Daniele Rosati è un imprenditore
affermato della Distribuzione Automatica.
Oggi è l’amministratore unico della Sud Matic S.r.l., brillante impresa di gestione con sede a Foggia che nel 2015 ha espresso un fatturato di circa 2,5 milioni di Euro che l’ha collocata subito a ridosso
dell’ultima classifica delle “Top 100” del Vending italiano di VM.
Nel 2017 sono passati esattamente 30 anni da quando il signor Rosati decise di lasciare l’avviata attività commerciale di famiglia per inseguire il sogno di “mettersi in proprio” e provare a camminare con le sue gambe. Scelse la Distribuzione Automatica, allora settore di nicchia.
Pochissima gente conosceva il lavoro che c’era dietro quelle macchine erogatrici di caffè, snacks e bevande così diffuse sui luoghi di lavoro. Rosati credette, invece, nel business. Sfidò le reticenze di casa, s’imbarcò in un lungo viaggio verso il Veneto alla ricerca di un fornitore che credesse in lui e trasformò la sua Fiat 126 comprata a rate nel furgone e nel magazzino mobile. Si avviò verso un’avventura rischiosa ma affascinante che si sarebbe rivelata ricca di soddisfazioni nonostante qualche immancabile contrattempo.
Trent’anni dopo la Sud Matic dà lavoro a tanta gente, estende la sua attività in tre regioni ed è una delle ditte più meritorie in seno a Confida di cui ha sposato il progetto qualità TQS Vending.
Niente feste in pompa magna, però, per questo compleanno. Semmai, una serata in pizzeria e un brindisi
informale. La Sud Matic è una grande famiglia, dove nel tempo si sono creati rapporti professionali
e umani duraturi. D’altronde, senza condivisione e passione abbinate a rigorosa professionalità oggi la Sud Matic forse non esisterebbe più in un mercato in costante fibrillazione come quello pugliese.
VM ha intervistato Daniele Rosati per conoscere l’evoluzione della Sud Matic da quando era “nella culla” nel 1987 a oggi che ha raggiunto l’età della maturità e della piena consapevolezza.
Signor Rosati, la storia di Sud Matic è paradigmatica di come intuizione e perseveranza possano
permettere la realizzazione di un progetto. Come ebbe inizio la sua avventura nel Vending?
Tutto è cominciato nel marzo del 1987. All’epoca avevo 23 anni e presi spunto da un mio zio che, con pochi e vecchi distributori della Fas (di fine anni ‘60), lavorava solo con le scuole, alternando il business del Vending alla sua attività principale. All’epoca i miei genitori avevano un minimarket e io mi occupavo del reparto salumeria. Chiesi a mio padre di prestarmi il capitale spiegando che volevo intraprendere un nuovo lavoro nel settore della Distribuzione Automatica. Lui si mostrò subito restio anche perchè avevamo un’attività commerciale ben avviata e non voleva rischiare con altri investimenti.
Quindi, come fece?
Alla vecchia Sip, tramite le Pagine Gialle di Vicenza, trovai il numero della Fas e mi creai un appuntamento a Schio. Subito pensai di andarci in treno vista la distanza. Dovevo ottimizzare i costi anche se allora non c’era l’Alta Velocità e i viaggi assomigliano a una traversata lungo l’Italia.
Decisi, quindi, di chiedere a papà di accompagnarmi. Pensavo che in Fas l’avrebbero persuaso della bontà
dell’investimento. Infatti dopo la visita dagli Adriani, finalmente anche lui si convinse e finalmente mi prestò il capitale per farmi partire nel Vending. Ricordo anche il prezzo totale dei distributori che pagai alla Fas: oltre 17 milioni di vecchie lire per 6 d.a. di soli snacks.
Li installai subito in 4 scuole del ter-ritorio foggiano. Avevo già le idee molto chiare sui prodotti da inserire e le relative marginalità. Anche sul mezzo di trasporto non avevo dubbi: non poteva che essere
la mia Fiat 126 senza il sedile del lato passeggero, di cui avevo ancora tante rate da pagare.
Il primo incasso, poi, non lo dimenticherò mai: 112 mila lire e tanta emozione. Era il 27 aprile 1987 in
una scuola media di Orta Nova (Foggia). Successivamente lavorai da solo per tre anni, poi mi avvalsi di un collaboratore che faceva da caricatore e tecnico.
Rotti gli induci la Sud Matic intraprese il suo cammino ed è oggi una gestione consolidata e apprezzata.
Come siete strutturati?
Attualmente, la struttura organizzativa dell’azienda è composta da una sola sede a Foggia e conta circa 40 collaboratori tra part-time e fulltime con un parco automezzi di oltre 30 unità. Le erogazioni sfiorano i 10 milioni all’anno. Attualmente copriamo un raggio d’azione di circa 100 km toccando, oltre
alla provincia di Foggia, anche quelle di Bari, Campobasso e Potenza.
Da chi sono occupati i ruoli direttivi dell’azienda?
L’azienda è divisa per aree di competenza, ma la direzione è di pertinenza del sottoscritto che ricopre la carica di titolare e amministratore. Un’altra figura determinante è quella di mia moglie Lucia che collabora con me da oltre 15 anni. Abbiamo attraversato momenti difficili dal punto di vista professionale ma lei non ha mai smesso di sostenermi e di incoraggiarmi. Inoltre ha capacità e attitudini diverse dalle mie e insieme ci completiamo, riuscendo a dare alla Sud Matic quel valore aggiunto che
deriva dal possedere talenti differenti ma tutti indispensabili allo sviluppo della ditta.
Anche il successivo ingresso di mia figlia Sharon, che oggi cura il settore marketing e che è attiva in azienda da più di 3 anni, ha rappresentato un grande arricchimento. Il suo apporto è, difatti, fondamentale poiché ci rendiamo sempre più conto di quanto sia importante comunicare con l’esterno.
Com’è suddiviso il vostro business tra automatico e porzionato?
L’OCS rappresenta il 10% del totale dell’azienda. In quel mercato operiamo tramite sistemi chiusi
come Caffè D’Italia, Mitaca/ILLY e prodotti a nostro marchio controllati rigorosamente da sistemi di deconto. Rispetto all’automatico ovviamente c’è una gestione diversa del servizio ma il modello imprenditoriale è lo stesso: verso la nostra clientela dobbiamo sempre avere un atteggiamento professionale e tempestivo. Per questo riteniamo imprescindibile la presenza di un capo gruppo all’interno di ogni settore: distributori automatici, uffici, officina, magazzino e qualità.
Qual è la tipologia standard della vostra clientela?
È molto variegata. Infatti operiamo in tutte le direzioni e serviamo clienti privati, aziende e uffici pubblici.
Sono passati 5 mesi dall’entrata in vigore della Certificazione dei Corrispettivi. Come sta andando la trasmissione dei dati?
La trasmissione per Sud Matic è partita e prosegue senza troppi scossoni. Non nego l’enorme fatica
che si è fatta per arrivare a tale risultato e mi riferisco specialmente al lavoro di tecnici, contabilità e caricatori. Può capitare, sporadicamente, che presso qualche cliente la connessione
non sia ottimale ma per il resto non stiamo riscontrando grandissime difficoltà. Basandomi su questi riscontri credo che l’attuale “fase transitoria” possa essere anche la soluzione definitiva per il futuro. Anche se già sappiamo che non sarà così…
Quali sono stati i momenti più difficili in questi 30 anni di attività?
Quando sono partito nel 1987 con la mia Fiat 126, che spesso si fermava per strada, non avrei mai immaginato che l’azienda sarebbe cresciuta così. All’epoca lavoravo semplicemente per avere uno stipendio e non mi restava molto da investire. Ricordo che sono stati anni durissimi fatti di tante notti insonni.
In 30 anni di attività di momenti difficili ce ne sono stati moltissimi. Ne cito solo uno tra tanti. Era l’ottobre del 2009 e la Sud Matic era in un momento delicato perchè avevamo speso molto per la crescita e stava esplodendo in tutto il mondo la crisi economica. Purtroppo in quel periodo subimmo un gravissimo furto che ci mise in ginocchio. I ladri portarono via veramente di tutto: merce, soldi, computer, palmari. Non avevamo più corrente, telefono, connessione internet, ecc. Bisognava pagare la merce rubata e comprarne altra per lavorare. In quel momento mi sentii perso anche perché l’assicurazione si rifiutò di rimborsarci. Mi risollevai pian piano con l’aiuto dei miei collaboratori e degli amici fornitori.
E un ricordo, invece, bello?
Il momento più esaltante è stato senza dubbio, l’inaugurazione della nuova sede a Tratturo Camporeale,
a cui hanno preso parte quasi 400 persone. È stato il risultato tanto atteso dopo anni di dedizione e sacrifici.
La crisi economica e i vari adempimenti fiscali hanno ridotto gli investimenti dei gestori. È successo anche alla Sud Matic?
Diversamente da quello che si potrebbe pensare, la crisi economica non ha fatto diminuire la capacità della Sud Matic di investire, perchè l’azienda è sempre stata vista di buon occhio dagli Istituti di Credito per la sua immancabile puntualità e precisione nei pagamenti.
La crisi che abbiamo vissuto è stata caratterizzata invece, dalla chiusura di molte aziende della nostra zona e dalla riduzione del personale e degli orari lavorativi: motivi per i quali i consumi si sono ridotti. È una criticità che riguarda soprattutto la fascia di mercato delle grandi aziende. È per questo che stiamo facendo degli investimenti diversificati. In questo modo il problema del calo delle erogazioni è oggi per noi abbastanza marginale.
Avete un sito internet curato e siete attivi sui social network.
Ritenete la comunicazione un valore competitivo per la vostra attività?
Crediamo molto in questi strumenti di comunicazione per il loro impatto diretto e immediato. Riteniamo che la comunicazione e il marketing siano un driver di sviluppo per la nostra impresa. Abbiamo realizzato
diversi video promozionali che già da tempo girano anche su You Tube.
Prossimamente ne faremo di nuovi.
Il mercato pugliese della D.A.è stato interessato dal massiccio ingresso dei Grandi Gruppi. Come riesce una PMI come la vostra a destreggiarsi in un quadro sempre più competitivo?
È vero, negli ultimi anni si è assistito a un ingresso di grandi realtà sia del Nord che del Sud Italia. Il nostro territorio è stato, di fatto, “invaso” dai player più importanti del mercato. Ma credo che tutto ciò possa essere fronteggiato anche da una PMI come la nostra giocando sulla sostenibilità del suo servizio di ristoro automatico, ovvero con l’attenzione a quello che chiede il cliente, alla qualità di prodotti e macchine e con un occhio sempre attento alle innovazioni. E poi, secondo me, se la concorrenza
è tanta ma è leale – cioè non “drogata” da prezzi e ristorni antieconomici – rappresenta anche uno stimolo: non ci si annoia mai.
Il Vending continuerà a registrare la concentrazione di gestioni in grandi realtà?
Senz’altro il mercato si evolverà e si concentrerà verso aziende più grandi ma credo nelle enormi potenzialità che questo settore ancora offre anche per le gestioni indipendenti. Sono convinto che aziende come la Sud Matic abbiano ancora spazi e margini di crescita. L’azienda “del territorio” ha una
marcia in più ma solo se riesce a mettere in campo strategie mirate sul cliente. Altrimenti sarà la grande realtà organizzata e con molta liquidità e favorevoli economie di scala ad avere la meglio.
Ritiene che la Sud Matic abbia già raggiunto la sua dimensione ideale?
Le potenzialità per fare ancora meglio ci sono sempre, perché il mercato del Vending è infinito ed è
in continua evoluzione: basta solo saper cogliere le opportunità. Quindi non cambio la mia visione ottimistica e dico che noi, come qualsiasi altra azienda del settore, continueremo a crescere in modo costante, sebbene non più in modo esponenziale come un tempo, a prescindere dalle dimensioni. Ovviamente va anche detto che la crescita va accompagnata da impegno e spirito di abnegazione. Ciò che ha sempre contraddistinto in questi 30 anni la Sud Matic.
Per finire, immagini la Sud Matic nel 2027, in procinto di festeggiare i 40 anni. Cosa vede?
Non mi sento di fare previsioni così a lungo termine, ma posso solo dire che vorrei rivederla così com’è adesso, cioè come una grande famiglia con i suoi valori: l’onestà, il rispetto e l’aiuto reciproco. La Sud Matic è una gestione dove l’ambiente è sereno e le serate in pizzeria e le partite di calcetto lo dimostrano. Qui da noi si ride, si scherza ma si fa sul serio al momento opportuno. Di sicuro questo
clima positivo alla fine raggiunge anche il cliente finale. Da persona ambiziosa quale sono, vorrei che la Sud Matic continuasse nella sua espansione, anche se la crescita a cui tengo di più è quella fatta
con passione e professionalità.