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La situazione economico-finanziaria di Confida al 31-12-2018

Presentato lo scorso 8 giugno, durante l’Assemblea Generale di Milano, il resoconto economico-finanziario approvato dagli associati. Forte incremento di entrate dovuto all’aumento degli associati

La situazione economico-finanziaria di Confida al 31 dicembre 2018 evidenzia un avanzo di esercizio pari a € 98.673: risultato migliore delle previsioni formulate dal Consiglio Direttivo in sede di predisposizione del budget previsionale. Lo stesso prevedeva una chiusura dell’esercizio in sostanziale pareggio, per la precisione con una piccola differenza positiva di € 434.

Come si vedrà in seguito, le principali componenti dell’avanzo conseguito sono state sia un incremento delle entrate correnti, derivanti dall’incasso delle quote associative, che un minor sostenimento di costi e ciò sia con riferimento ai costi di struttura che ai costi per attività in favore degli associati. Per quanto alla riduzione di costi sostenuti nella macrovoce “attività in favore degli associati”, tale evento si è verificato principalmente a causa dello slittamento all’esercizio successivo dei costi previsti per attività legali causa Antitrust.

Per maggiore comprensione del documento da parte dei lettori si chiarisce che il risultato dell’esercizio deriva dalla differenza tra avanzo di cassa al 1° gennaio 2018 e il medesimo dato alla data del 31 Dicembre 2018, dato che trova ovvio riscontro quale differenza tra le entrate e le uscite contabilizzate nell’esercizio.

ANALISI DETTAGLIATA

Entrando nel dettaglio delle voci evidenziate nel documento, lo stesso si compendia, in estrema sintesi, nei seguenti valori:

  • Entrate
    € 900.430
  • Uscite
    € 801.757
  • Differenza
    € 98.673

Le entrate dell’Associazione, previste in € 870.000 (di cui € 841.000 quali quote associative, € 1.000 per interessi attivi, € 4.000 per altri proventi, € 25.000 per recupero costi formazione associati), sono ammontate a fine esercizio a € 900.430. L’incremento conseguito nelle entrate rispetto alle previsioni ammonta, quindi, a € 30.430. In dettaglio, quote associative incassate per € 867.189 a fronte di € 840.000 inserite nel bilancio di previsione, interessi attivi per € 20 contro € 1.000 previsti nel budget, € 3.291 per altri proventi contro € 4.000 previsti nel budget e, infine, recupero spese di formazione per € 29.930 contro una previsione di € 25.000. Nell’ambito delle quote associative globalmente contabilizzate non risultavano crediti per quote in contenzioso legale alla data di chiusura dell’esercizio.

Per quanto alle uscite dell’Associazione, consuntivate per € 801.757, si riscontra il sostenimento di minori costi rispetto a quelli previsti per € 67.809.

In questo esercizio le uscite sono state suddivise in 5 grandi macro-categorie delle quali la prima, denominata “costi di struttura”, evidenzia sia i costi fissi della associazione che i costi per consulenze e collaborazioni, mentre le altre (costi per attività e progetti, costi per consulenze antitrust, costi per attività dei gruppi merceologici, altri costi di gestione) rilevano il totale dei costi sostenuti a fronte delle varie attività svolte dalle diverse divisioni dell’Associazione.

I costi di struttura

I costi di struttura, previsti per € 531.075, sono ammontati a fine anno a € 497.591. Si rileva, quindi, il sostenimento di minori costi rispetto a quelli preventivati per € 33.484.

Entrando nel dettaglio della macrocategoria si osserva, in primo luogo, come il costo del personale, stimato in € 337.965, sia ammontato a fine esercizio a € 319.810, quindi con un sostanziale risparmio rispetto alle previsioni.

I costi di gestione sede, previsti in € 57.570, sono ammontati ad € 58.082 con un piccolo sforamento rispetto alla previsione.

I costi per collaborazioni e consulenze, previsti per
€ 14.940, sono stati rendicontati per € 13.713, evidenziando un piccolo risparmio rispetto ai dati previsionali.

I costi per organi direttivi, previsti per € 25.000, sono stati rendicontati per € 26.050, e i costi per rete associativa, previsti per € 95.600, sono ammontati a fine esercizio a € 79.936.

In definitiva i risparmi più sostanziosi si sono realizzati nei costi del personale e nei costi per rete associativa. Le altre voci di costo sono state in linea con il budget.

I costi per consulenza Antitrust

Nello specifico di tale categoria di costi è stato dapprima previsto e poi non sostenuto il costo per l’assistenza legale relativa alla coltivazione del procedimento di Appello contro la decisione della Autorità Garante per il Mercato (Antitrust). La stessa, preventivata in € 39.591, non è stata contabilizzata in conseguenza della ulteriore dilatazione dei tempi del contenzioso che di fatto hanno comportato anche lo slittamento in avanti nel tempo dei costi legali conseguenti. In conformità a quanto sopra, nel bilancio di previsione dell’esercizio 2019 sono state riproposte spese da sostenersi a tale titolo di importo sostanzialmente coincidente al risparmio conseguito, per quanto a detta spesa, nell’esercizio oggetto di analisi.

I costi per attività e progetti

I costi globalmente sostenuti sono sostanzialmente stati in linea con le previsioni di budget.

A fronte di € 206.200 previsti nel budget per tale categoria di spese ne sono, infatti, state consuntivate € 204.243.

Esaminando le principali voci della categoria si è verificato come i costi per comunicazione e costi per eventi siano stati in linea con le previsioni.

Sforamento, invece, per quanto alle “altre attività” dove, a fronte di una previsione di spesa di € 74.800, sono stati consuntivati costi per € 84.452.

Sostanzioso risparmio, infine, nei costi per rapporti istituzionali, previsti per € 50.000 e consuntivati per € 32.863.

I costi per attività gruppi merceologici

Per quanto alle “attività dei gruppi merceologici”, si è registrato un risparmio rispetto a quanto inserito nel bilancio di previsione. Le spese previste a tale titolo ammontavano a € 47.900; il dato di consuntivo ammonta a € 37.521 con risparmio evidentemente pari alla differenza di € 10.379.

Gli altri costi di gestione

Negli altri costi di gestione contabilizzati si sono globalmente registrati maggiori importi rispetto a quelli previsti nel budget. A fronte di spese previste a tale titolo per € 44.800, ne sono state rendicontate € 62.403. Lo sforamento maggiore è costituito dalla imposta versata sui dividendi Venditalia, non prevista nel bilancio di previsione.

Altro modesto sforamento nei costi per attenzioni a terzi.

Considerazioni finali

Il dato di sintesi costituito dall’avanzo dell’esercizio, pari a € 98.673, fa si che il fondo di riserva dell’Associazione a fine esercizio ammonti ad € 647.282.

L’ammontare del Fondo di Riserva di fine esercizio risulta pertanto essere superiore a quanto preventivato.

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