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Analisi della situazione economico-finanziaria di Confida al 31-12-2016

Completiamo il reportage sull’Assemblea Generale di Milano dello scorso 20 maggio con il resoconto economico-finanziario approvato dagli associati. Forte il disavanzo di gestione dovuto alla multa dell’Antitrust

La situazione economico-finanziaria di Confida al 31 dicembre 2016 evidenzia un disavanzo di esercizio pari ad € 166.785, risultato di gran lunga inferiore al dato indicato in sede di predisposizione del bilancio di previsione dove il Consiglio Direttivo aveva previsto d

i chiudere l’esercizio con un avanzo di gestione pari ad € 1.400.

Come si vedrà in seguito, la principale componente del disavanzo conseguito è costituta dalla sanzione irrogata dal Garante sulla Concorrenza, e ammontante a € 190.591, non prevista in sede di stesura del bilancio di previsione.

Per maggiore comprensione del documento da parte dei lettori si chiarifica che il risultato dell’esercizio deriva dalla differenza tra l’avanzo di cassa al 1° gennaio 2016 e il medesimo dato al 31 Dicembre 2016. Dato che trova ovvio riscontro quale differenza tra le entrate e le uscite contabilizzate nell’esercizio.

ANALISI DETTAGLIATA

Entrando nel dettaglio delle voci evidenziate nel documento, lo stesso si compendia, in estrema sintesi, nei seguenti valori:

  • Entrate € 781.671 +
  • Uscite € 948.456
  • Differenza € 166.785

Le entrate della Associazione, previste in € 778.400 (di cui € 775.400 quali quote associative, € 1.000 per interessi attivi e 2.000 per altri proventi), sono ammontate a fine esercizio a € 781.671. L’incremento conseguito nelle entrate rispetto alle previsioni ammonta, quindi, a € 3.271. In dettaglio, quote associative incassate per € 776.884 – a fronte di € 775.400 inserite nel bilancio di previsione – interessi attivi per € 325 contro € 1.000,00 previsti nel budget e € 4.462 per altri proventi contro € 2.000 previsti nel budget. Per quanto a quest’ultima voce si chiarisce che la stessa è principalmente costituita da incassi di quote dovute dagli associati relative a esercizi precedenti. Si segnala, infine, che nell’ambito delle quote associative globalmente contabilizzate, non risultavano crediti per quote in contenzioso legale alla data di chiusura dell’esercizio.

Per quanto riguarda le uscite dell’Associazione, consuntivate per € 948.456, si riscontra il sostenimento di maggiori costi rispetto a quelli previsti per € 169.456. Come di consueto, le uscite sono state suddivise in due grandi macro categorie delle quali la prima denominata “costi di struttura” evidenzia sia i costi fissi della associazione che i costi per consulenze e collaborazioni, mentre la seconda, denominata “attività da evidenziare”, rileva il totale dei costi sostenuti a fronte delle varie attività svolte dalle diverse divisioni dell’associazione.

Nell’ambito di tale categoria è stata contabilizzata l’uscita conseguente alla sanzione irrogata dal Garante per la Concorrenza e debitamente versata dall’Associazione ammontante a € 190.591 come sopra già riportato.

I costi di struttura

Entrando nel dettaglio delle macrocategorie formanti la situazione economico-finanziaria si è osservato, in primo luogo, come i costi di struttura, previsti per € 487.000, siano ammontati a fine anno a € 507.875, mentre i costi per attività da evidenziare, previsti in € 290.000, siano ammontati a fine anno a € 440.581. Nell’ambito di detta voce sono stati contabilizzati costi per acquisto beni strumentali, integralmente spesati per € 4.411. Sostanzialmente, quindi, sia uno sforamento delle previsioni per quanto riguarda i “costi della struttura fissa”, sia per i costi per attività da evidenziare come in seguito dettagliato.

In primo luogo rileviamo il sostenimento di maggiori costi rispetto a quelli preventivati per € 20.875.

Entrando nel dettaglio della macrocategoria si osserva, in primo luogo, come il costo del personale, stimato in € 270.000, sia ammontato a fine esercizio a € 256.385 e, quindi, con un risparmio rispetto delle previsioni.

I costi di gestione sede, previsti in € 52.000, sono ammontati a € 44.776, anche in questo caso con un risparmio rispetto alla previsione.

I costi per collaborazioni e consulenze, previsti per € 48.000, sono stati rendicontati per € 33.663 con, anche in questo caso, un risparmio rispetto ai dati previsionali.

La voce consulenza per Antitrust rappresentava l’importo che in sede di stesura del budget era stato stimato dal Consiglio Direttivo quale costo da sostenersi nell’esercizio per la assistenza legale conseguente all’irrogazione della sanzione da parte del Garante per il Mercato. Stimata originariamente in € 12.000, la voce è stata consuntivata in € 70.063 in conseguenza della decisione, successiva alla formazione del budget, di avvalersi di un diverso studio legale per la gestione della problematica. Inoltre la decisione sfavorevole circa il ricorso presentato da Confida ha indotto il Consiglio Direttivo a ricorrere in appello con sostenimento dei relativi costi legali, ovviamente imprevedibili alla data di predisposizione del bilancio di previsione. In conseguenza di tali fatti, l’associazione ha sostenuto maggiori costi rispetto a quelli preventivati per € 58.063. In definitiva, quindi, nell’esercizio la questione “sanzione Antitrust” ha comportato un totale di uscite pari ad € 260.654. Questo dato spiega con evidenza la principale motivazione del disavanzo di esercizio. In assenza di tali componenti assolutamente straordinarie l’esercizio avrebbe evidenziato un avanzo di circa 70.000 Euro.

Ritornando a esaminare le componenti dei costi sostenuti nell’esercizio, segnaliamo che le spese per organi direttivi, previste in € 25.000, sono state rendicontate per € 20.321, registrando, pertanto, un risparmio rispetto a quanto previsto nel bilancio di previsione.

I costi per quote di rete associativa, consuntivati in € 82.697, sono risultati superiori rispetto a quanto indicato nel budget che li aveva previsti per € 80.000.

In definitiva, quindi, questi di costi sono stati rilevati in misura moderatamente inferiore alle previsioni, fatta esclusione per il costo della assistenza legale per sanzione Antitrust.

I costi per “attività da evidenziare”

Entrando nell’ambito della analisi delle spese inerenti le “attività da evidenziare” si rileva, in primo luogo, il sostenimento di un totale di molto superiore a quanto cumulativamente preventivato.

A livello di macrodato, i maggiori costi sostenuti rispetto alle previsioni ammontano a € 148.581.

Come già detto, peraltro, nell’ambito di tale categoria di costi, è stata contabilizzata la sanzione irrogata e pagata al Garante per la Concorrenza ammontante a € 190.591. Di tutta evidenza è questa la principale causa dell’ingente sforamento rispetto ai dati previsionali.

Esaminando le principali sotto ripartizioni delle “attività da evidenziare” e iniziando dalle poste raggruppate nella voce “attività e progetti” si evidenzia come la somma algebrica di risparmi e maggiori costi registrati evidenzino una globale maggiore spesa per € 2.297.

Entrando nel dettaglio delle singole voci che la compongono, si evidenzia, in primo luogo, uno sforamento nei costi per comunicazione previsti per € 25.000 e consuntivati per € 55.218.

I costi per capitolato di appalto e studio di settore/vending analytics, previsti cumulativamente per
€ 35.000, non sono stati sostenuti.

I costi per “altre attività”, consuntivati per € 47.663, sono risultati superiori alle previsioni che li avevano indicati per € 40.000.

Risulta, invece, un risparmio per quanto ai costi per “rapporti istituzionali”, consuntivati in € 48.126 contro una previsione di € 50.000.

Leggero sforamento si è, invece, riscontrato nei “costi per eventi”, stimati in € 30.000 e consuntivati in € 31.291.

Per quanto riguarda le “attività dei gruppi merceologici”, si è contabilizzato un notevole risparmio rispetto a quanto inserito nel bilancio di previsione. Le spese previste a tale titolo ammontavano a € 75.500; il dato di consuntivo è di € 42.609 con risparmio evidentemente pari alla differenza ammontante a € 32.981.

Negli altri costi contabilizzati, oltre alla sanzione irrogata dalla Autorità Garante per il Mercato, di cui si è ampiamente detto, si sono sostenuti minori importi per gestione conti bancari (€ 5.119), minori importi per attenzioni a terzi (€ 9.209) e maggiori importi rispetto a quanto preventivato per altre uscite (€ 2.000) e per acquisto beni strumentali per € 2.911.

Il dato di sintesi, costituito dal disavanzo dell’esercizio pari a € 166.785, fa si che il fondo di riserva dell’associazione a fine esercizio ammonti a € 381.105.

L’ammontare del Fondo di Riserva di fine esercizio risulta pertanto essere di molto inferiore a quanto preventivato.

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