Analisi della situazione economico-finanziaria di Confida al 31-12-2017

Presentato lo scorso 7 aprile durante l’Assemblea Generale di Milano il resoconto economico-finanziario approvato dagli associati

La situazione economico-finanziaria al 31 dicembre 2017 evidenzia un avanzo di esercizio pari a
€ 167.501,
risultato di gran lunga migliore alle previsioni formulate dal Consiglio Direttivo in sede di predisposizione del budget previsionale. Lo stesso prevedeva una chiusura dell’esercizio in sostanziale pareggio, per la precisione con una piccola differenza negativa di € 945.

Le principali componenti dell’avanzo conseguito sono state sia un cospicuo incremento delle entrate correnti, derivanti dall’incasso delle quote associative, che un minor sostenimento di costi e ciò con particolare riferimento a quanto previsto per il contenzioso avverso la nota sentenza dell’Autorità Garante per il Mercato.

Per maggiore comprensione del documento da parte dei lettori si chiarifica che il risultato dell’esercizio deriva dalla differenza tra avanzo di cassa al 1° gennaio 2017 e il medesimo dato al 31 Dicembre 2017; dato che trova riscontro quale differenza tra le entrate e le uscite contabilizzate nell’esercizio.

 

ANALISI DETTAGLIATA

Entrando nel dettaglio delle voci evidenziate nel documento, lo stesso si compendia, in estrema sintesi, nei seguenti valori:

Entrate € 983.913

Uscite € 816.412

Differenza € 167.501

Le entrate dell’Associazione, previste in € 874.000 (di cui € 764.000 quali quote associative, € 1.000 per interessi attivi, € 4.000 per altri proventi, € 10.000 per recupero costi formazione associati e € 95.000 quale dividendo dalla controllata Venditalia s.r.l.) sono ammontate a fine esercizio a € 983.913. L’incremento conseguito nelle entrate rispetto alle previsioni ammonta quindi a € 109.913. In dettaglio: quote associative incassate per € 831.453, a fronte di € 764.000 inserite nel bilancio di previsione; interessi attivi per € 20 contro € 1.000 previsti nel budget; € 29.210 per altri proventi contro € 4.000 previsti nel budget (principalmente per la contabilizzazione di una contribuzione “una tantum” ricevuta da Confcommercio); recupero spese di formazione per € 28.230 contro una previsione di € 10.000; dividendi Venditalia come da previsione.

Segnaliamo, infine, che nell’ambito delle quote associative globalmente contabilizzate non risultavano crediti per quote in contenzioso legale alla data di chiusura dell’esercizio.

Per quanto alle uscite dell’Associazione, consuntivate per € 816.412, si riscontra il sostenimento di minori costi rispetto a quelli previsti per € 58.533.

Come di consueto, le uscite sono state suddivise in due grandi macro-categorie delle quali la prima, denominata “costi di struttura”, evidenzia sia i costi fissi dell’Associazione che i costi per consulenze e collaborazioni, mentre la seconda, denominata “attività da evidenziare”, rileva il totale dei costi sostenuti a fronte delle varie attività svolte dalle diverse divisioni dell’Associazione.

Entrando nel dettaglio delle macrocategorie formanti la situazione economico-finanziaria, si è osservato in primo luogo come i costi di struttura, previsti per € 496.825, sia-
no ammontati a fine anno a € 493.609, mentre i costi per attività da evidenziare, previsti in € 378.120, siano ammontati a fine anno a € 322.803. Nell’ambito di detta voce sono stati contabilizzati costi per acquisto beni strumentali, integralmente spesati per € 2.958.

Quindi, una sostanziale precisa previsione per quanto ai costi di struttura e una sovrastima delle previsioni per quanto ai costi per attività da evidenziare.

 

I COSTI DI STRUTTURA

In primo luogo rileviamo il sostenimento di minori costi rispetto a quelli preventivati per € 3.216.

Entrando nel dettaglio della macrocategoria, si osserva in primo luogo come il costo del personale, stimato in € 316.245, sia ammontato a fine esercizio ad € 327.403 e quindi con modesto incremento rispetto delle previsioni.

I costi di gestione sede, previsti in € 50.340, sono ammontati a € 53.515, anche in questo caso con piccolo sforamento rispetto alla previsione.

I costi per collaborazioni e consulenze, previsti per € 14.490, sono stati rendicontati per € 13.713, evidenziando un piccolo risparmio rispetto ai dati previsionali.

I costi per organi direttivi, previsti per € 25.000, sono stati rendicontati per € 17.709 e i costi per rete associativa, previsti per € 90.300, sono ammontati a fine esercizio ad € 81.269. Quindi per quanto riguarda queste due ultime voci ancora risparmi rispetto alle previsioni.

I COSTI PER ATTIVITÀ DA EVIDENZIARE

Entrando nell’ambito della analisi delle spese inerenti le “attività da evidenziare” si rileva, in primo luogo, il sostenimento di un totale costi inferiore a quanto cumulativamente preventivato.

A livello di macro-dato, i minori costi sostenuti rispetto alle previsioni ammontano a € 55.317.

Nell’ambito di tale categoria di costi è stato dapprima previsto e poi contabilizzato il costo per l’assistenza legale relativa alla coltivazione del procedimento di Appello contro la decisione della Autorità Garante per il Mercato (Antitrust). La stessa, preventivata in € 72.000, è stata contabilizzata per € 31.559, principalmente a seguito della dilatazione dei tempi del contenzioso che, di fatto, hanno comportato anche lo slittamento in avanti nel tempo dei costi legali conseguenti.

In conformità a quanto sopra, nel bilancio di previsione dell’esercizio 2018 sono state riproposte spese da sostenersi a tale titolo di importo sostanzialmente coincidente al risparmio conseguito, per quanto a detta spesa, nell’esercizio oggetto di analisi. Di tutta evidenza che è questa la principale causa della differenza tra dati consuntivi e dati previsionali.

Esaminando le principali sottoripartizioni delle “attività da evidenziare” e iniziando dalle poste raggruppate nella voce “attività e progetti”, si evidenzia come la somma algebrica di risparmi e maggiori costi registrati evidenzino una globale risparmio rispetto al dato previsionale pari a € 20.529.

Entrando nel dettaglio delle singole voci che la compongono, si evidenzia, in primo luogo, un risparmio nei costi per rifacimento sito internet previsti per € 36.600 e consuntivati per € 26.250.

I costi per comunicazione, previsti cumulativamente per € 40.000, sono stati sostenuti sostanzialmente per pari importo.

I costi per “altre attività” – meglio dettagliati nel documento oggetto di analisi – consuntivati per € 66.159, sono risultati inferiori alle previsioni che li avevano indicati per € 70.920.

Più sostanzioso il risparmio conseguito per quanto ai costi per “rapporti istituzionali”, consuntivati in € 43.262 contro una previsione di € 55.000.

Sforamento si è, invece, riscontrato nei “costi per eventi”, stimati in € 24.000 e consuntivati in € 30.588.

Per quanto alle “attività dei gruppi merceologici”, si è contabilizzato un risparmio rispetto a quanto inserito nel bilancio di previsione. Le spese previste a tale titolo ammontavano a € 50.900, il dato di consuntivo ammonta a € 42.137, con risparmio pari alla differenza di € 8.763.

Negli altri costi contabilizzati, si sono sostenuti minori importi per gestione conti bancari (ma nell’ambito di tale categoria sono state altresì contabilizzate le imposte e tasse ammontanti ad € 16.014 che ne fanno lievitare il dato cumulativo), minori importi per attenzioni a terzi (€ 2.479) e maggiori importi per acquisto beni strumentali per € 1.458.

Il dato di sintesi, costituito dall’avanzo dell’esercizio pari ad € 167.501, fa si che il fondo di riserva dell’Associazione a fine esercizio ammonti ad € 548.606.

L’ammontare del Fondo di Riserva di fine esercizio risulta pertanto essere decisamente superiore a quanto preventivato.

 

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