filiera della Distribuzione Automatica, in gran parte gestori (dai Grandi Gruppi nazionali a realtà medio-piccole più locali), ma anche fabbricanti e produttori. E poi giornalisti, consulenti e associazioni di categoria (compresa Confida). Numeri importanti per il webinar gratuito organizzato il 20 maggio scorso sulla piattaforma Zoom da Eidos Consulting e Vending Magazine. Due gli argomenti trattati con estrema professionalità da Franco Bompani e Claudio Faraoni: l’impatto del Covid-19 sui bilanci delle aziende del Vending e i protocolli di sicurezza atti a prevenire la diffusione del virus SARS-CoV-2.
Grande spazio è stato riservato allo studio di Eidos Consulting pubblicato sul numero scorso della nostra rivista (n. 364). In tale occasione, avevamo chiesto a un panel di 10 gestioni di diversa dimensione l’impatto di questa crisi del tutto particolare sull’attività di Distribuzione Automatica (in riferimento al al mese di marzo) e le previsioni per il futuro, pur regnando ancora l’incertezza. Non sappiamo, infatti, se con l’estate il virus perderà virulenza, se funzioneranno le misure di distanziamento sociale o se invece saranno necessari nuovi lockdown. Se l’epidemia ripartirà in autunno o se nel frattempo saranno state scoperte delle terapie efficaci o se addirittura sarà pronto un vaccino. Eidos ha elaborato, quindi, delle ipotesi e ha sviluppato delle simulazioni per cercare di calcolare l’impatto di questa emergenza sui bilanci, partendo anche dal fatto che il calo del PIL italiano è stimato per fine 2020 intorno all’11-12%.
Dal panel di gestioni è emerso che la riduzione dei ricavi nel mese di marzo è stata del 40-50%, mentre per aprile la previsione di riduzione si spinge fino al 70-80%.
Ovviamente non è possibile ridurre tutti i costi nella stessa proporzione: alcuni costi sono variabili, come ad esempio i prodotti erogati, altri invece sono fissi, come ammortamenti, affitti, ecc., altri ancora sono semivariabili, per altri, come il costo del lavoro, sono stati previsti strumenti di flessibilizzazione tipo la cassa integrazione.
I gestori intervenuti al webinar hanno espresso, in modo chiaro, tutte le loro preoccupazioni in merito alla crisi economica del settore, confermando i dati dello studio di Eidos con previsioni di chiusura di fine anno che ruotano intorno a un calo di ricavi del 30-35%. C’è chi “farebbe la firma” per attestarsi intorno al -15% negli ultimi mesi del 2020.
Questi alcuni punti salienti emersi dal dibattito:
Difficoltà a interagire con i clienti, che fanno resistenza quando accenni a un ritocco del prezzo delle consumazioni o parli di rivisitazione dei canoni concessori (prevista peraltro dalla legge), vista la minor presenza dei lavoratori in uffici e fabbriche e il conseguente crollo del fatturato. La clientela del Vending non riesce ancora a comprendere la gravità della situazione. Capirà, forse, quando aumenteranno i prezzi di bar e ristoranti (cosa che sta già accadendo…). Serve una comunicazione chiara e mirata da parte del Vending: “Abbiamo fatto molto durante l’emergenza, garantendo in modo “quasi eroico” il servizio; siamo andati a rifornire le macchine degli ospedali e delle aziende rimaste aperte con rischi anche di natura sanitaria, ora chiediamo riconoscenza e rispetto”.
Il ricorso massiccio alla cassa integrazione e allo smart working ha ridotto notevolmente i consumi alle macchinette e in prospettiva la situazione non andrà così tanto a migliorare. Sarà una seconda parte dell’anno ancora più complicata perché molti clienti – a partire da enti pubblici e banche – prevedono il ripopolamento dei loro luoghi di lavoro con grande gradualità, forse da settembre con la riapertura delle scuole (se effettivamente sarà così). E comunque il “lavoro agile” diventerà una modalità stabile per molte realtà.
Le scuole, come già accennato, dovrebbero ripartire a settembre ma molti prèsidi hanno già comunicato ai gestori che lasceranno interdette le aree ristoro per evitare assembramenti. Un colpo pesante da assorbire; il mondo delle scuole incide mediamente per il 20% sul business degli operatori.
Richieste pressanti e talvolta astruse dei clienti. Non hanno tempo di parlare di contratti con i commerciali dei gestori, in compenso chiedono sanificazioni continue “su” e “dentro” le macchine e fanno richiesta di distributori aggiuntivi per evitare assembramenti. Ma se prima aprivi la macchina per inserire 300 pezzi ora ti tocca muovere un ARD per 100 referenze.
Sistema bancario poco interattivo e propositivo. Ci sono gestori a cui gli istituti di credito hanno chiesto una previsione triennale sull’andamento dell’azienda (cosa impossibile con il Coronavirus…). C’è chi fa difficoltà con l’erogazione dei prestiti. Tutti gli operatori concordano sulla necessità di monitorare con estrema attenzione il calo di liquidità delle imprese di gestione.
L’opacità delle normative. C’è chi ha fatto notare, in modo ironico, di aver aperto “la collezione” di DPCM ma, soprattutto, di essere in grave difficoltà quando bisogna trovare la quadra con le interpretazioni e le variazioni dei decreti nazionali da parte di Regioni e Comuni. Caso emblematico quello dei negozi automatici H24, sottoposti a regolamenti farraginosi e poco chiari, per cui molti gestori hanno preferito chiuderli a priori.
L’occupazione. Il sentore è comune tra quasi tutti gli intervenuti al webinar. Con la crisi persistente e la fine di molti ammortizzatori sociali entro fine anno, bisognerà prendere drastiche decisioni sul personale. “Uno scenario che speriamo ancora di scongiurare ma che non si può ignorare. Forse non saremo neanche in grado, moralmente, di fare certe scelte dopo 40 anni di ininterrotta crescita, anche a livello di assunzioni”, ha ammesso più di un partecipante.
Il dottor Bompani nel suo intervento ha parlato chiaro agli imprenditori del Vending. Servono programmazione e analisi. Budget e pianificazioni vanno fatti e rivisti praticamente in tempo reale, in base ai cambiamenti del quadro sanitario. No alla pura logica del feedback ma occorre anticipare problemi e scenari.
La Fase-2 dell’emergenza da Covid-19 conterrà, infatti, elementi di forte cambiamento rispetto alle nostre abitudini: nuove strutture competitive nei mercati, nuove modalità di acquisto di beni e servizi, nuove dinamiche e nuove modalità lavorative.
Le aziende sono chiamate a fronteggiare uno scenario di potenziali nuovi e specifici rischi che si aggiungono a quelli normalmente gestiti. In questo contesto è fondamentale effettuare anzitutto un’attenta analisi dei rischi emergenti per attivare gli adeguati interventi e adottare i necessari strumenti di prevenzione e protezione.
Infine sarà necessario predisporre un piano operativo e strategico per individuare le risposte ai possibili sviluppi della crisi e monitorare i livelli di allerta dei principali indicatori operativi, finanziari, economici e patrimoniali.
Il Vending in Italia, nel corso della sua storia, ha affrontato brillantemente e positivamente tanti problemi con professionalità, creatività e impegno. Crediamo che anche stavolta riuscirà a superare la difficile situazione del COVID-19 con il lavoro, facendo leva su soluzioni innovative, utilizzando la flessibilità e mantenendo una solidarietà di filiera oggi più indispensabile che mai.
Enrico Capello