Per celebrare i suoi 50 anni di storia, Fas International ha scelto un luogo affascinante, di blasonate sobrietĂ ed eleganza, nel cuore della laguna veneziana: lâHilton Molino Stucky. Il Molino Stucky fu costruito tra il 1884 e il 1895 per iniziativa di Giovanni Stucky, imprenditore e finanziere di famiglia svizzera, il cui padre si era spostato nel Veneto con unâitaliana della famiglia Forti. La progettazione fu affidata allâarchitetto Ernst Wullekopf che realizzò uno dei maggiori esempi di architettura neogotica applicata a un edificio industriale. Lâedificio colpisce per le sue proporzioni anomale rispetto a quelle delle tradizionali architetture veneziane.
Lâidea di istituire un mulino nella laguna venne a Giovanni Stucky in seguito allo studio del funzionamento di diversi mulini in Paesi esteri. Lâimprenditore decise cosĂŹ di sfruttare il canale veneziano per un veloce trasporto via acqua del grano da destinare al mulino dellâisola di Giudecca.
La storia di Stucky si intreccia perfettamente con quella â anchâessa âanomalaâ e vincente â di Fas e dei suoi fondatori: Antonio Adriani e il fratello Santino. Entrambi nati in Libia e tornati come esuli in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1967 partirono dal giardino di casa a Schio (Vicenza), trasformato in unâofficina, per creare unâazienda che oggi veleggia sui 35 milioni di fatturato (2017), che dĂ lavoro a oltre 140 collaboratori e che rientra nella strettissima cerchia di aziende (circa il 5%) che in Italia raggiungono il mezzo secolo di vita.
Fu lâintuito di Antonio a trasformare un vassoio girevole per antipasti, visto per caso in un bar, nel primo distributore automatico a piatti rotanti brevettato della storia del Vending. Fu il suo intuito a capire, prima di tutti, che la Distribuzione Automatica non sarebbe stata solo caffè ma anche snacks e lattine/bottiglie di bevande fredde.
Fas ha cavalcato i decenni del boom economico italiano, crescendo insieme al suo mercato di riferimento. Da metĂ anni â80 e a tutti gli anni â90 lâazienda ha vissuto in costante ascesa. La necessitĂ di espandersi portò Antonio a progettare, a fine anni â90, la costruzione del nuovo stabilimento di Schio che, dal 2001, ospita tutta la struttura di Fas. Furono anni di espansione per lâazienda che avviò lâacquisizione di Omnimatic per entrare anche nel mercato del âcaldoâ.
Il signor Antonio è venuto a mancare il 17 settembre 2013 a 77 anni. Il suo ricordo ha accompagnato il weekend di festeggiamenti del 16-17 settembre alla Giudecca. Oltre 200 invitati provenienti da tutto il mondo hanno potuto visitare Venezia e celebrare la Fas con un esclusivo aperitivo allâinterno del âFondaco dei Tedeschiâ, nei pressi del ponte di Rialto, e con la cena di gala servita allâHilton Molino Stucky e animata dalla splendida voce della cantante Patrizia Laquidara.
Il momento istituzionale delle celebrazioni per il 50° anniversario di Fas è coinciso con il discorso del titolare Luca Adriani e della sorella Mariangela, amministratore delegato, accompagnati sul palco dalla mamma Lidia Zocche, Presidente del Consiglio di Amministrazione.
âQuestâisola, per quanto meravigliosa â hanno detto Luca e Mariangela â sarebbe stata troppo piccola per accogliere tutte le maestranze e i clienti che hanno contribuito, in questi 50 anni, al successo di Fas.
La nostra resta unâazienda a conduzione famigliare e lo diciamo con sincero orgoglio perchĂŠ per noi è sempre stato un punto di forza e non un ridimensionamento delle ambizioni. La passione per il lavoro che ci ha trasmesso papĂ Antonio ci ha permesso di continuare ad amare e a investire nellâazienda a prescindere dai momenti piĂš o meno favorevoli. PapĂ ci ha insegnato a essere lungimiranti. Dalla nostra famiglia arrivano ancora adesso le linee guida: idee e progetti che non avrebbero mai avuto, però, la forza di diventare âmateriaâ senza lâimpegno quotidiano dei nostri dipendenti. Ringraziamo tutte le maestranze che in mezzo secolo ci hanno permesso di raggiungere questo traguardo cosĂŹ importante. Oggi, qui a Venezia, sono presenti le figure che seguono piĂš direttamente i clienti italiani ed esteriâ.
âSpiace che il papĂ non sia qui in occasione di questo evento che, sicuramente, avrebbe saputo rallegrare con la sua originale verve oratoria â hanno concluso i figli â . Sarebbe stato divertente sentirlo parlare e farci coinvolgere dalla grande carica umana che sapeva trasmettere alla gente. In questi giorni, tra lâaltro, ricorrono sia il suo anniversario di nascita che di morte. Antonio ha saputo costruire il suo successo partendo da se stesso, dalla sua ambizione e dalla sua determinazione. Il 1967 non è stato solo lâanno della posa della prima pietra di Fas ma è stato lâavvio di unâavventura che imboccava una strada incerta ma ricca di aspettative. Il papĂ e Santino hanno lasciato la sicurezza di un posto di lavoro per scommettere sulle loro capacitĂ , facendosi guidare dalla speranza di creare qualcosa di ancora piĂš bello per le loro vite. La storia ha dato loro ragione e noi oggi ripartiamo da questa festa ancora piĂš carichi di entusiasmo e di aspettative per il futuroâ.
Luca Adriani ha concluso il suo intervento con un aneddoto a cui teneva molto papĂ Antonio perchĂŠ da esso traspariva lo spirito âuniversaleâ di un uomo a cui non interessava il profitto ma che metteva davanti a esso la soddisfazione personale di vedere la buona riuscita di un progetto che avrebbe fatto il bene anche dei suoi dipendenti. âSe io e un altro imprenditore ci scambiamo un milione di Lire, al termine dello scambio ognuno continuerĂ ad avere un milione, esattamente come prima e senza alcun valore aggiunto. Ma se ci scambiamo unâidea, ognuno avrĂ assimilato quella raccontata dallâaltro e immediatamente dopo saremo doppiamente ricchi, perchĂŠ le idee a disposizione di entrambi saranno diventate due!â
Per omaggiare Fas e la famiglia Adriani erano presenti a Venezia anche il Presidente e il Direttore di Confida â Piero Angelo Lazzari e Michele Adt â che hanno consegnato a Luca Adriani una targa con incisa una celebre frase dellâing. Andrea Pininfarina che è una ineccepibile parafrasi della storia di Fas: âIn un mondo cosĂŹ sensibile al successo economico, la creativitĂ vince la sua battaglia con lâeconomia perchĂŠ solo chi è capace di produrre continuamente innovazione nel processo creativo può avere successoâ.
Qualche giorno dopo la grande festa veneziana, VM ha fatto una breve chiacchierata con Luca Adriani per estrapolare i fatti salienti dei 50 anni di Fas.
Ce ne sono parecchi perchĂŠ tanti sono stati i protagonisti che ci hanno permesso di arrivare a questo importante anniversario. Se devo sceglierne unâimmagine è quella di mamma Lidia che taglia la torta dei 50 anni la sera della cena di gala. Dopo la morte di papà è rimasta lei lâunica memoria storica della Fas. Non era una figura da prima fila in azienda ma il suo contributo, anche nelle piccole mansioni, è stato fondamentale. Ă sempre stata accanto al marito, supportandolo nella sua attivitĂ . Nei primi anni di vita di Fas, quando la sede era ancora lâofficina nel giardino di casa, si occupava delle pulizie e lo ha fatto per 15 anni, fino a quando, mi si perdoni la âbattutacciaâ, ci siamo potuti permettere lâimpresa esterna!
In questi casi non esiste uno scambio di energie, esiste una perfetta integrazione fra un settore che è cresciuto molto in 50 anni e unâazienda che ha sempre confermato, in maniera consapevole, la propria presenza sul mercato della Distribuzione Automatica. Siamo partiti entrambi da zero, senza uno âstoricoâ alla spalle. Siamo diventati grandi assieme, facendo esperienza sul campo. Il mercato aveva bisogno di certi prodotti, ce li chiedeva e noi li realizzavamo. Il Vending stava alla Fas come la Fas stava al Vending.
Senzâaltro il modello 480/10, un distributore a dischi che vive, in varie versioni, da 50 anni.
La Flower Vendor â il distributore di fiori recisi e in pianta â non piĂš in produzione ma che compendia la fantasia e lo spirito di inventiva del papĂ .
La Faster 900 TMT Visual, il meglio in fatto di tecnologia; un distributore a spirali fornito di led, barre led sui cassetti, tablet da 7â touchscreen e frigo a basso consumo energetico.
Quando ho creduto che i risultati si potessero ottenere in poco tempo e con poco sforzo. La ricetta, invece, è sempre la stessa; programmare il lavoro e puntare sui collaboratori giusti, lavorare duramente e perseguire con costanza e tenacia i propri obiettivi. Il tempo è necessario per far crescere in modo sano unâimpresa. Il segreto è di sapersi rinnovare sempre e trovare delle strade alternative proprio come mi ha insegnato papĂ . Unâazienda non può durare 50 anni perseguendo lo stesso modello.
Sarebbe troppo facile citare la chiave elettronica, ma ciò appartiene al passato. Rispondo semplicemente: âla FASâ: unâazienda che solo 10 anni fa sembrava destinata a non ripartire e a vivere perennemente nellâombra. Oggi, invece, proveniamo da 4 anni di tassi di crescita sempre in doppia cifra e soprattutto possiamo contare su un team motivato e sicuro delle proprie capacitĂ . Non ci stiamo ponendo limiti perchĂŠ abbiamo le idee chiare.
Negli ultimi tre esercizi di bilancio siamo cresciuti del 60%. Abbiamo vissuto, certamente, degli anni con le âmarce in folleâ. Tra il 2011 e il 2014 è stata fatta unâimportante ristrutturazione aziendale. Un percorso tuttâaltro che semplice da cui è scaturita nuova gamma di macchine di grande livello tecnologico. Abbandonato lo stand-by siamo tornati a correre veloci.
Il mercato accoglierà una FAS integrata con il mondo tecnologico che ci circonda, capace di fornire non solo macchine ma attrezzature e servizi al massimo della qualità . Il recente potenziamento della rete commerciale italiana e estera ne è una chiara testimonianza.
Il Vending è un mercato consolidato. Finalmente viene riconosciuto come un canale di distribuzione alternativo e/o complementare a quelli tradizionali del retail ma con un vantaggio rispetto a questi: la logistica diffusa, ovvero la possibilitĂ di arrivare dappertutto e a chiunque attraverso lâautomazione del servizio.
Il Vending fra 10 anni lo immagino molto piĂš presente nella nostra vita quotidiana. Saranno i gestori a poter scegliere in quale luogo e a quale ora servire il loro cliente. La macchina bypasserĂ la funzione di erogatrice di prodotti per trasformarsi anche in una vetrina âvirtualeâ per dispensare servizi alla persona. Perchè sono certo che presto arriveremo ad avere schermi e display cosĂŹ avanzati che, sfruttando la connessione in remoto, potranno essere utilizzati, ad esempio, per ordinare a distanza la spesa o un bene di primi necessitĂ . La vending machines diventerĂ , quindi, un e-commerce di prossimitĂ , a portata H24 di tutti.
Un altro step da cui non potrĂ sottrarsi il nostro settore sarĂ lâabbandono del contante a favore di forme di pagamento contactless con smartphone, carte di credito e debito, ecc. Il futuro è di chi riesce a realizzare i propri sogni: senza sogni non si può fare impresa.