Dopo circa un decennio, la presidenza di Confida torna in mano a un fabbricante. Tutto secondo previsioni all’Assemblea Elettiva dell’Associazione Italiana della Distribuzione Automatica, tenutasi sabato 7 aprile all’Hotel Melià di Milano di fronte a circa 180 imprenditori e manager del Vending.
candidato alla presidenza: Massimo Trapletti, Presidente e CEO di Bianchi Industry, esponente di una delle “dinastie” imprenditoriali di più lungo corso nel nostro settore. Era da metà anni 2000, con il compianto Augusto Garulli, che la Confida non vedeva al suo vertice un costruttore di macchine. Trapletti succede al dottor Piero Angelo Lazzari, in carica dal 2015. “Mi sento onorato di rappresentare Confida – ha dichiarato, appena eletto, il neo presidente – che è oggi la più importante associazione a livello europeo del Vending, un settore che occupa oltre 30.000 persone ed è un vero e proprio Made in Italy”.
Massimo Trapletti, 56 anni, bergamasco, vanta una carriera quasi tutta all’insegna del Vending. A partire dal 1992 ha guidato, in qualità di amministratore delegato, Bianchi Industry, acquisita nel 1976 dal padre Angelo che era già proprietario e Presidente del glorioso marchio Bianchi biciclette. Nel 2007 la famiglia Trapletti ha venduto Bianchi Industry, che all’epoca fatturava circa 100 milioni, e Massimo Trapletti è diventato CEO, tra il 2008 e il 2014, di IVS Italia S.p.a.
A luglio del 2014 la famiglia Trapletti ha riacquistato nuovamente la Bianchi, che nel frattempo era entrata in crisi, e Massimo Trapletti ne è tornato alla guida in qualità di Presidente e Amministratore delegato riportandola al successo.
Le assemblee dei Gruppi Merceologici e di Attività dell’Associazione hanno provveduto a eleggere anche i rispettivi Presidenti e i loro Rappresentanti nel Consiglio Direttivo.
Gruppo Imprese di Gestione
Presidente: Pio Lunel (Aesse Service S.r.l.)
Vice Presidente: Bruno Mazzoleni (Serim S.r.l.)
Consiglieri: Allegrino Fioravante (Sogeda S.r.l.), Bernasconi Paolo (D.a.em. S.p.a.), Carbonari Lorenzo (Liomatic Group S.p.a.), Mattiazzo Mario (Automatic Service S.r.l.), Pao-
lini Danilo (Gedap S.r.l.), Pavero Renato (Sellmat S.r.l.), Quadrio Fabio (Ge.s.a. S.p.a.), Spinelli Cesare (Spinel Caffè S.r.l.), Toniutti Mario (Gruppo Illiria S.p.a.), Tripaldi Pantaleone (Bibi Service S.r.l.), Turotti Pierpaolo (Ovdamatic S.p.a.).
Gruppo Imprese Fabbricazione di D.A. e Accessori
Presidente: Roberto Pellegrini (Digisoft S.p.a.)
Vice Presidente: Marco Carazzato (MDS Electronics S.r.l.)
Consiglieri: Alemanni Luca (Evoca S.p.a.), Mario Majo (Coges S.p.a.).
Gruppo Imprese Fabbricazione di Prodotti per la D.A.
Presidente: Stefano Piccinini (S.E.M. S.p.a.)
Vice Presidente: Giorgio Carletti (Kimbo S.p.a.)
Consiglieri: Bassi Lorenzo (Flo S.p.a.), Celin Davide (Luigi Lavazza S.p.a.), Picci Claudio (Covim S.p.a)
Gruppo Imprese Servizi e Commercializzazione
Presidente: Ernesto Piloni (Vendomat S.p.a.)
Vice Presidente: Alessandro Fontana (Art&Works S.r.l.)
Gruppo Giovani Imprenditori
Presidente: Roberto Pace (Gedac S.r.l.)
Vice Presidente: Stefano Venturi (Venturi Vending S.r.l.)
L’Assemblea Ordinaria ha nominato quali componenti del:
Collegio dei Probiviri: Avv. Bonetti Germano, Marelli Remo, Policoro Giuseppe.
Collegio dei Revisori dei Conti: Dott. Borziani Andrea, Manghi Gianluca, Sassettoli Ugo.
Membro supplente: De Biasi Ros.
Prima delle relazioni del dottor Piero Angelo Lazzari, presidente uscente di Confida, e di Massimo Trapletti, il Direttore Generale dell’Associazione, dottor Michele Adt, ha portato a conoscenza della platea i lusinghieri risultati ottenuti da Confida nel corso dell’anno 2017-2018. E’ balzato all’occhio, innanzitutto, il trend di crescita degli iscritti, saliti a quota 509 con un saldo positivo tra entrate e uscite. Sono state, infatti, 65 le aziende neo-associate a Confida (contro 40 disdette).
Tra le iniziative di maggior risalto di Confida:
L’attività di comunicazione e formazione sulla memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi e sul nuovo Regolamento Europeo 2016/679 in materia di Privacy in vigore dal 25 maggio 2018.
Semplificazione amministrativa: con il Decreto Legislativo 25 novembre 2016, n. 222, si stabilisce che la SCIA deve essere utilizzata solo per l’apertura di un’azienda oppure di una sede operativa e le installazioni e disinstallazioni dei distributori automatici devono essere segnalate al SUAP solo con semplice comunicazione semestrale.
Contrasto aumento IVA sul Vending. In occasione della discussione della Legge di Bilancio, il Settore ha corso un reale pericolo, che è stato scongiurato grazie all’azione tempestiva di Confida col supporto di Confcommercio. Gli On. Zaccagnini e Cimbro (Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista) avevano proposto, infatti, un emendamento finalizzato all’aumento dell’aliquota IVA dal 10% al 15% sulla somministrazione dei prodotti alimentari tramite distributori automatici. Tramite l’attività di monitoraggio sulla formazione degli atti parlamentari e alla rete di relazioni istituzionali in cui Confida si è accreditata, è stato possibile intervenire rapidamente per mettere a disposizione del Ministero dello Sviluppo Economico, chiamato ad esprimere le proprie osservazioni sull’emendamento, una nota tecnica per motivare il “parere contrario”.
Confida ha rinnovato l’accordo biennale con Anima (Federazione delle associazioni nazionali dell’industria meccanica) fino al 30 giugno 2020. L’accordo, che interessa le aziende del Gruppo di Fabbricazione di d.a., ha attivato due tavoli di lavoro su: norma UNI 11460 relativa al rilascio dei metalli pesanti, in collaborazione con UCIMAC (Macchine per Caffè Espresso Professionali); risparmio energetico delle macchine refrigerate, per cui si sono promossi alcuni incontri con ENEA.
Attività di formazione, convenzioni, eventi e comunicazione verso l’esterno.
LA RELAZIONE DI PRESIDENZA DI MASSIMO TRAPLETTI: “SONO CARICO. CONFIDA LEADER NEL MONDO. DIFENDIAMO E VALORIZZIAMO IL NOSTRO SETTORE”
Ringrazio per la fiducia e ringrazio Piero Lazzari per l’ottimo lavoro svolto e per lasciarmi un’organizzazione rodata e pronta per le sfide che ci aspettano. Sinceramente non avevo mai pensato di candidarmi Presidente di Confida ma poi, il susseguirsi di eventi che hanno condizionato il nostro settore negli ultimi 2 anni e gli inviti di alcuni amici, mi hanno convinto a mettermi in gioco.
L’assise ha eletto per acclamazione l’unico
Sento la responsabilità della carica. Veniamo da due presidenze “anomale”, non per chi le ha presiedute, ma per il fatto che sia Lucio Pinetti che Piero Lazzari hanno dedicato completamente il loro tempo alla Confida. Da oggi diventa Presidente, come in passato, un imprenditore che dovrà, insieme al Consiglio Direttivo, gestire gli aspetti ordinari e straordinari della Confida utilizzando al meglio il tempo che purtroppo non aumenta insieme agli incarichi.
Questo non vuol dire che ora Confida non sarà gestita nel modo più consono e con la dovuta attenzione, ma significa che si ritorna ad avere un organismo che definirà le linee guida dell’Associazione, presiederà a tutti gli eventi e incontri, deciderà in sede di Consiglio per tutte le materie di competenza e attraverso la struttura, a partire dal Direttore, gestirà operativamente le attività. Si torna alla gestione tradizionale di tutte le associazioni, ma questo “carica” sia me, sia la mia squadra, di maggiore responsabilità in quanto non dovremo far perdere a Confida la leadership europea e soprattutto dovremo far sì che diventi ancor di più punto di riferimento per tutti gli associati.
Veniamo da un periodo in cui abbiamo vissuto un inconsueto accanimento da parte dello Stato (aumento dell’IVA dal 4 al 10% e Certificazione dei Corrispettivi ) nei confronti di un settore che, malgrado tutto, è uno dei pochi che è riuscito a superare la crisi più grande della storia, limitando i danni. Infatti, grazie alla sua resilienza e alla professionalità degli attori che operano nelle nostre società, il Vending ha perso relativamente poco dal punto di vista economico e ha inciso poco o nulla sullo Stato per non aver usufruito della cassa integrazione, a differenza della maggior parte degli altri settori, senza decimare la forza lavoro, che è rimasta quasi a livelli pre-crisi. Oltre a ciò siamo uno dei primi settori che sta uscendo dalla recessione nonostante tutto quello che abbiamo subito. Questo lo dimostrano sia i bilanci delle prime 100 società di gestione che hanno cominciato a crescere nel fatturato e nella marginalità già dal 2015, sia le ricerche di mercato che indicano, nei numeri delle consumazioni e di macchine installate, che siamo un settore sano e proattivo. Forse questa è una delle ragioni per cui l’attenzione di qualcuno si è concentrata su di noi.
Alla nuova squadra di Presidenza tocca il compito di evitare che altri accadimenti funesti colpiscano il nostro settore, operando a livello di lobbying politica e fiscale e dimostrando che siamo e saremo una risorsa per il nostro Paese e non un comparto economico ritenuto “evasore cronico”. Siamo, infatti, il primo settore, forse dopo le slot machine, a utilizzare la Certificazione dei Corrispettivi online. Siamo gli unici che hanno collaborato in trasparenza con l’Agenzia delle Entrate per spiegare la peculiarità del nostro mercato ed evitare che fossimo ulteriormente penalizzati da investimenti per apparati elettronici che, comunque, ci sarebbero stati imposti sotto la spinta di società interessate al business, come successo in altri Paesi Europei.
Veniamo da un accertamento del-
l’Antitrust che ha coinvolto, in primis, la nostra Associazione, come mente dell’ipotetico cartello composto da alcune società per una presunta gestione non concorrenziale del prezzo di mercato, che oltre a danneggiare economicamente le aziende coinvolte e Confida, ha screditato l’immagine del nostro settore. E tutto ciò per avere, come risultato, un prezzo medio del caffè erogato dai distributori automatici che non raggiunge i 30 centesimi.
Non è mia intenzione esprimere pareri sul metodo e le accuse profuse dall’Antitrust nei confronti delle società coinvolte. Esistono gli organismi preposti a fare ciò. Invece, per quanto riguarda Confida voglio dare un personale punto di vista, essendo stato parte del Consiglio Direttivo nel periodo incriminato. Ci hanno accusato di aver pilotato l’aumento prezzi a fronte del cambio dell’aliquota IVA dal 4 al 10% quando l’unica cosa che l’Associazione ha fatto è spiegare, nelle sedi pubbliche, cosa ci era stato imposto dallo Stato, quale erano le motivazioni “pazzesche” per cui lo avevano fatto e come le società avrebbero dovuto spiegare ai loro clienti un aumento minimo pari al differenziale del cambio dell’IVA.
Ci hanno accusato di aver organizzato una crociera con l’intento di coordinarci per aumentare il prezzo ai clienti o per spartirci gli appalti, quando invece l’obiettivo di Confida era stato quello di creare un evento fieristico nell’anno in cui non avremmo avuto il Venditalia.
In poche parole ci hanno accusato ingiustamente di cose che minimamente sono e mai saranno oggetto della nostra attività. Una cosa è certa ed è che noi continueremo a fare informazione e formazione perché questo è uno dei compiti che spetta a un’Associazione e nessuno ci toglierà questa nostra attività anche se dovessimo perdere il giudizio presso il Consiglio di Stato a cui siamo ricorsi.
Tutto ciò non può e non deve, però, demoralizzarci, anzi, deve renderci ancora più forti e aggressivi con l’obiettivo di lasciare, a chi verrà dopo di noi, un settore sempre più dinamico, innovativo e capace di reagire alle difficoltà che giungono dal mercato o da chi “non proprio ci vuol bene”.
Ho stilato, per il quadriennio che mi vedrà coinvolto come Presidente, delle linee-guida che proporrò al nuovo Consiglio Direttivo nella prima riunione.
Come primo punto voglio che il Vending Italiano e la sua filiera siano il riferimento internazionale per il settore. A livello europeo, partecipando ai tavoli decisionali negli ambiti che possano condizionare il settore – per evitare che altri possano prendere decisioni senza sentire il nostro parere – e coinvolgendo le altre associazioni europee nella condivisione di progetti che possano interessarci, sponsorizzandoli nei tavoli tecnici. A livello internazionale: valorizzando ulteriormente Venditalia e facendola diventare ancora di più leader delle manifestazioni nel Vending nel mondo, coinvolgendo sempre più espositori e visitatori internazionali.
Come secondo punto vorrei difendere il nostro settore sia in Italia che in Europa da ulteriori misure che lo possano condizionare. Sia l’aumento dell’IVA che l’introduzione dell’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi hanno distratto risorse non solo economiche ma anche di tempo che potevano essere meglio utilizzate per la crescita delle aziende. Confida ha svolto un ruolo importante per attutire l’impatto di queste riforme sulle imprese. Per questo l’Associazione, nei prossimi anni, dovrà continuare ad essere in “prima linea” nella difesa del comparto e, in particolare, nel monitoraggio e nel presidio sui decisori al fine di:
Tuttavia molte delle decisioni che trovano applicazione in Italia nascono ormai a livello dell’Unione Europea. Pertanto Confida dovrà far “sentire la sua voce” all’interno dell’Associazione Europea EVA e sui tavoli delle Commissioni Europee, attraverso la partecipazione di propri rappresentanti o delegati, affinché ci sia un analogo attento monitoraggio e presidio sulla legislazione europea come su quella italiana e si possa intervenire ogni qualvolta si ravvisino dei pericoli per il settore.
Oggi, sicuramente, diventa più facile visto che abbiamo un presidente italiano in EVA (Paolo Ghidotti ndr) oltre che altri 4 nostri rappresentanti nel Consiglio.
Come terzo punto vorrei migliorare l’immagine che il Vending ha nell’opinione pubblica sia per quanto riguarda la percezione di qualità del prodotto erogato, sia per il servizio profuso al consumatore Oggi la reputazione della Distribuzione Automatica non è particolarmente positiva, perché l’immagine del Vending è stata spesso strumentalizzata dai mass-media, da alcune categorie che hanno interessi lobbistici contrapposti ai nostri e da alcuni partiti e movimenti politici.
Il Vending è stato spesso ingiustamente collegato a: caffè di bassa qualità e a prodotti alimentari ad alto contenuto di zuccheri e grassi, fino ad associarlo, in taluni casi, all’obesità infantile. Questo ha generato e sta generando, specie nel mondo della scuola/università e nel pubblico, delle spinte a limitare il Vending o limitare la vendita di alcuni prodotti alimentari tramite i distributori automatici, creando problemi nei rapporti tra i gestori e queste realtà.
Per questi motivi:
dobbiamo promuovere un’immagine positiva del Vending presso l’opinione pubblica, in particolare veicolandone il valore sociale ed economico (un comparto di 3mila aziende che danno lavoro a oltre 30mila persone); le competenze e la specializzazione delle imprese del settore; il servizio al consumatore che la D.A. offre; le tecnologie della filiera apprezzate e vendute in tutto il mondo. Bisogna, inoltre, ricordare all’opinione pubblica che l’Italia è leader europeo nella produzione dei distributori automatici.
Dobbiamo promuovere progetti che aiutino a diffondere l’immagine positiva del Vending e che rappresentino una piattaforma di dialogo con queste realtà – scuole/università, Comuni, Regioni, Asl, ecc. – come ad esempio:
La sostenibilità, attraverso il progetto “Vending Sostenibile”;
La sana alimentazione e in tal caso occorre che il settore esprima una posizione condivisa che si possa contrapporre a queste campagne contro il Vending.
dobbiamo promuovere incontri con gli stakeholder che possano diventare alleati per lo sviluppo del settore. In particolare: con Comuni, Regioni, Scuole / Università, Istituzioni nazionali, altre associazioni;
dobbiamo promuovere alleanze con produttori di “food” nazionali e non, per realizzare campagne comuni per valorizzare la filiera.
Come quarto punto vorrei che il nostro settore cogliesse le opportunità che offre l’innovazione tecnologica. Viviamo un momento storico molto particolare e “stressato” a livello di sviluppo tecnologico, dove il mondo sta correndo a una velocità che mai si è vista nel passato. Tutti parlano di Internet delle cose o IOT, di Industria 4.0, di interattività con i macchinari, di connessione remota delle attrezzature. Tutti ambiti affascinanti e necessari per poter stare al passo con i tempi e con le richieste del mercato. Ma non basta parlarne perché questi aspetti diventino costume comune e strumenti di lavoro. Bisogna capirli, saperli calare nella propria realtà, insegnarli ai collaboratori e, soprattutto, crederci: cosa che per molti non è scontato. Quindi altro compito di un’associazione che si rispetti è fare in modo che i propri associati trovino all’interno dei servizi proposti tutto quello che li possa aiutare a comprendere l’innovazione e i vantaggi che possono derivarne dall’utilizzo. E quindi:
aprire degli sportelli dedicati agli argomenti legati all’innovazione e all’ambito fiscale gestiti da professionisti che possano rispondere a qualsiasi domanda venga dagli associati e che li aiutino a comprendere e a muoversi correttamente.
ampliare ancor di più i corsi di formazione legati ad argomenti che possano aiutare gli associati a migliorare la propria professionalità
L’innovazione, però, offre delle opportunità anche ad attori nuovi che provengono da altri settori che possono competere nel nostro mercato diventando insidiosi concorrenti. Il segmento dell’OCS, ad esempio, è stato aggredito dall’e-commerce e alcuni grandi attori di questo mondo (es: Amazon) offrono un servizio efficace (consegna a domicilio) a un prezzo competitivo.
Per questo Confida, nei prossimi anni, dovrà accompagnare gli associati sulla strada dell’innovazione promuovendo: gruppi di lavoro, progetti dedicati, convegni e workshop di approfondimento che aiutino le aziende della filiera a innovare e a vincere la sfida dell’innovazione e, in particolare, della digitalizzazione.
Come quinto punto vorrei far crescere ulteriormente Confida. L’associazione nell’ultimo anno ha incrementato il numero degli associati – circa 65 nuovi associati nel 2017 su una base associativa di 509 imprese – e i servizi a loro dedicati. Occorre continuare sulla strada della crescita.
In particolare:
Dobbiamo far aumentare il numero degli associati e il loro peso: l’unità dell’associazione e un ampio numero di aderenti sono la “conditio sine qua non” per essere ascoltati dalle istituzioni e dai decisori (“più siamo e più contiamo”). L’obiettivo da porsi è di allargare il perimetro attraendo, come canale, le società leader a livello nazionale e internazionale del “food” in modo da avere alleati pesanti nelle discussioni con gli stakeholders.
Dobbiamo aumentare ulteriormente i servizi per gli associati (informazione, consulenza, strumenti di lavoro, formazione, convenzioni, eventi/convegni/workshop di approfondimento, ecc.). E’ importante affinché soprattutto le piccole e medie imprese trovino un beneficio immediato nell’associarsi e restino a far parte di Confida per lungo tempo.
Dobbiamo far crescere l’attività delle Commissioni e Gruppi Merceologici, perché la partecipazione è un segno distintivo delle associazioni. Dobbiamo valorizzare di più la filiera. La forza di Confida è data dal fatto che è l’unica associazione in Italia che rappresenta a livello nazionale l’intera filiera di un settore. Occorre promuovere servizi specializzati per i quattro diversi Gruppi Merceologici (Gestori, Fabbricanti, Produttori e Servizi) come, ad esempio, è stato fatto nel 2016 con l’accordo chiuso con Anima che ha offerto ai fabbricanti la possibilità di partecipare ai tavoli tecnici europei, importanti per lo sviluppo delle tecnologie ma soprattutto per poter incidere su decisioni che condizionano il Vending e i suoi attori.
Occorre promuovere l’attività dei Delegati Territoriali. Chi assume il ruolo di “Delegato Territoriale” deve prendersi l’impegno a tutto tondo, confrontarsi spesso con le aziende della sua zona, fissare incontri e riunioni di aggiornamento e collaborare con gli altri organi dell’associazione (in particolare attraverso il Consiglio di Settore in cui sono coinvolti) e con lo staff di Confida. Il Delegato Territoriale rappresenta Confida e come tale deve, da una parte tenere aggiornati gli associati sulle attività e i servizi proposti dall’Associazione ma, nello stesso tempo, deve raccogliere le esigenze territoriali e degli associati e portarle agli organi di Confida.
IL SALUTO DI PIERO ANGELO LAZZARI: “LASCIO UNA CONFIDA FORTE E CONSAPEVOLE”
Qui di seguito un estratto dell’ultima relazione di presidenza di Lazzari, letta con voce rotta dall’emozione di fronte alla platea del Melià. Applausi scroscianti e tanta commozione e riconoscenza per l’ultimo discorso da Presidente di Confida del dottor Piero Angelo Lazzari, carica che ha ricoperto dal 2015 in seguito alla prematura scomparsa di Lucio Pinetti, dopo essere stato per tantissimi anni Direttore Generale dell’Associazione. La professionalità e la competenza dimostrate nella sua lunga attività in Confida fanno entrare il dottor Lazzari, a pieno titolo, nella “Hall of Fame” della Distribuzione Automatica italiana, settore per cui ha speso la sua enorme competenza nell’ambito delle relazioni associative, istituzionali e industriali.
“Desidero condividere alcune riflessioni dettate dalla singolarità di questa Assemblea che, contestualmente, segna la conclusione del mio incarico e del mio impegno diretto in Confida.
Lo faccio ricollegandomi all’Assemblea del 30 marzo 2015, dove era stata mia premura chiarire che la mia Presidenza doveva essere letta come una soluzione che nasceva dall’emergenza di far fronte a situazioni di criticità e dalla necessità di dare continuità all’attività dell’Associazione.
Si era trattato di una soluzione “tecnica” che avrebbe consentito di prendere il tempo necessario perché si potesse rendere disponibile chi allora non poteva esserlo. Tra gli impegni presi tre anni fa c’era quello di lavorare per creare i presupposti e per condurre l’Associazione alle odierne elezioni.
Con grande soddisfazione questo impegno giunge a positiva conclusione. Oggi si elegge la nuova Dirigenza di Confida, chiamata a delineare, a gestire e a realizzare gli indirizzi programmati, le strategie e l’attività dell’Associazione per i prossimi quattro anni. Sono orgoglioso perché a questa scadenza siamo arrivati nella pienezza dell’obiettivo che ci eravamo preposti. Ed è gratificante constatare che tutti coloro che hanno dato la loro disponibilità, lo hanno fatto perché credono che sarà possibile avere una Confida sempre più dinamica e sempre più protagonista nella rappresentanza di questo nostro sorprendente e appassionante settore.
Non posso nascondere che l’emozione è forte in me: un rincorrersi di ricordi e di sentimenti che fanno riferimento all’impegno e al lavoro portati avanti in Confida in tutti questi anni, alla condivisione di momenti difficili e faticosi, all’amarezza per un obiettivo fortemente ricercato ma non concretizzatosi, ma anche alla soddisfazione per le molte iniziative messe in campo e per i lusinghieri risultati che insieme abbiamo raggiunto. Per questo sono fiero di potervi anticipare che i nostri sforzi e la nostra tenacia per ottenere dal Ministero dello Sviluppo Economico il riconoscimento dell’agevolazione fiscale dell’iper-ammortamento dovrebbe finalmente diventare realtà e trovare formale riconoscimento nella circolare ministeriale attesa entro questo mese. Un obiettivo quest’ultimo reso possibile grazie alla consulenza di Ernst&Young e al contributo, essenziale e autorevole, del dott. Antonio Tartaro e dell’ing. Mario Majo e della paziente, quanto efficace, azione del dott. Michele Evolvi nel rapportarsi con il Referente del Ministero dello Sviluppo Economico.
E’ anche l’emozione per essere arrivato a conclusione di un triennio di particolare responsabilità. Anzitutto, la responsabilità di non sminuire, quanto, piuttosto di implementare il patrimonio di eredità accumulato nel corso della storia pluridecennale della nostra Associazione da tutti i Presidenti, a iniziare dai soci fondatori. Ma anche la responsabilità di non potermi permettere di deludere il vostro atto di coraggio, pur voi conoscendo i miei limiti, o di non ripagare adeguatamente la fiducia accordatami, conferendomi un così delicato incarico. Una responsabilità che ho sentito in me ogni giorno perché ero consapevole di essere stato chiamato a dare continuità a un percorso che avrei dovuto proseguire un po’ più da solo, senza la presenza di una persona unica e irrepetibile, quale era Lucio Pinetti.
Ed è grazie alla rassicurante e fattiva vicinanza del Consiglio Direttivo, dei Delegati territoriali e di quanti si sono impegnati nelle Commissioni tematiche e nei gruppi di lavoro se, insieme, abbiamo sconfitto ogni preoccupazione – governando e superando con coraggio anche i momenti di maggiore difficoltà – e se abbiamo compiuto un pezzo di storia importante del nostro settore.
Sono stati tre anni in cui si è dovuto anche far fronte ad eccezionali difficoltà per il settore che hanno richiesto un’attenzione e un presidio specifico nei rapporti con le istituzioni e con gli stakeholder. Lo abbiamo fatto con professionalità, con credibilità e autorevolezza. Lo abbiamo fatto anche con le necessarie alleanze e sinergie, in primis, all’interno di Confcommercio Imprese per l’Italia. E se tutto questo è stato possibile è grazie al fatto che, ancor prima, abbiamo potuto fare affidamento sulle nostre consolidate capacità di dialogo, di mediazione e di tenuta all’interno di Confida e, di riflesso, dell’interno settore.
Non mi nascondo che a conclusione di ogni lavoro, specie se particolarmente arduo e impegnativo, rimane pur sempre la domanda: “Si poteva fare di più?”. Non lo so. Quello che so è che ciascuno di noi, ma anche tutti insieme, in ogni azione, abbiamo messo il maggior impegno possibile e che le nostre fatiche sono state ampiamente ripagate dal consenso degli associati.
Se da un lato le difficoltà hanno pesato non poco, dall’altro lato queste sono state vissute come stimolo per reagire prontamente. E, infatti, l’intero settore è stato portato a prendere consapevolezza della propria visibilità e del proprio spessore economico non più celabile e, al tempo stesso, a reagire con rinnovate motivazioni sotto il profilo dell’innovazione, della qualità e della ricerca di nuove opportunità anche in altri segmenti di mercato.
Purtroppo anche gli anni a seguire non saranno facili e consegneranno un Paese dallo scenario macro ancora non favorevole. Ciò nonostante, sono certo che ciascuno di voi potrà affrontarli con successo grazie agli strumenti che sono propri del vostro valore imprenditoriale. Non dimenticate, però, che sarà un contesto che dovrà essere fronteggiato anche con quel patrimonio di elementi aggreganti e di rappresentanza, che sono propri della nostra Associazione. Solamente azioni condivise e unitarie potranno avere il giusto peso nei confronti degli stakeholder istituzionali e sociali.
Sarà, pertanto, prioritario mantenere viva la ricerca dei temi unitari e di una rappresentanza forte, senza dimenticare la necessità di garantire il giusto peso alle singole componenti interne di Confida, ciascuna con le proprie dinamiche e aspettative.
Occorrerà alimentare e tenere vivo il senso profondo dell’associazionismo per acquisire la forza necessaria ad affrontare problemi o ricercare obiettivi che, diversamente, non si è in grado di risolvere o di perseguire da soli.
E allora guardo a tutto questo con ottimismo; l’ottimismo che mi deriva dal convincimento che la dirigenza associativa, eletta oggi, sarà portatrice di quel bagaglio di conoscenze, capacità ed esperienze che le consentirà di rispondere positivamente, anche con contenuti e modalità innovative, alle nuove sollecitazioni. Sono altrettanto certo che anche voi tutti sarete convinti sostenitori del cambiamento per consentire a Confida di adeguarsi alle esigenze delle imprese e ad esserne così autorevole interprete.
Al nuovo Presidente, Massimo Trapletti, e a quanti con lui avranno il compito di portare avanti la Confida, rivolgo l’invito a porsi quali garanti dei “valori” di coesione e unità, di partecipazione e di dinamismo, di coerenza e di credibilità, di autorevolezza e di responsabilità.
Grazie alle persone della struttura interna dell’Associazione che quotidianamente, in così tanti anni di lavoro in Confida, mi hanno affiancato, rendendo possibile quel che di buono ho potuto fare.
Sono le persone che sanno riscuotere l’ammirazione di tutti coloro che ci conoscono e che si domandano come sia possibile che un così “piccolo team” riesca a realizzare tutto quello che Confida mette in campo. E’ possibile perché sono persone meravigliose che, proprio nei momenti più intensi, non solo sanno dare, ma sanno “moltiplicare”, il meglio di sé.
A voi associati dico che è stato affascinante aver vissuto insieme una parte così importante della mia vita. Di questo vi sono grato. Mi mancheranno le riunioni con voi, i momenti di discussione e i momenti di soddisfazione nel constatare la buona riuscita delle nostre iniziative. Mi mancheranno anche i momenti in cui, tolte giacca e cravatta, siamo stati insieme in amicizia. Grazie a voi ho potuto comprendere opportunità e difficoltà nel fare impresa nei diversi ambiti territoriali di questo Paese.
Un affettuoso augurio a Confida, perché sappia portare avanti e superare brillantemente le sfide future a beneficio delle imprese della Distribuzione Automatica.