Qui di seguito trovate 6 storie di Sostenibilità e Vending. Non tutte riguardano direttamente il riciclo e la plastica. Tutte testimoniano, però, il fatto che la Distribuzione Automatica è un mercato evoluto dal punto di vista ambientale e sociale e non merita ingiuste e pregiudizievoli “sanzioni” calate dall’alto.
RIVENDING: NUOVA VITA A BICCHIERI E PALETTE
L’economia circolare entra nel Vending grazie al progetto RiVending, un ciclo virtuoso di recupero e riciclo di bicchieri e palette in plastica per distributori automatici voluto da Confida, Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta e il Recupero degli Imballaggi in Plastica) e Unionplast (Unione Nazionale Industrie Trasformatrici Materie Plastiche) e Federazione Gomma Plastica.
Il progetto nasce con l’idea di rendere ancor più sostenibile il riciclo dei bicchieri di plastica utilizzati nel Vending, creando un “ciclo chiuso” conforme alle richieste dell’Unione Europea nell’ottica di una efficiente economia circolare.
Il progetto pilota, patrocinato dal Comune di Parma, è coordinato sul territorio da FLO Spa (Fontanellato, Parma) primario produttore in Europa di bicchieri monouso. Si svolgerà con la partecipazione di Molinari Buonristoro e GeSA Vending, due importanti aziende di gestione di distributori automatici, e col supporto di Iren, azienda multiservizi che si occupa, anche per la provincia di Parma, del ciclo integrato di gestione dei rifiuti.
Ma come funzionerà RiVending? I consumatori, dopo aver gustato il proprio caffè, saranno invitati a buttare bicchierino e paletta in un apposito contenitore che permetterà di isolare il materiale plastico di cui sono fatti, dagli altri imballaggi in plastica. Questo contenitore avrà al suo interno un sacchetto di colore verde che sarà ritirato insieme al resto della raccolta differenziata da Iren, la società incaricata del servizio nella città di Parma.
Questo ciclo virtuoso di raccolta e riciclo dei bicchierini e palette del Vending permetterà innanzitutto di semplificare il processo di selezione del materiale e di recuperare una plastica di altissima qualità e valore con cui si potranno creare nuovi prodotti. L’obiettivo finale a cui tende il progetto è, però, quello di trasformare il bicchiere usato in un nuovo bicchiere, creando così nel settore un’efficiente economia circolare.
I bicchieri e le palette per la Distribuzione Automatica sono, infatti, contenitori tecnici realizzati al 100% in polistirolo, un materiale che possiede le caratteristiche ottimali per garantire una corretta erogazione della bevanda all’interno del distributore. Inoltre, sono prodotti utilizzati e smaltiti spesso in prossimità del distributore – quindi facilmente recuperabili – e “puliti” perché contengono per lo più residui che si possono eliminare con un semplice lavaggio.
In questo modo si renderanno più facili e economici la raccolta e il riciclo dei bicchieri rispetto a quanto fatto oggi.
“I prodotti monouso di plastica del nostro settore – precisa Massimo Trapletti, Presidente di Confida – sono recuperati e riciclati all’interno della raccolta della plastica in quanto le locazioni in cui si consumano i nostri prodotti sono al 97% luoghi chiusi (uffici, fabbriche, università, ospedali e uffici pubblici). Ma oggi vogliamo fare un passo ulteriore in avanti, creando un circuito di recupero e riciclo separato che possa portare in pochi anni a una completa economia circolare”.
Al progetto pilota di RiVending hanno già aderito importanti aziende ed enti presenti sul territorio di Parma e Provincia, tra i quali Comune di Parma, Università di Parma, la stessa Iren, Barilla e Gazzetta di Parma. Una volta conclusa questa fase pilota, l’obiettivo è di estendere RiVending all’intera città di Parma per poi interessare anche altre province del territorio italiano.
RICICLI AL DISTRIBUTORE AUTOMATICO E RICEVI DENARO
Ricicli plastica e alluminio e ricevi denaro. In Italia arrivano le reverse vending machine, distributori automatici che restituiscono denaro a chi differenzia correttamente i rifiuti. Il primo impianto totalmente pubblico, quello installato dal Comune di Latronico, in provincia di Potenza, ha conquistato il premio “Vending Sostenibile”, assegnato da Confida, nella cornice del Cresco Award-Città Sostenibili. La cerimonia si è tenuta il 24 ottobre a Rimini, in occasione dell’Assemblea di ANCI.
L’amministrazione di Latronico lo scorso anno ha avviato il progetto “Banca del Riciclo”, installando due reverse vending machine, ovvero stazioni di conferimento che riconoscono i rifiuti correttamente differenziati e rilasciano eco-punti del valore nominale di 8 centesimi di Euro, cumulabili e spendibili negli esercizi commerciali convenzionati. I distributori attivi a Latronico funzionano con plastica (PET e HDPE) e alluminio, ma il reverse vending è potenzialmente applicabile a tutti i materiali riciclabili.
Il reverse vending si fonda sulle nuove tecnologie “smart” della Distribuzione Automatica e si sta diffondendo anche nel privato. Accanto al d.a. vengono, infatti, installati dei compattatori di rifiuti (principalmente di plastica e alluminio) che, dialogando con il sistema di pagamento della vending machine, accreditano un importo simbolico sulle chiavette elettroniche di chi conferisce i rifiuti in maniera appropriata.
Il premio Vending Sostenibile, giunto alla seconda edizione, rientra nel progetto “Vending Sostenibile” (www.vendingsostenibile.com) di Confida a cui lavora una commissione composta da aziende del settore impegnate a trovare soluzioni “green”.
L’IMPEGNO DI CDA PER L’AGENDA 2030
In occasione del Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale, il più importante evento in Italia dedicato alla Sostenibilità tenutosi a inizio ottobre a Milano in Università Bocconi, l’impresa di gestione friulana CDA ha presentato, davanti a una folta platea, il proprio percorso aziendale sul fronte della sostenibilità. Con l’obiettivo di far conoscere le aziende responsabili e le loro buone pratiche e offrire un’occasione di incontro a chi è attento all’ambiente e al sociale, stimolando il confronto fra organizzazioni e stakeholder, la sesta edizione del Salone, intitolata “Le rotte della sostenibilità”, ha approfondito il tema dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.
Proprio questo tema è al centro del secondo numero fresco di stampa de “La Čhìcare”, lo speciale progetto editoriale aziendale che racconta CDA e il suo impegno sul fronte della responsabilità sociale d’impresa. Il magazine è stato presentato dal CEO della società, Fabrizio Cattelan, intervenuto come relatore al Salone della CSR.
“CDA ha fatto della sostenibilità un driver strategico – ha dichiarato Cattelan – e anche quest’anno non potevamo mancare al Salone della CSR. In qualità di impresa ben radicata nella comunità e nel territorio in cui opera, CDA spinge i temi in cima all’agenda della sostenibilità. Abbiamo 12 anni di tempo per segnare i 17 goal dell’Agenda 2030 e siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo, piccoli e grandi, aziende, famiglie e singoli individui, per realizzare un grande progetto comune. Il nuovo numero del nostro house organ spiega proprio come anche una PMI, quale è CDA, possa compiere un percorso importante per il raggiungimento di questi obiettivi”.
Il nuovo magazine aziendale presenta il percorso di CDA verso gli obiettivi dell’Agenda 2030 intrapreso attraverso i progetti di business sviluppati per i propri clienti, ma anche quelli promossi per i propri collaboratori e per il territorio sul quale opera. Tra le iniziative presentate: dalla lotta allo spreco alimentare attraverso un’attenta gestione dei prodotti a breve scadenza, ai progetti sulla salute e sul benessere per combattere le intolleranze alimentari e l’obesità attraverso prodotti selezionati; dai progetti con gli istituti scolastici per lo sviluppo di professionalità sensibili al tema della sostenibilità, alla tutela dei diritti tra lavoratrici e lavoratori per favorire la totale uguaglianza di genere; dall’attivazione di specifici progetti per la tutela dell’ambiente (costruzione di un impianto fotovoltaico, riduzione dei consumi negli spostamenti dei mezzi aziendali), alle partnership attivate per raggiungere sempre nuovi obiettivi legati alla sostenibilità, alla salute e al benessere dei clienti e dei collaboratori di CDA.
Il titolo del progetto editoriale non poteva che riprendere il tema del caffè. “La Čhìcare” ricorda l’espressione utilizzata in Friuli, dove ha sede CDA, per indicare “la tazzina da caffé”.
FORMAZIONE E LAVORO IN CARCERE GRAZIE AL VENDING
Mario Toniutti, vice presidente di Gruppo Illiria ha raccontato al Salone della CSR e dell’innovazione sociale di Milano il progetto “Officine del caffè” avviato nel carcere di Bollate (Milano) dal Consorzio
Il Consorzio Coven riunisce 14 aziende del mondo del Vending per un fatturato complessivo di oltre 205 milioni di Euro e un totale di circa 1.600 dipendenti.
Toniutti ha illustrato il progetto Officine del caffè che impiega i detenuti del Carcere di Bollate nella riparazione e manutenzione della macchine OCS del Consorzio.
Il progetto ha previsto una fase di formazione in cui i tecnici di Coven insieme a Lavazza, hanno illustrato le caratteristiche delle macchine da riparare, le varie fasi della manutenzione e le modalità di riparazione/sostituzione dei pezzi.
Partiti con 200 macchine del sistema Firma di Lavazza, ne sono seguite altre 200 di altri sistemi. “La fase della formazione è stata fondamentale – ha spiegato Toniutti – perché, in questo modo, si raggiungono gli standard qualitativi garantiti e si permette ai detenuti di acquisire delle capacità lavorative spendibili sul mercato, una volta terminata la reclusione”.
L’obiettivo di Coven è estendere l’iniziativa anche ad altri carceri in Italia, permettendo a più soci di far parte di questo progetto.
SANPELLEGRINO SPINGE SULL’ECONOMIA CIRCOLARE
Prendersi cura dell’acqua, ridurre l’impatto ambientale e sostenere lo sviluppo economico e sociale. Questi gli impegni illustrati nel secondo report sulla creazione del valore condiviso di Sanpellegrino (sanpellegrino-corporate.it). L’imbottigliamento di acqua minerale è un’attività̀ non delocalizzabile, che crea valore nelle comunità̀ locali, con ricadute positive in chiave economica, ambientale e sociale.
Bottle-to-bottle e Bio-PET
Sanpellegrino è stata tra le prime aziende ad aver aderito a Coripet – consorzio volontario per il recupero e l’avvio a riciclo dei contenitori in PET per liquidi alimentari – che si propone di trasformare un potenziale rifiuto in una risorsa per immetterlo nuovamente nel ciclo produttivo.
Il report riflette anche l’impegno di Sanpellegrino che lavora, da anni per ridurre l’impatto ambientale nel packaging, diminuendo il peso degli imballaggi, utilizzando materiale riciclato e puntando su materie prime di origine vegetale. Lavorando sul “light weighting”, ovvero sull’alleggerimento del packaging, dal 2008 a oggi il Gruppo ha risparmiato 6.000 tonnellate di PET. Sanpellegrino è stata, inoltre, la prima azienda in Italia a utilizzare il PET riciclato aumentandone progressivamente l’impiego: nel 2017 sono state usate 3.200 tonnellate di PET riciclato per produrre le bottiglie di Nestlé Vera, che ne contengono tutte oltre il 20%.
L’azienda è stata anche la prima a utilizzare materiali di imbottigliamento di origine vegetale, come il BIO-PET prodotto a partire da eccedenze di canna da zucchero, che consente di offrire una bottiglia 100% riciclabile, leggera, infrangibile, perfettamente igienica e adatta anche al gasato. Nell’ultimo anno sono state utilizzate circa 700 tonnellate di Bio-PET per Levissima, adottate sul 100% del formato “La Litro” e in oltre il 16% del formato da un litro e mezzo gasato.
Logistica sostenibile
Sanpellegrino lavora per favorire una logistica sostenibile. Scelte che hanno portato a una diminuzione del 14,8% dell’anidride carbonica emessa per ogni litro d’acqua trasportato, dal 2012 al 2016.
Da sempre il Gruppo privilegia l’utilizzo dei trasporti su rotaia: nel 2017 il 36% dell’acqua minerale è stata trasportata via treno e nave, con un accorciamento delle tratte medie. Grazie all’adozione del modello multi-fonte, che avvicina il luogo di imbottigliamento a quello di consumo attraverso la distribuzione delle sorgenti sul territorio nazionale, anche quest’anno la distanza media percorsa dall’acqua Nestlé Vera nel 2017 è stata inferiore ai 300 km.
Nei primi mesi del 2018 è stata completata anche la fase pilota del progetto Green Router, che si è concentrata sul brand Levissima, con l’obiettivo di misurare le emissioni di CO2 del canale logistico, per ottimizzare i flussi e ridurre l’impatto ambientale. L’utilizzo sistematico della ferrovia ha evitato l’emissione in atmosfera di 8.268 tonnellate di anidride carbonica, che corrispondono alle emissioni annuali medie di 591 famiglie. L’impiego di mezzi alimentati a LNG (Gas Naturale Liquefatto) ha consentito, invece, di ridurre del 15% l’anidride carbonica, del 70% gli ossidi di azoto e del 99% di polveri sottili rilasciate in atmosfera. Attualmente, per il trasporto dell’acqua Levissima vengono utilizzati 36 veicoli a LNG, che diventeranno 46 entro il 2018 e che corrispondono a oltre un quarto dell’intera flotta utilizzata dal Gruppo.
Tutela dell’acqua
Sanpellegrino è impegnata nella salvaguardia delle risorse idriche, anche attraverso la loro ottimizzazione nei processi industriali. Nel 2017 il Gruppo ha risparmiato 115 milioni di litri d’acqua rispetto al 2016, e ha ulteriormente ridotto il consumo di acqua nei processi produttivi a 1,76 litri per litro imbottigliato (-2,2% rispetto al 2014).
L’azienda si è impegnata ad adottare anche in Italia l’Alliance for Water Stewardship, ovvero a seguire lo standard AWS che promuove la gestione sostenibile della risorsa acqua nel mondo. Il Gruppo Nestlé Waters ha aderito a questa iniziativa nel 2017 impegnandosi a certificare tutti i propri stabilimenti entro il 2025. In Italia, Sanpellegrino, inizierà a certificare il sito Nestlé Vera di Santo Stefano Quisquina (AG), coinvolgendo successivamente gli altri 5 stabilimenti dove vengono imbottigliate le sue acque minerali.
Efficienza energetica
Anche la performance energetica del Gruppo è in costante miglioramento. Dal 2011 tutti gli stabilimenti utilizzano il 100% di energia elettrica acquistata da fonti rinnovabili, mentre le emissioni di CO2 sono diminuite del 50% negli ultimi 7 anni.
Corretta idratazione
Nel report si evidenzia l’impegno del Gruppo per la salute dei consumatori, attraverso la promozione dei principi di una sana e corretta idratazione, soprattutto per i bambini e le famiglie.
EPTA PRESENTA IL SESTO CSR REPORT
“Adottare un approccio responsabile per creare valore: la crescita di Epta è imprescindibile dall’attenzione per le persone, le comunità in cui operiamo e l’ambiente – dichiara Marco Nocivelli, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Epta – . Abbiamo rinnovato il nostro impegno anche quest’anno e siamo orgogliosi di presentare il nostro sesto Corporate Social Responsibility Report, validato a fine giugno dall’Istituto TÜV Austria Cert GmbH.”
Il Gruppo Epta ha presentato un Report in linea con i requisiti G4 Core Option e ha ulteriormente indagato gli aspetti materiali identificando i rischi, le opportunità e gli elementi cruciali per il business, grazie a una survey che ha coinvolto anche un campione di clienti e fornitori. Un’operazione fondamentale per rendere il Corporate Social Responsibility Report sempre più accurato. Le rilevazioni sono state effettuate sulla quasi totalità della produzione del Gruppo, all’interno di 8 stabilimenti, oltre che presso l’Headquarter di Milano.
Focus primario per il Gruppo sono i dipendenti, la valorizzazione dei talenti, il rafforzamento dello spirito di squadra e del legame con le comunità locali. Guidata dal concept “Think globally, act locally”, Epta promuove una formazione di alto livello, ad esempio con il progetto EPTAcademy, sviluppato in collaborazione con SDA Bocconi School of Management.
La sfida raccolta da Epta consiste nel proporre innovazioni tecnologiche in grado di coniugare estetica, performance e rispetto dell’ambiente. L’approccio sostenibile del Gruppo è confermato anche dalla sempre più importante adozione di refrigeranti naturali dal basso GWP per i propri sistemi, che ha permesso di ridurre del 34% l’emissione dei gas serra rispetto ai valori del 2016. Degno di nota l’FTE Full Transcritical Efficiency, un sistema disponibile in tutto il mondo su scala industriale, che supera gli attuali limiti della tecnologia transcritica, garantendo performance eccellenti anche in zone climatiche con temperature elevate, con un risparmio energetico medio del 10% rispetto ai tradizionali