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IVS GROUP S.A.: AL 30 SETTEMBRE 2018 CRESCE DEL 33% L’UTILE NETTO

 

Il Consiglio di Amministrazione di IVS Group S.A. si è riunito il 15 novembre 2018, sotto la presidenza di Paolo Covre, per l’esame ed approvazione del Resoconto Intermedio di gestione al 30 settembre 2018.

SINTESI DEI RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2018

Fatturato consolidato: pari a Euro 321,5 milioni, in crescita del 5,9% rispetto a settembre 2017.

EBITDA Adjusted: Euro 70,1 milioni, in aumento del 1,9% rispetto al 30 settembre 2017, con un’incidenza sul fatturato pari al 21,8%. EBIT Adjusted: Euro 37,0 milioni, in aumento del 2,8% rispetto ad Euro 36,0 milioni del 30 settembre 2017.

Utile netto di Gruppo +33,0%, pari a Euro 18,6 milioni dopo utili di terzi per Euro 1,1 milioni.

Utile netto adjusted, pari a Euro 19,8 milioni, +20,4% da Euro 16,5 milioni a settembre 2017, dopo gli utili di terzi.

Perfezionate 8 nuove acquisizioni in Italia e Francia, per un valore di circa Euro 14,0 milioni.

Andamento della gestione

Il fatturato consolidato nei primi nove mesi del 2018 ammonta a Euro 321,5 milioni (di cui Euro 294,0 milioni derivanti dall’attività caratteristica del vending), con un incremento del 5,9% rispetto a Euro 303,7 milioni al 30 settembre 2017 (di cui Euro 280,1 milioni nel vending).

I ricavi del vending aumentano del 5,6% in Italia, del 3,4% in Spagna, del 12,8% in Svizzera, mentre scendono dello 0,7% in Francia. In aumento il fatturato della CGU Coin Service (+17,1% in totale; +6,3% nel business principale della moneta metallica), principalmente a seguito dello start-up dell’attività IoT nella controllata Venpay. L’andamento delle vendite nel vending, a parità di perimetro e di giorni lavorativi, è pari a +2,7% complessivamente, con un +3,7% in Italia,-1,0% in Spagna, -0,1% in Francia e -20,3% in Svizzera (ma non significativo, stante il volume della cgu nell’anno 2017). A settembre 2018 il numero di giorni lavorativi complessivo è stato mediamente inferiore di 0,9 giorni rispetto al periodo corrispondente del 2017. In Spagna, Francia e Svizzera i giorni lavorativi sono stati significativamente inferiori ai primi nove mesi del 2017 (-2, -1,7 e -10 giorni rispettivamente), in Italia la differenza è limitata a -0,5 giorni lavorativi.

Il numero di erogazioni totali nel periodo è stato pari a 619,5 milioni, da 597,5 del 2017 (+3,7%). Come nei trimestri precedenti, anche nel terzo trimestre 2018, IVS mostra un tasso di acquisizione complessivo di nuovi clienti (2,2% in volume) superiore al churn rate (1,06% in volume). Il prezzo medio delle erogazioni è salito ad Euro 47,45 centesimi, da Euro 46,88 centesimi dell’analogo periodo 2017 (+1,2%).

Durante i primi nove mesi sono state perfezionate 8 acquisizioni, di cui 7 in Italia e 1 in Francia, per un Enterprise Value complessivo di circa Euro 14,0 milioni, con un contributo pro rata temporis al fatturato di circa Euro 3,9 milioni. .

In aumento del 1,9% l’EBITDA Adjusted consolidato rispetto ai primi nove mesi del 2017, salito da 68,7 milioni a Euro 70,1 milioni, con un’incidenza sul fatturato del 21,8%. L’incremento dell’EBITDA Adjusted a parità di giorni lavorativi è leggermente superiore (+2,4%). Va ricordato che il terzo trimestre, considerate le ferie estive, presenta normalmente minori volumi di vendita rispetto agli altri trimestri dell’anno, soprattutto nel segmento di clientela corporate. L’EBITDA del periodo sconta anche gli effetti di alcuni avvenimenti già citati nel primo semestre: la minusvalenza realizzata sulla vendita di distributori obsoleti da parte di una neo acquisita società, classificata tra i costi sopra l’EBITDA e non inclusa tra gli Adjustments; i volumi persi in febbraio a causa delle nevicate; lo start-up di nuove attività IoT nella divisione Coin Service. L’EBIT Adjusted sale a Euro 37,0 milioni, +2,8% rispetto ad Euro 36,0 milioni del 2017.

L’Utile netto di gruppo nei primi nove mesi è pari a Euro 18,6 milioni (dopo utili di terzi per Euro 1,1 milioni), + 33,0% rispetto a Euro 14,0 a settembre 2017 (dopo utili di terzi per 1,2 milioni). Il risultato netto include alcuni costi e proventi considerati eccezionali, per complessivi Euro 1,3 milioni (al netto dei relativi effetti fiscali), principalmente riconducibili alle acquisizioni effettuate.

L’Utile Netto Adjusted al netto delle voci straordinarie, è pari a Euro 19,8 milioni (dopo gli utili di terzi), in aumento del 20,4% da Euro 16,5 milioni. Nei primi 9 mesi del 2018 la riduzione dei benefici fiscali derivanti dalle modifiche all’applicazione dell’ACE è stata compensata dai maggiori ammortamenti deducibili ai fini fiscali, sui nuovi investimenti in apparecchiature e tecnologie avanzate, che saranno ripartiti sui prossimi 7-8 anni (superammortamento ed iperammortamento del Piano Industria 4.0 italiano).

La Posizione finanziaria netta è negativa per Euro 278,1 milioni, da Euro -254,1 milioni al 31 dicembre 2017, dopo pagamenti nel periodo per investimenti netti pari complessivamente a Euro 54,6 milioni, di cui circa Euro 37,6 milioni per investimenti tecnici, inclusi quelli relativi alle aziende acquisite e i pagamenti per investimenti fatti in periodi precedenti ed Euro 17,0 milioni per pagamenti su acquisizioni. A questi si aggiungono Euro 10,3 milioni per dividendi (pagati l’11 luglio 2018) e circa Euro 9,6 milioni per la sanzione antitrust del 2016, le cui rate mensili termineranno a marzo 2019. Il gruppo ha Euro 12,8 milioni di credito IVA non incluso nella posizione finanziaria netta. La variazione della Posizione Finanziaria Netta nel 3° trimestre 2018 è influenzata principalmente dalle seguenti poste: minori smobilizzi del credito IVA per Euro 4,2 milioni rispetto al precedente trimestre; maggiori imposte pagate nel terzo trimestre del 2018 (+Euro 3,9 milioni) rispetto al corrispondente trimestre del 2017; pagamento della mensilità aggiuntiva (quattordicesima, Euro 4,1 milioni) erogata a luglio e accantonata nei mesi precedenti; all’incremento di capitale circolante netto (Euro 5,7 milioni in totale) per maggiori pagamenti a fornitori e per l’incremento di crediti verso clienti di segmenti di business in cui l’incasso è a termine e non in contanti (modalità prevalente per i distributori automatici): ad esempio nell’OCS/Nespresso, la fornitura prodotto in location particolari (cibi freschi a bordo treno Italo, location speciali, ecc.) e l’attività di revisione per conto di terzi di distributori automatici. Tutte attività che implicano il formarsi di un certo stock di crediti verso clienti, oltre che profili di redditività, comunque incrementale, ma in media percentualmente inferiori a quelli del vending tipico.

Altri fatti di rilievo dopo il 30 settembre 2018 

Nei primi nove mesi del 2018 IVS Group ha registrato una ripresa dei volumi nel vending, soprattutto nel segmento caffè/hot beverages; la ripresa resta comunque di lieve entità, in linea con variazioni intorno all’1% del PIL italiano e delle ore lavorate, ma soprattutto ancora una volta in controtendenza rispetto all’andamento generale dei consumi registrato nel trimestre nel principale mercato del gruppo. Continua l’azione di sviluppo dall’accordo con Nespresso Italiana, anche attraverso nuove partnership in Italia, che presumibilmente porteranno ad una crescita dei volumi nel segmento OCS.

Nel corso del periodo ha inciso sui margini operativi l’aumento dei costi di posizionamento (ristorni). Il Gruppo è riuscito a neutralizzare l’incremento dei ristorni attraverso l’aumento medio del prezzo delle consumazioni (che ne è risultato per gran parte assorbito), a sua volta reso sostenibile dagli investimenti realizzati per migliorare qualità di servizio e innovazione. L’incremento dei ristorni è conseguente ad alcune scelte fatte nel corso della seconda metà del 2017, volte a difendere la base distributori installata a dispetto del margine percentuale, a fronte di una particolare fiammata competitiva verificatesi in quel periodo nel segmento dei grandi appalti.

In questo scenario, IVS Group proseguirà il suo solido percorso di crescita, sia attraverso acquisizioni atte ad aumentare la densità territoriale, sia con una politica di investimenti funzionale a mantenere elevato il valore del servizio e sostenibile nel tempo la capacità di generare alti margini.

 

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