Ci voleva l’Italia, il mercato del Vending più importante in Europa, e l’ottima organizzazione di Confida in supporto all’EVA (European Vending&Coffee Service Association) per dare smalto e garantire un successo senza paragoni con le precedenti edizioni a Evex (European Vending Experience), l’evento internazionale della Distribuzione Automatica che si è tenuto all’Hotel “Radisson Blu” di Roma il 23 e 24 novembre 2017. È stato infranto, infatti, il record di partecipanti: oltre 350, di cui 120 imprese di gestione, provenienti da 14 Paesi europei a cui si è aggiunta la delegazione dell’associazione cinese del Vending APVA. Ma l’unanime apprezzamento è stato tributato soprattutto ai contenuti innovativi della manifestazione.
L’ITALIA FA LA “VOCE GROSSA”
La prima giornata si è aperta con un forte accento “tricolore”. L’Assemblea Generale dell’EVA ha, infatti, eletto il nuovo presidente e il board che guideranno l’associazione nel prossimo biennio. E la presidenza, dopo una decina d’anni d’assenza, è tornata in capo a un italiano: Paolo Ghidotti del Gruppo EVOCA. L’ultimo nostro connazionale a guidare l’EVA era stato il compianto Augusto Garulli.
Altri 4 italiani sono entrati a far parte del comitato esecutivo: Davide Celin, Responsabile vendite canale grossisti DA di Lavazza S.p.A.; Massimo Daolio, Export Manager di Flo S.p.A.; Alberto Giavoni, Direttore International Account Coffee&Vending di Brita; Michele Adt, Direttore di Confida. Sono stati, inoltre, eletti, in qualità di vice presidenti, lo spagnolo Javier Arquerons (Alliance Vending) e il tedesco Aris Kaschefi (BDV-Associazione tedesca del Vending); per il ruolo di tesoriere è stato scelto l’olandese Maurits JC de Jong (De Jong Duke). Completano il nuovo Executive Committee di EVA: Eric Overbeek (Selecta), Marcin Przybyo (Automatspec), Boris Belotserkovsky (Uvenco), Raúl Rubio Fleitas (Aneda-Associazione Spagnola del Vending), Tony Smith (AVA-Associazione inglese del Vending), Christian Mengus (NAVSA-Associazione francese del Vending) e Jürgen Göbel (Ingenico).
Paolo Ghidotti, 46 anni, ha iniziato la sua carriera nel Vending nel 1996, dopo la laurea in Economia e Commercio. Nei suoi oltre 20 anni in N&W (oggi EVOCA) ha ricoperto vari ruoli di responsabilità nel Marketing, nelle Vendite e nel Business Development. Attualmente è vice presidente di EVOCA, in qualità di responsabile del canale OCS. A livello associativo, Ghidotti nel 2012-13 è stato presidente di EVMMA (European Vending Machine Manufacturers Association) e dal 2014 è membro del comitato direttivo di EVA, dove aveva assunto il ruolo di vice presidente nel 2016.
L’EVA CAMBIA NOME… MA RIMANE EVA
Sempre durante l’assemblea, i membri dell’EVA hanno votato a favore della proposta di adottare un nuovo nome: “European Vending&Coffee Service Association” (Associazione Europea del Vending e del Coffee Service). L’acronimo “EVA”, così come il logo a stella, resteranno, però, invariati, poiché entrambi hanno un elevato riconoscimento sia nella filiera di settore sia tra le istituzioni europee.
Il cambio di denominazione è stato studiato per dare riconoscimento a quegli operatori del “caldo” che oggi sono la maggioranza del nostro settore. Infatti, i distributori di caffè e bevande calde costituiscono il 62% del Vending europeo e in alcuni Paesi sono espressione del 90% del mercato interno.
LA “FAST INNOVATION”
A a seguire c’è stato l’intervento del Presidente di Confida, Piero Angelo Lazzari, che ha portato ai partecipanti i saluti del Presidente del Parlamento Europeo, On. Antonio Tajani. Quindi, è stato dato spazio a due conferenze di grande interesse.
Il Prof. Emanuele Frontoni dell’Università Politecnica delle Marche ha presentato i risultati di una ricerca svolta su 4 locazioni differenti – università, azienda, ospedale e negozio automatico – per un periodo di 12 settimane e coinvolgendo circa 17mila utenti. Con l’ausilio di telecamere RGBD, è stato analizzato il comportamento dei consumatori, dimostrando l’importanza dei “Big Data” nel Vending. Le telecamere hanno rilevato il tempo trascorso e le reazioni delle persone di fronte a un distributore automatico. Lo studio ha evidenziato che la migliore comprensione della clientela, attraverso la raccolta e l’analisi dei dati, permette a gestori, produttori e fabbricanti di parametrare meglio la propria offerta per creare un nuovo business o ampliare quello già esistente.
A seguire, lo startupper spagnolo Pau Garcia-Milà ha stupito la platea con una presentazione pratica di come la velocità impatti in maniera decisiva sull’innovazione. In poco meno di un’ora ha creato, infatti, il web di un’azienda virtuale con l’aiuto del pubblico e del suo team collegato dalla Spagna via skype.
La presentazione sulla “Fast Innovation” ha dimostrato perché le aziende devono continuare a innovare e modificare la propria offerta senza attendere troppo a lungo. Il feedback dei nuovi clienti può essere raccolto in tempo reale, fornendo chiare e immediate indicazioni alle aziende riguardo all’opportunità o meno di lanciare un nuovo progetto o un nuovo prodotto.
Nel pomeriggio i partecipanti hanno visitato il Vaticano e il centro storico di Roma. Alcuni gestori hanno, invece, preso parte a un tour presso la sede laziale di IVS Italia.
La prima giornata di Evex si è conclusa con una cena di gala all’interno dello splendido Acquario Romano. Durante la serata, gli ospiti hanno assistito a uno spettacolo dei “Feeding the Fish”, una compagnia di artisti inglesi che ballano con tute e bacchette laser creando un’emozionante girandola di luci. La cena ha fatto da sfondo alla consegna dei Premi “Evex 2017”, che sono stati votati dai partecipanti all’evento mediante la App ufficiale della manifestazione. I vincitori sono stati:
I GIOVANI GESTORI EUROPEI A CONFRONTO
La seconda giornata di EVEX è stata caratterizzata da un’esposizione di tecnologie e prodotti per la Distribuzione Automatica. In oltre 30 stand i fabbricanti di macchine, di sistemi di pagamento, software, accessori e alimenti hanno presentato le loro ultime novità.
Durante la mattinata si è tenuto anche il primo meeting dei Giovani Gestori Europei – provenienti da Italia, Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Danimarca, Austria, Svizzera e Romania – che si sono confrontati sulle strategie, le sfide e le opportunità del mercato del Vending.
L’EVA ha chiesto agli operatori di delineare la loro esperienza pratica relativamente a due argomenti:
Ogni operatore ha fatto una breve presentazione della propria azienda, condividendo alcuni dati: il numero e i modelli di distributori installati e la tipologia di clientela. Nonostante la provenienza da zone molto diverse, si è rilevato con chiarezza che le problematiche per gli operatori sono simili. I metodi di pagamento tradizionali (ad esempio, le monete) sono ancora dominanti anche se la maggior parte degli operatori ha ammesso di avere introdotto delle soluzioni cashless. È stato interessante notare che in Svezia il pagamento tramite carta di credito costituisce già una componente significativa delle vendite.
Per quanto riguarda la distribuzione di prodotti più salutari, la pressione da parte delle autorità nazionali per adeguare l’offerta dei d.a. sta diventando sempre più forte. Nonostante ciò, e nonostante il fatto che tutti gli operatori partecipanti al forum abbiamo ammesso di fornire linee di prodotti più salutari nei loro distributori, si è arrivati alla stessa conclusione: questi referenze fanno fatica nelle rotazioni di vendita. Secondo i giovani imprenditori, i clienti non sembrano ancora preparati ad acquistare il salutistico dai distributori automatici. Essendo, inoltre, il Vending un settore incentrato prevalentemente sullo snack di metà mattina o metà pomeriggio, il consumatore in quei momenti della giornata cerca tipicamente uno spuntino veloce e appagante come gusto.
PAOLO GHIDOTTI: “IL VENDING DEVE COMUNICARE DI PIÙ E MEGLIO”
Massima attenzione alle problematiche legislative e fiscali. Maggiore coinvolgimento delle associazioni nazionali e dei gestori. Miglioramento dello standard EVA-DTS. Un video promozionale del Vending. “Lavoreremo per un’EVA sempre più inclusiva sia verso la filiera interna, sia nei confronti dei nuovi mercati”
Dottor Ghidotti, complimenti per l’elezione al vertice del Vending Europeo. Quali i punti salienti del suo mandato?
In continuità con quanto fatto dal precedente board, in cui erano già stati coinvolti molti attori del settore OCS, il primo obiettivo sarà l’ampliamento della base associativa ai membri di mercati affini alla D.A. – oltre all’OCS, l’Ho.Re.Ca. e le torrefazioni – anche a seguito del cambio del nome, con l’introduzione della dicitura Coffee Service. Tengo, però, a sottolineare che la commistione con altri mercati, che reputo essenziale, non snaturerà l’identità originaria dell’EVA, che rimarrà, quindi “vending-oriented” ma con un crossover che, sono certo, favorirà la crescita della Distribuzione Automatica.
Non servono “rivoluzioni” nell’associazione ma è necessario calibrare meglio gli obiettivi, ricordandoci che non siamo “soli” ma nell’away from home gli attori sono sempre di più e sempre più complementari tra loro sia come offerta, sia come utenza di riferimento. Il confronto con l’esterno arricchisce sempre.
Il mio programma di mandato sarà incentrato su 4 punti: più vicinanza alle associazioni nazionali; più coinvolgimento dei gestori; più comunicazione, sia informativa che di marketing; maggiore attività di lobbying verso la Comunità Europea, in particolare sulle normative sempre più stringenti.
Dai tempi del compianto Augusto Garulli, erano circa 10 anni che l’Italia non contava così tanto in Europa. A cosa è stata dovuta, secondo lei, quest’assenza prolungata?
Ci sono stati diversi motivi. Innanzitutto nei primi anni una naturale alternanza con i rappresentanti del Nord Europa. Successivamente la crisi che ha colpito il nostro mercato ha ridotto di molto l’importanza e il ruolo dell’Italia all’interno di tutto il settore europeo.
Dopodichè, alcuni anni fa l’allora presidente di Confida, Lucio Pinetti, avrebbe avuto la possibilità di assumere la Presidenza di EVA ma la sua prematura scomparsa ha impedito ciò. È necessario, inoltre, impiegare del tempo per meritare la fiducia degli altri membri dell’associazione ed è anche per questo motivo che il sottoscritto negli ultimi due anni ha ricoperto la carica di vice presidente.
L’Evex a Roma ha registrato un indubbio successo. All’appello, però, ha risposto una percentuale minima di gestori. Non crede che sia aumentato lo scollamento tra la “base” del settore e le alte sfere associative di Bruxelles?
Indubbiamente è vero, anche se rispetto alle precedenti edizioni di Evex hanno partecipato molti più gestori. In passato l’EVA aveva organizzato l’Europs, un evento dedicato solo agli operatori, che, però, non aveva ottenuto successo a causa della bassa adesione. D’altra parte i gestori sono storicamente molto legati alle realtà nazionali e quindi alle associazioni del loro Paese di riferimento. Anche per questo motivo vogliamo coinvolgere maggiormente le varie entità locali nell’attività di EVA.
Esiste un deficit di comunicazione tra EVA e le imprese del settore? Vengono inviate della newsletter periodiche ma solo in inglese…
Assolutamente sì. Infatti questo è uno degli obiettivi salienti del mio mandato: migliorare la comunicazione, sia in termini di frequenza che di contenuto informativo.
Quanti sono gli associati EVA?
Siamo a circa 110 soci, picco storico, e ogni settimana riceviamo richieste da parte di potenziali nuovi membri, che vengono valutati dal Comitato Direttivo e poi ammessi, previa approvazione.
Qualche anno fa era nata l’associazione mondiale del Vending, che ha avuto, però, vita breve. C’è l’intenzione di riallacciare i rapporti con le associazioni extra-europee?
Premetto che il nostro settore ha dinamiche e regole diverse da nazione a nazione e, ancora di più, se compariamo il Vending di Europa, USA e Asia. Non è facile l’integrazione perchè ciascuno si concentra sulle priorità che più influenzano l’andamento del proprio mercato.
È anche vero che l’EVA riceve richieste di nuovi membri anche da fuori Europa e l’ampia rappresentanza asiatica registrata all’Evex di Roma, frutto del nostro viaggio fatto l’anno scorso in occasione della fiera del Vending di Pechino, testimonia l’interesse per una maggiore interfaccia a livello mondiale.
A marzo, una delegazione di EVA andrà a Las Vegas per la fiera “The Nama Show” e incontrerà esponenti della Nama per cercare di riallacciare i rapporti e favorire una partecipazione del Vending americano al prossimo Evex.
In EVA sono rappresentate 14 nazioni. Il 50% del Paesi UE. È possibile un allargamento geografico?
Non è facile, perchè molte associazioni nazionali hanno staff e risorse davvero ridotti e quindi, giustamente, si concentrano sui loro mercati interni.
È mio intendimento, comunque, favorire un’attività di recruiting, condotta dall’ufficio di Bruxelles, che avrà un costante contatto con le associazioni dei vari Paesi dell’UE, attraverso degli appuntamenti mensili per aggiornamenti sulle attività in corso, sia a livello europeo che nazionale.
Sostenibilità ambientale, sana alimentazione, allergeni, politiche fiscali. Come lavorerà l’Eva sotto la sua presidenza per tutelare gli interessi del settore?
Il Vending è sotto costante attacco: se non c’è la sana alimentazione, ci sono i bicchieri di plastica e carta, se non c’è l’etichettatura alimentare, c’è la questione dei corrispettivi e dell’I.V.A. Siamo un mercato piccolo e non possiamo contare su “gruppi di interesse” a livello politico di così grandi dimensioni da poterci sentire al sicuro. È, quindi, più facile colpirci.
Per il futuro vorrei favorire una maggiore focalizzazione sulle varie questioni da parte del direttore di EVA, Erwin Wetzel, e del suo staff di Bruxelles, che ha competenze tecniche in materia ed è composto da professionisti che hanno lavorato direttamente nella struttura dell’UE e hanno, perciò, le giuste entrature. Bisogna fare maggiore attività di lobbying nei confronti della Comunità Europea e migliorare l’immagine del nostro settore che, al momento, non è ancora percepito in modo così positivo.
In Italia si discute sulla standardizzazione del rilevamento dati attraverso un unico protocollo di comunicazione tra i distributori e i device dei gestori. L’EVA potrebbe essere “luogo privilegiato” in cui portare avanti un tavolo comune tra fabbricanti e operatori?
Sono d’accordo. In Italia, con l’implementazione della Certificazione dei Corrispettivi, l’EVA-DTS è diventato uno standard ormai accettato da tutti, che non coinvolge più solamente i fabbricanti di distributori automatici ma anche quelli di sistemi di pagamento.
Ciò ha permesso ai fabbricanti di potersi confrontare sullo stato di implementazione e interpretazione dell’EVA-DTS. Bisogna proseguire per accrescere i dati e le tecnologie che potrebbero dare un valore aggiunto a un protocollo che ha diversi margini di miglioramento. L’EVA-DTS non è ancora una standard completo. Non riesce, ad esempio, a interfacciarsi con tutto il “mondo nuovo” legato al cashless, al contactless, a smartphone, i-pad e al touch screen in genere. Vi sono “zone grigie”, e si prenda questo termine non in senso negativo ma “propositivo”, su cui ogni fabbricante dà la sua interpretazione e soluzione, muovendosi in autonomia. L’EVA è la sede giusta dove riunire i fabbricanti per discutere e portare questo tema all’attenzione di tutti.
Nei settori dell’OCS e dell’Ho.Re.Ca l’EVA-DTS andrà, invece, ridefinito e proposto come unico standard, modulandolo sulle differenti esigenze rispetto al Vending tradizionale.
Per concludere, quali saranno le principali iniziative di EVA per il 2018?
Porteremo avanti progetti già consolidati: l’organizzazione di Evex; l’Eva Market Report, ovvero lo studio di settore a livello europeo; l’aggiornamento del sito web; la partecipazione alle principali fiere di settore con stand istituzionali.
La vera novità – che va nel solco di quanto già detto prima sul marketing e la comunicazione verso l’esterno – sarà il progetto “EVA Promotional Film”. Un filmato pubblicitario altamente impattante, realizzato da una importante agenzia specializzata spagnola, in cui verrà esaltato il concetto di Vending di qualità, presentando locazioni eleganti: aree break che invogliano a trasformare il nostro servizio da esclusivo punto di consumo veloce ad ambiente di socializzazione e comunicazione, superando l’accezione negativa che, purtroppo, ha ancora la Distribuzione Automatica nell’opinione pubblica. Lo veicoleremo attraverso i social e you tube e potrà essere utilizzato dalla associazioni nazionali e dai membri EVA a supporto della loro attività.