Ferrero conquista le barrette Nestlè

L’azienda di Alba diventa il terzo player più importante nel mercato statunitense degli snack

La Ferrero compie un altro importante passo nel mercato dolciario degli USA e “si mangia” le barrette di cioccolato dismesse dalla Nestlè per 2,8 miliardi di dollari (circa 2,3 miliardi di Euro).
L’azienda di Alba acquisirà più di 20 storici brand americani – tra cui marchi di cioccolato iconici come Butterfinger, BabyRuth, 100Grand, Raisinets, Wonka – e il diritto esclusivo sul marchio Crunch negli Stati Uniti per il confectionery e per determinate altre categorie, così come i brand di caramelle SweeTarts, LaffyTaffy e Nerds.

Nel 2016 l’attività dolciaria negli Stati Uniti di Nestlé ha generato un fatturato di circa 900 milioni di dollari.

 

UNA NUOVA STRATEGIA

La crescita per vie esterne è una mossa rara per Ferrero se si guarda alla sua storia di espansione, sempre ponderata. Negli ultimi anni, però, la politica aziendale è cambiata. L’operazione Nestlè è un salto di qualità che arriva sulla scia delle acquisizioni di Ferrara Candy – terza industria dolciaria Usa – per 1 miliardo di Euro, e dei cioccolatini di Fannie May per 115 milioni. In questo modo la quota di Ferrero negli USA, dove è presente dal 1969, sale al 4,8%, permettendole di diventare – come spiega in una nota il Gruppo – “la terza più grande azienda dolciaria nel mercato statunitense (dopo Mars e Hershey ndr) dove è già conosciuta per i Tic-Tac, le praline Ferrero Rocher e la Nutella”.

Gli Stati Uniti valgono il 25% del mercato di dolciumi nel mondo. Secondo “Reasearch&Markets”, le vendite di caramelle e cioccolatini saliranno al ritmo dell’1,68% l’anno almeno fino al 2021, nonostante le tante “battaglie” salutistiche in atto Oltreoceano. A fare la differenza, in una realtà sempre più complessa (Hershey, rivale di Ferrero nell’operazione Nestlè, sta tagliando il 15% dei lavoratori e Lindt&Spruengl ha registrato la crescita più debole degli ultimi 8 anni), sarà la forza di mercato degli interlocutori.

A Ferrero andranno gli stabilimenti produttivi di Nestlé a Bloomington, Franklin Park e Itasca, in Illinois, assieme ai dipendenti collegati alla divisione confectionery. Continuerà, inoltre, a operare negli uffici di Glendale, in California, e nelle altre sedi in Illinois e in New Jersey.

La transazione è soggetta alle condizioni di chiusura e approvazioni regolamentari che dovrebbero compiersi entro il primo trimestre 2018.

 

NESTLÈ RIDISEGNA IL BUSINESS

 

Invece, per Nestlè si tratta del primo grande disinvestimento del CEO Mark Schneider. La cessione a Ferrero riguarda “esclusivamente i brand del settore dolciario negli Stati Uniti e non include i prodotti da forno Nestlé a marchio Toll House, un brand strategico che l’azienda continuerà a sviluppare”. Lo sottolinea in una nota la stessa Nestlé che aggiunge: “Restiamo impegnati nell’espansione delle altre attività internazionali legate al cioccolato, in modo particolare per il marchio Kit-Kat, e nelle categorie in cui vediamo un forte sviluppo e deteniamo una posizione di leadership come nel pet-care (prodotti per animali domestici, ndr), l’acqua minerale, il caffè, i surgelati e i prodotti per l’infanzia”.

In tale direzione vanno viste le recenti acquisizioni, da parte di Nestlé USA, di Chameleon Cold Brew e Blue Bottle, entrambe specializzate nel segmento del caffè.

 

FERRERO: L’UTILE IN ITALIA È DI 200 MILIONI

Ammonta a 200 milioni di Euro l’utile di esercizio di Ferrero S.p.a., la holding delle attività italiane del Gruppo di Alba.

Nel corso dell’esercizio 2016/2017 Ferrero ha completato il processo che ha portato “alla creazione di entità giuridiche focalizzate ognuna sul proprio ruolo specifico nella gestione complessiva del business (Commerciale, Industriale, Servizi), con l’obiettivo di conseguire una migliore efficienza operativa nel mercato italiano”.

Fra le diverse entità, Ferrero Commerciale Italia S.r.l, nell’esercizio che è andato da settembre 2016 ad agosto 2017, ha registrato una crescita delle vendite sul mercato nazionale dello 0,8% a valore, con un fatturato, al 31 agosto 2017, di 1.429 Milioni e un utile d’esercizio di 29,8 milioni.

Per Ferrero Industriale Italia S.r.l. gli investimenti sono stati pari a 130,3 milioni di Euro, per un totale negli ultimi 10 anni di attività nel perimetro italiano, di 1.119 milioni di Euro. L’utile di esercizio di Ferrero Industriale è stato di 31,2 milioni.

Per Ferrero Management Services Italia l’utile d’esercizio è stato di 2,1 milioni mentre per Ferrero Technical Services è stato di 13 milioni di Euro.

Sul fronte del lavoro, al 31 agosto scorso l’organico di Ferrero S.p.a. e delle 4 società neocostituite risultava pari a 6.731 risorse.

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