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Sempre più in alto le “Top 100” del Vending italiano

Importante crescita di fatturato nel 2016, in controtendenza rispetto ai valori generali di mercato. Scendono gli utili e l’EBITDA per il calo di alcune grandi realtà nazionali

Pubblichiamo su questo numero di VM lo studio sulle “Top 100” imprese di gestione del Vending italiano su base fatturato 2016. Negli anni, autorevoli organi di stampa hanno ripreso la nostra ricerca di mercato. Nel 2017, abbiamo annoverato come partner la rivista “Largo Consumo” che ha citato le “Top 100” all’interno di “Pianeta Distribuzione 2017”: il rapporto annuale sul grande dettaglio internazionale.

Come sempre il lavoro è stato condotto con criteri scientifici da Cerved, il più grande Information Provider in Italia nonché una delle principali agenzie di rating in Europa, il quale utilizza la sua metodologia proprietaria per garantire una maggiore precisione delle elaborazioni.

Lo studio, unico in Italia, puntualizza i numeri del “core business” delle imprese di gestione, ovvero le vendite da somministrazione, analizzando direttamente ogni singola impresa che ha i “numeri” per far parte della classifica.

La prima edizione delle “Top 100” venne pubblicata sul numero 171 di VM (Gennaio/Febbraio 2001), quindi 16 anni fa, e, successivamente sui numeri 205, 231, 252, 262, 272, 281, 291, 300, 310, 320 e 330. Quella attuale è, perciò, la tredicesima edizione dello studio.

Abbiamo usato – per questa prima parte – solamente i bilanci d’esercizio riferiti all’anno 2016, rinviando i dati di consolidato e aggregato alla classifica dei “Grandi Gruppi” che verrà pubblicata sul prossimo numero di VM (gennaio-febbraio) assieme all’analisi finanziaria del dottor Franco Bompani.

 Per la lettura completa di tutte le classifiche, in forma tabellare, visionare il PDF di VENDING 340

IN CRESCITA LE “TOP 100”: I MOTIVI

Le “Top 100-2016” hanno registrato ricavi da somministrazione pari a 1.369.496.108 €uro, con un aumento del 4,08% rispetto alle “Top 100-2015”, quando il totale era stato di 1.315.871.000 €uro. I raffronti tra le due annate vanno fatti, però, tenendo conto che, a ogni nuova edizione dello studio, c’è un certo turnover di aziende in classifica. Il trend positivo viene confermato, però, anche se si raffrontano i ricavi delle “Top 100” di quest’anno con quelli espressi da queste stesse aziende nel 2015 (al di là che comparissero già nella classifica o meno). L’aumento è risultato pari a +4,86%.

“Top 100”, quindi, sempre più forti in un contesto generale di mercato stabile, che nel 2016 ha fatto segnare lievi indici negativi. Come emerso dallo studio di settore di Accenture/Confida, il fatturato globale del comparto gestioni è stato, infatti, di 2.250.513.280 €uro (vending+ porzionato distribuito da gestioni), in calo di -1,28% rispetto al 2015, mentre le consumazioni sono state 6.269.139.735, ovvero -0,98% rispetto all’anno precedente.

A incidere sui macrodati c’è stata la consistente diminuzione dei ricavi del comparto OCS (-6,1% rispetto al 2015). A questa discesa ha fatto da contraltare una modesta crescita dell’automatico: +0,48% (1.831.098.070 €uro) come fatturato e +0,47% come consumazioni (4.958.467.203), anche a causa di una stagione estiva più fresca rispetto al 2015 che ha comportato il calo delle vendite di bevande fredde (-2,64%).

Le “Top 100” – forti di una presenza ad ampio spettro sul mercato, di clienti di più grandi dimensioni e di economie di scala favorevoli – hanno saputo beneficiare, sicuramente, del miglioramento del contesto macroeconomico dell’Italia. Secondo i dati Istat, nel 2016 l’occupazione nel nostro Paese è aumentata, infatti, di 293.000 unità sul 2015 (+1,3%). Il tasso di disoccupazione, in modo speculare, è sceso dall’11,9% all’11,7%. Sempre nel 2016, le aziende hanno richiesto all’Inps 581 milioni di ore di cassa integrazione, con un calo del 14,8% rispetto al 2015.

Altro fattore da non trascurare nel processo di rafforzamento delle “Top 100” è stato l’intensificarsi delle operazioni di merger&acquisition che hanno visto protagoniste le principali realtà del settore e, soprattutto, i Grandi Gruppi. Nel caso di IVS, il bilancio segnala anche un’ulteriore crescita del prezzo di vendita (46,25 cent. a battuta contro i 46,05 cent. del 2015) e l’acquisizione di vari rami d’azienda.

Per Argenta incide sul fatturato la parziale contabilizzazione dell’acquisizione di So.Me.d. (avvenuta ad aprile 2016) e l’apertura di nuove filiali in Liguria e Friuli e il potenziamento della presenza in Sardegna e Marche.

Importante crescita per vie esterne anche per Deltavending S.r.l. (Gruppo Buonristoro) che ha incorporato la D.M.C. S.r.l. di Rovigo. Stesso discorso per Espresso Time S.r.l. (24° posto). In questo caso, il 21.12.2015 la ditta Soveda ha perfezionato l’operazione di conferimento del ramo d’azienda relativo all’attività di somministrazione di alimenti e bevande nella Espresso Time, con efficacia reale a decorrere dal 01/01/2016. Nel totale delle due gestioni parliamo di circa 5,5 milioni di €uro di ricavi in più rispetto al 2015.

Tra le new entry risulta evidente il valore aggiunto che portano alla classifica le ditte Bamar Italia S.r.l. e Ororo Vending S.r.l. che, essendo state costituite verso la metà del 2015, hanno registrato una crescita, nel totale dei due fatturati del 2016, di oltre 5 milioni rispetto all’anno precedente.

Interessante segnalare la nota di bilancio estrapolata da Cerved in merito alla performance di IVS Sicilia S.p.a.: l’azienda ha somministrato 33,4 milioni di consumazioni a un costo medio di 46,57 cent contro le 29,6 milioni erogazioni del 2015 al prezzo di 45,07 cent.

Tra le grandi realtà della ristorazione collettiva e del multiservice inserite nella “Top 100” si fa notare la Camst S.c.a.r.l. con +884.000 €uro di ricavi sul 2015.

Tra le aziende di piccole-medie dimensioni si mettono in evidenza due ditte. La marchigiana DAM S.r.l. sale dalla 61a alla 50a posizione con +761.000 €uro di ricavi. Dalla nota di bilancio si evince che nel corso del 2015 ha incorporato la Gavi S.r.l. e nel 2016 ha sviluppato il marchio Nespresso e posto le basi per l’acquisizione di un ramo d’azienda di una società del settore. La pugliese DI.A. S.r.l. passa dall’80a alla 68a posizione con un incremento di ricavi di +843.000 €uro grazie a un aumento delle erogazioni dovuto a un’espansione commerciale nella regione e, in particolare, nel foggiano.

La crescita di queste e di altre gestioni sopperisce ampiamente al maggior numero di aziende che hanno avuto una diminuzione di ricavi negli ultimi 12 mesi: 24 contro le 16 del 2015. Tra queste non è compresa la So.Me.d. S.p.a. La ditta pugliese ha modificato la data di chiusura al 30/09/2016 per allineamento con la controllante Gruppo Argenta; i dati dei primi 9 mesi del 2016 non sono, quindi, confrontabili con il 2015.

 

L’INCIDENZA DELLE “TOP 100 – 2016” SUL TOTALE DI MERCATO

Tirando le somme, l’andamento delle “Top 100” – i cui ricavi complessivi sono i più alti di sempre in 13 edizioni dello studio – mostra una maggiore concentrazione del mercato italiano della Distribuzione Automatica.

Questa deduzione è frutto di un semplice calcolo. Partendo dai dati dello Studio Congiunturale di Settore di Confida/Accenture – fatturato di 2.250.513.280 €uro, consumazioni pari a 6.269.139.735 e prezzo medio a battuta che è rimasto fermo a 0,36 cent. – nel 2016 il peso delle “Top 100”, in termini di fatturato, è stato di circa il 61% del totale mercato, tre punti in più rispetto al 2015. Nel 1999, prima edizione del nostro studio, l’incidenza sul mercato era stata di appena il 32,84%.

Adottando gli stessi parametri, si ha che il numero di erogazioni realizzato nel 2016 dalle “Top 100” ammonta a 3804,15 milioni di unità, dato in aumento rispetto a quello della precedente classifica delle “Top 100 – 2015” (3.655,19 milioni).

Il resto del mercato rappresenta, quindi, il 39% del totale del comparto gestioni in Italia. In base al censimento dell’Agenzia dell’Entrate in occasione della Certificazione dei Corrispettivi, risultano 2.300 le imprese di gestione operanti in Italia provviste di un minimo di visibilità. Escludendo, quindi, le “Top 100”, le restanti 2200 si dividono il rimanente giro di affari di 881,017 milioni di €uro con un fatturato medio di circa 400mila €uro. Il settore resta, comunque, ancora frazionato.

Andando a dare una scorsa alle aziende oltre la centesima posizione si nota che vi sono altre 9 realtà che superano i 2,5 milioni di fatturato e 16 ditte che hanno ricavi nel 2016 compresi tra i 2 e 2,5 milioni di Euro.

PIÙ FORTE LA LEADERSHIP DI IVS ARGENTA FA “200”

IVS Italia S.p.a. e Gruppo Argenta S.p.a. continuano a essere i dominatori della classifica ed entrambe segnano un aumento dei ricavi rispetto al 2015.

La prima in classifica è, come sempre, IVS Italia S.p.A., avendo ottenuto un fatturato vending di 266.493.000 (+7,5% sul 2015). Segue Argenta con un fatturato di 208.251.000 (+4,5% sul 2015): quindi per la prima volta il gruppo emiliano sfonda quota 200 milioni. Come lo scorso anno, nel caso di Argenta, però, c’è da fare una nota importante. Essendo la chiusura dell’esercizio al 30 settembre 2016 (12 mesi) vengono utilizzati i dati relativi alla perfomance del Gruppo nei due periodi comparabili Ottobre 2015-Settembre 2016 vs. Ottobre 2014-Settembre 2015, definiti per convenzione LTM, Last Twelve Months.

Trattandosi, nel caso di IVS e Argenta, di due Grandi Gruppi con realtà controllate e partecipate, l’analisi andrà approfondita nello studio che uscirà sul prossimo numero di VM e che tratterà i bilanci aggregati di queste realtà nazionali.

Al terzo gradino del podio rimane la Ge.S.a. S.p.a., con un fatturato di 65.735.000 €uro, stabile rispetto al 2015. In quarta posizione si conferma la Liomatic S.p.a., nonostante un’ulteriore erosione dei ricavi relativi alla sola somministrazione vending che si sono attestati nel 2016 a 51.670.108, con un calo del -6,4% rispetto al 2015.

L’azienda umbra è incalzata ora da Illiria S.p.a. che ha avuto una forte crescita del fatturato dovuta, soprattutto, al consolidamento della controllata 2G S.r.l. e da acquisizioni di rami d’azienda in Friuli Venezia-Giulia e nel Lazio.

Diverse operazioni di consolidamento di aziende controllate hanno riguardato anche la Serim S.r.l. L’azienda lombarda ci ha fornito il dato dei ricavi della sola parte Vending – 39,6 milioni di Euro – scorporandolo dal fatturato totale, che è stato nel 2016 di 47.336.000 raggruppando anche un ramo d’azienda dedicato al bar.

A differenza delle edizioni precedenti delle “Top 100”, abbiamo inserito una colonna riguardante la percentuale di specializzazione nella gestione vending di ogni azienda, calcolata rispetto al totale del fatturato.

IVS Italia S.p.a. e Argenta S.p.a., insieme, hanno un’incidenza del 35% sul totale delle “Top 100 – 2016”, rispetto al 34% dell’anno precedente.

Altra curiosità: centesima si è classificata la ditta veneta Ristovending S.r.l. con un fatturato di 2.790.000 €uro, valore che, quindi, ha rappresentato la soglia per far parte della prestigiosa classifica nel 2016. Un dato superiore rispetto a quello della centesima posizione dello scorso anno quando la Espresso Uno Più S.a.S. aveva chiuso la graduatoria con ricavi pari a 2.675.000 €uro. La 100a posizione nel 2002 era occupata dalla Bar Matic S.r.l. con un fatturato di 1.885.947 €uro.

 

Evoluzione Vendite delle “Top 100”  (in milioni di €uro)
Anno Fatturato Top 100 (milioni di €uro) Incremento % su anno precedente Quota di mercato
1999 350,4 N.D. 32,84%
2000 426,9 +21,8% N.D.
2001 488,6 +14,5% N.D.
2002 531 +8,7% 36,56%
2003 539 +1,5% N.D.
2004 699,2 +29,7% N.D.
2005 747,6 +6,9% 46,32%
2006 851,3 +13,87% N.D.
2007 1.015 +19,4% 48,97%
2008 1.149 +13,2% 54,86%
2009 1.139 -0,9% 58,09%
2010 1.227 +7,7% 58,34%
2011 1.295 +9,26% 60,10%
2012 1.330 +2.7 62.22%
2013 1.329 -0.13% 61.5%
2014 1.260 -5,14% 59%
2015 1.315 +4,37% 58%
2016 1.370 +4,08% 61%

N.D.: Non Disponibile

 

RISULTATO NETTO: MIGLIORA IVS, IN DIFFICOLTÀ ALCUNE REALTÀ NAZIONALI

Le “Top 100 – 2016” hanno evidenziato, globalmente, un risultato netto negativo di -8.758.300 €uro, migliore rispetto alle “Top 100 – 2015” che fu di -10.639.000 €uro. Allora le aziende considerate furono 97 contro le 98 di quest’anno, essendosi aggiunta la Distributori Automatici Maghetti S.n.c. il cui utile, però, incide poco sul totale (15.700 €uro). Per le aziende che hanno più ambiti d’attività, ma il cui business principale, in termini percentuali, è la gestione, abbiamo preso in considerazione il risultato netto complessivo. Infatti, Pellegrini S.p.a. e Camst S.c.a.r.l. non sono comprese nel ranking in quanto il dato non risulterebbe significativo perché l’attività specifica di Vending, in entrambi le realtà, incide per circa l’1% del fatturato totale.

Nel caso di Bamar Italia S.r.l. e Ororo Vending S.r.l. non si può fare un raffronto tra gli utili/perdite degli ultimi due anni in quanto sono state costituite a metà 2015. Idem per So.me.d. S.p.a. che ha modificato la data chiusura al 30/09/2016 per allineamento con la controllante Gruppo Argenta.

Dodici mesi fa a pesare sul risultato globale era stata la perdita di Ivs Italia S.p.a. pari -33.511.000 €uro, dovuta a costi straordinari e oneri per accantonamenti contabili non ricorrenti (in riferimento alla multa dell’Antitrust). L’azienda bergamasca, leader di mercato in Italia, ha nettamente migliorato nel 2016 la sua posizione con un utile di 1.349.000 €uro che la colloca al secondo posto dietro la GR-Generale Ristorazione S.r.l.

Ad incidere sul valore negativo solo altre realtà nazionali: Argenta S.p.a. (-15.255.000 €uro), Liomatic S.p.a. (-7.895.000 €uro ), Supermatic S.p.a. (-6.544.000 €uro) e Ge.S.a S.p.a. (-5.163.000 €uro).

Le imprese in perdita nelle “Top 100-2016” sono 15; una in più dello scorso anno.

NOTA: Come nel caso della classifica per fatturato, la graduatoria mostra la perfomance di Argenta S.p.a. nei due periodi comparabili: Ottobre 2015-Settembre 2016 vs. Ottobre 2014-Settembre 2015, definiti per convenzione “LTM, Last Twelve Months”.

L’EBITDA – IL VALORE DELLE AZIENDE

Come nelle precedenti edizioni dello studio, abbiamo riclassificato le “Top 100” secondo l’EBITDA di ciascuna azienda, stilando così una classifica riferita a questo particolare indice di bilancio comunemente utilizzato – moltiplicandolo per un fattore negoziato tra le parti – per determinare il valore attribuibile a una gestione.

L’analisi è stata fatta secondo la metodologia proprietaria di Cerved.  Cerved ha scelto di utilizzare l’EBITDA, scostandolo dal MOL, in quanto, secondo tale metodologia, esso rappresenta il Margine generato dall’attività Operativa (MOL) e il risultato generato dall’attività “accessoria” ovvero considerando la parte di ricavi e oneri che le aziende nei bilanci indicano come “ricavi e proventi diversi”.

Questa scelta deriva dalla necessità di un parametro più stabile e omogeneo tra i diversi soggetti appartenenti al campione di analisi. In particolare, analizzando alcuni bilanci del settore si è visto come uno stesso fenomeno di costo (es. costi per posizionamento distributori automatici presso i clienti) sia  stato contabilmente trattato in modi differenti; in alcuni casi direttamente come costo operativo (acquisti, servizi) mentre in altre aziende la stessa componente  viene rappresentata come costo accessorio e, quindi, contabilizzato negli oneri diversi di gestione.

Le “Top 100 – 2016“ hanno fatto registrare, in valore assoluto, un EBITDA di 212.127.000, con un -6,54% rispetto a quanto espresso dalle stesse aziende nel 2015.  Sono 2 le aziende che hanno un EBITDA negativo. Sono 44 le realtà che hanno registrato una contrazione di EBITDA; cifra superiore rispetto al 2015 quando erano state 29.

In percentuale rispetto al fatturato, le “Top 100 – 2016” hanno registrato un’EBITDA del 15,49%.

Come nel 2015 la graduatoria  il primo posto è occupato da Gruppo Argenta con 47.137.000  (la modalità con cui si è ricavato il dato è uguale a quella usata per fatturato e risultato netto ed è stata già chiarita nei paragrafi precedenti).

Si evidenzia nella classifica il calo di EBITDA, rispetto al 2015, di alcuni grandi gruppi nazionali – la stessa Argenta ma anche IVS Italia, D.A.EM., Sogeda e Liomatic – e di Ovdamatic S.r.l., dovuto a un incremento dei costi e degli oneri diversi di gestione che analizzeremo nel dettaglio sul prossimo numero di VM. Abbiamo altresì dedicato una colonna al valore presunto delle imprese di gestione, moltiplicando per 5 volte l’Ebitda. Il valore globale delle “Top 100” risulta essere  di 1.060.635.000 €uro.

NOTA: per le aziende che hanno più ambiti d’attività d’impresa ma il cui business principale, in termini percentuali, è la gestione vending, abbiamo preso in considerazione l’EBITDA complessivo. Pellegrini S.p.a. e Camst S.c.a.r.l. non sono comprese, quindi, nel ranking in quanto il dato non risulterebbe significativo perché l’attività specifica di Vending, in entrambi le realtà, incide per circa l’1% del fatturato totale.

La Distributori Automatici Maghetti S.n.c. non è presente nella classifica in quanto non ci ha fornito l’EBITDA.

Per Bamar Italia S.r.l. e Ororo Vending S.r.l. non si può fare un raffronto tra  gli Ebitda degli ultimi due anni in quanto sono state costituite a metà 2015. Idem per So.me.d. S.p.a. che ha modificato la data chiusura al 30/09/2016 per allineamento con la controllante Gruppo Argenta.

CHI ESCE E CHI ENTRA NELLE “TOP 100” DEL 2016

Facendo un raffronto fra la classifica delle “Top 100 – 2016” e quella delle “Top 100 – 2015”, si nota che 7 aziende presenti un anno fa non appaiono più nell’elenco di questo numero. Per contro altre 7, assenti nel 2015, sono ora presenti.

Vediamo, nel dettaglio, cos’è successo:

CHI ESCE (è indicata la posizione nelle “Top 100 – 2015” e il fatturato)
  • 2G S.r.l. (52° posto – 5.181.000 €uro), perché incorporata in data 16/11/2016 in Gruppo Illiria S.p.a.
  • Tecnomatic S.r.l. (63° posto – 4.408.000 €uro), perché incorporata con effetto all’1/1/2016 in Se.ri.m S.r.l.
  • Automatica Settentrionale S.r.l. (83° posto – 3.246.000 €uro), incorporata in data 29/12/2016 in Sda 2000 S.p.a. Ha presentato il bilancio ma non rientra, come fatturato 2016, nelle “Top 100”.
  • FRI70 S.r.l. (84° posto – 3.218.000 €uro), perchè il fatturato 2016 non rientra più nella classifica delle “Top 100”.
  • Caffeus S.r.l. (89° posto – 3.128.000 €uro). Dal 1/01/2016, a seguito di contratto stipulato con la controllante Supermatic S.p.a., ha affittato il ramo d’azienda commerciale relativo alla somministrazione di alimenti e bevande a mezzo di distributori automatici; quindi l’attività svolta è stata di affitto dell’azienda pari a 837.000 €uro nel 2016.
  • Caldo Aroma S.r.l. (99° posto – 2.681.000 €uro), perché il fatturato 2016 non rientra nella classifica delle “Top 100”.
  • Espresso Uno Più S.a.s. (100° posto – 2.675.000 €uro), perché il fatturato 2016 non rientra nella classifica delle “Top 100”.

 

CHI ENTRA (è indicata la posizione nella “Top 100” 2016)
  • Bamar Italia S.r.l. (63° posto)
  • D.A.P. S.r.l. (95° posto)
  • Doma S.r.l. (96° posto)
  • EVS Service S.r.l. (97° posto)
  • Self Service di Albiero Giorgio (98° posto)
  • Ororo Vending S.r.l. (99° posto)
  • Ristovending (100° posto)

VOLA L’EXPORT DI D.A. ITALIANI

L’export di distributori automatici “Made in Italy” nei primi sei mesi del 2017 vale quasi 213 milioni di Euro, con una crescita del 5% rispetto allo stesso periodo del 2016. Lo ha reso noto Confida sulla base dei dati raccolti da Promos, azienda della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi specializzata nei processi di internazionalizzazione.  I numeri confermano che il 70% dei d.a. prodotti in Italia viene venduto all’estero.

La situazione in Europa

Le vendite di d.a. italiani non accennano a rallentare in quegli Stati europei in cui si concentrano le maggiori quote di mercato: in Germania, che copre il 12,4% dell’export di settore, l’incremento è stato del 10,5%, mentre nei Paesi Bassi, che valgono il 6,7% delle esportazioni, la crescita si è attestata all’11,7%. Aumenti a due cifre anche in Paesi chiave come Russia (+38,7%), Svizzera (+33,7%), Romania (+25,1%) e Regno Unito (+11%). Le esportazioni relative al solo automatico hanno fatto registrare nel 2016 un valore di 300 milioni. Sul dato annuale dell’intero comparto, il mercato principale è la Francia col 17% seguita da Spagna al 12% e Germania all’11%”.

 

PAESE 1° SEM. 2016* 1° SEM. 2017* CRESCITA % PESO SU TOTALE MONDO
BRASILE 1.045.718 2.545.494 150,00% 1,20%
CINA 467.432 1.477.423 214,00% 0,70%
GERMANIA 23.887.393 26.382.761 10,50% 12,40%
MALAYSIA 265.309 657.771 150,00% 0,30%
MESSICO 251.725 683.098 171,00% 0,30%
PAESI BASSI 12.783.877 14.224.104 11,70% 6,70%
REGNO UNITO 4.934.850 5.522.365 11,00% 2,60%
ROMANIA 8.759.487 10.972.640 25,10% 5,20%
RUSSIA 3.609.125 4.994.415 38,70% 2,30%
STATI UNITI 4.468.894 5.186.036 15,70% 2,40%
SVIZZERA 5.385.877 7.160.876 33,70% 3,40%
MONDO 202.333.344 212.753.060 5,00% 100,00%

 

*Il valore del fatturato è espresso in euro (dati PROMOS)

I mercati emergenti

Le statistiche di Promos/Camera di Commercio di Milano relative al primo semestre 2017 dimostrano che è in forte espansione anche il mercato extra UE, il cui valore è cresciuto in un anno del 16%, raggiungendo il 22,6% dell’export totale.

Il Sud America pesa il 4,4%, i mercati asiatici valgono il 6,5% e il Medio Oriente il 3,4%. Tra i Paesi che hanno fatto segnare i miglioramenti più significativi rientrano la Cina (+214%), il Messico (+171%), il Brasile (+150%) e la Malaysia (+150%). Spicca anche l’espansione registrata negli Stati Uniti (+15,7%), dove le esportazioni da gennaio a giugno hanno superato i 5 milioni di Euro. Fuori dall’Europa, gli Usa rappresentano il 2,8% dell’export totale italiano del settore nel mondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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