Dalle tecnologie 4.0 che consentono la consegna a domicilio, la tracciabilità dei prodotti lungo l’intera filiera, la mappatura 3D dei magazzini e la comunicazione fra macchine e oggetti connessi senza l’intervento di un operatore, ai nuovi modelli organizzativi basati sulla stretta collaborazione fra committente e fornitore logistico nella gestione dell’innovazione, passando per magazzini più flessibili e green e strategie di omnicanalità che integrano i flussi logistici provenienti da tutti i canali online e fisici. Sono le soluzioni per una logistica più strategica e sostenibile presentate al convegno “Ambiti di innovazione nella logistica: esperienze a confronto” dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” della School of Management del Politecnico di Milano (www.contractlogistics.it), che si è tenuto a Treviso lo scorso 30 gennaio alle presenza di grandi realtà come Coca-Cola, Mondelez, Benetton e Lamborghini.
Una delle tendenze rilevate dalle imprese è il passaggio da un modello di “Commodity Outourcing”, che prevede l’affidamento delle attività logistiche a diversi fornitori, a uno di “Strategic Outsourcing”, ossia la gestione della maggior parte o addirittura dell’intero processo logistico a un solo fornitore, che cresce più del mercato complessivo (+17,5% in 8 anni), toccando quota 9,6 miliardi di Euro su un valore totale del mercato logistico pari a 113,8 miliardi. Il vantaggio è che la gestione dell’innovazione diventa collaborativa, perché il fornitore partecipa al processo insieme al committente, e più snella perché bisogna relazionarsi con un solo interlocutore. Una collaborazione che produce un confronto continuo e vantaggi dal punto di vista della riduzione dei costi, del miglioramento del servizio e della riduzione dell’impatto ambientale.
L’approccio collaborativo emerge anche in attività come la selezione del personale, con il crescente ricorso ad agenzie per il lavoro per la gestione diretta dei lavoratori nelle fasi di reclutamento, formazione e primo inserimento delle risorse.
Il comportamento sempre più omnicanale degli utenti spinge le imprese a integrare la gestione di tutti i canali online e offline a disposizione. Cresce l’impiego di Transport Management Systems (TMS), software gestionali che consentono di pianificare le attività su tutti i canali attivi e intervenire rapidamente in caso di necessità, con conseguente risparmio di costi e miglioramento del servizio.
La diffusione di tecnologie digitali consente al fornitore logistico di espandere la gamma di servizi offerti. Le soluzioni 4.0 permettono, ad esempio, di personalizzare la consegna a domicilio con l’invio della foto di chi consegnerà il prodotto e di altre informazioni e di tracciare il prodotto in tempo reale lungo l’intera filiera. La logistica 4.0 permette anche di integrare alcuni processi e automatizzare alcune attività, utilizzando, ad esempio, etichette intelligenti e sensori che consentono alle macchine di “parlare” fra loro senza l’intervento umano. Si diffondono, infine, applicazioni per la mappatura in 3D del magazzino per localizzare in tempo reale i mezzi e le merci senza scannerizzare i barcode e Mobile App che aiutano i trasportatori a gestire i flussi di trasporto, carico e scarico.
Secondo l’Osservatorio Contract Logistics, la ricerca d tendenza alla terziarizzazione sta modificando anche la progettazione dei magazzini, con le aziende che sempre di più preferiscono l’opzione “buy” (acquisto di un servizio logistico) all’opzione “make” (gestione interna dei processi logistici) sia quando si tratta di magazzini di stoccaggio (dal 60% attuale al 63% previsto nei prossimi anni), sia se si considerano i magazzini di prossimità (dal 67% al 78%). I depositi saranno sempre meno legati alla produzione (in calo dal 37% al 19% nei magazzini di stoccaggio e dal 36% al 18% in quelli di prossimità), mentre aumenterà l’importanza della disponibilità di manodopera (in crescita dal 10% al 23% per i magazzini di stoccaggio e dal 16% al 27% per i magazzini di prossimità). Crescerà l’utilizzo dei mezzanini soprattutto per rispondere ai bisogni dettati dall’automazione e da servizi avanzati: calerà dal 37% al 27% la percentuale di imprese che non li usa e aumenterà dal 38% al 44% l’uso di mezzanini removibili.
Sempre più operatori sono attenti alla sostenibilità energetica e ambientale. L’impiego di ricariche ad alta frequenza e di batterie agli ioni di litio (passato dall’1% del 2016 al 6% del 2018) consente di aumentare la resa, ridurre le perdite e diminuire i consumi nella fase di carica, per un -36% di risparmio totale sul consumo di energia elettrica e un altro -36% di risparmio di emissioni di CO2. Come risultato, il numero di magazzini “Carbon Positive” (a elevato livello di emissioni e spreco energetico) scenderà dal 56% al 10%, mentre i magazzini “Carbon Neutral” (a zero emissioni e sprechi) saliranno dal 26% al 54% e raddoppierà la percentuale di magazzini capaci di generare energia per la rete distributiva (“Carbon Negative”, dal 19% al 36%).