Il TAR del Lazio conferma le sanzioni dell’Antitrust

L’ammontare della multa rimane, nel suo complessivo, di oltre 100 milioni di Euro. Un duro colpo all’economia di settore. Disappunto e sconcerto tra le aziende e Confida. Pronto il ricorso al Consiglio di Stato

La 1a sezione del TAR del Lazio, con una serie di sentenze pubblicate il 28 luglio 2017, ha confermato le sanzioni relative al “caso antitrust”.
Le 14 sentenze, piuttosto corpose, hanno rigettato i ricorsi presentati dalle imprese di gestione e da Confida per l’annullamento del provvedimento n. 26.064 dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, adottato l’8 giugno 2016. Le Camere di Consiglio, tenutesi il 7 e 27 giugno 2017, hanno deciso sull’infondatezza dei ricorsi e hanno confermato le sanzioni.
Viene sottolineato nella sentenza che “non si rinvengono ragioni per il ricorso da parte del Collegio al potere di cui all’art. 134 c.p.a., dato che non emergono circostanze particolari che inducano a ritenere la quantificazione della sanzione come sproporzionata o iniqua. In conclusione, l’attività di quantificazione appare conforme a un criterio di adeguatezza, anche sotto il profilo della deterrenza, in relazione allo specifico caso concreto, e ai principi di logicità e ragionevolezza che regolano l’azione
amministrativa”. Viene altresì specificato che “sussistono, tuttavia, giusti motivi, per la difficoltà e per la novità delle questioni interessate dalla presente controversia, per compensare integralmente tra le parti le spese del giudizio”.

LE TAPPE DELLA VICENDA
Il 27 maggio 2014 pervenne all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM o Antitrust) una segnalazione da parte di Ideal Service S.r.l. sull’esistenza di un’intesa anticoncorrenziale, finalizzata alla compartimentazione della clientela, tra alcune società del settore del Vending.
In seguito, il 17 luglio 2014, l’AGCM avviò il procedimento istruttorio nei confronti di alcune aziende e successivamente, il 25 febbraio 2015, lo estese anche ad altre ditte e a Confida, fino a prorogare il termine di conclusione del procedimento al 10 giugno 2016. Martedì 14 giugno 2016 si è arrivati al provvedimento che ha sanzionato alcuni tra i principali operatori vending e la loro associazione di categoria che rappresenta – attraverso le imprese associate – circa il 70-75% del mercato nazionale della attività di gestione di distributori automatici e di macchine OCS.
Il procedimento ha coinvolto i maggiori player del settore, i quali detengono nel complesso circa il
45% delle quote di mercato.

L’ENTITÀ DELLA MULTA
Il totale complessivo della sanzione è stata di 100.750.028 Euro, così distribuito:
Gruppo Argenta S.p.A. € 19.576.100; D.A.EM. S.p.A., Molinari S.p.A., Dist.Illy S.r.l., Aromi S.r.l., Dolomatic S.r.l. e Govi S.r.l., in solido € 11.230.519; Ge.S.A. S.p.A. € 6.579.942; Gruppo Illiria S.p.A. € 4.614.306; IVS Italia S.p.A. € 31.917.662; Liomatic S.p.A. € 10.496.431; Ovdamatic S.r.l. € 1.459.190; Sellmat S.r.l. € 3.092.122; SE.RI.M. S.r.l. € 4.116.696; Sogeda S.r.l. € 1.413.955; Supermatic S.p.A., € 6.062.991; Confida € 190.116.

Le aziende convolte sono elencate nel provvedimento dell’Antitrust:
• “Gruppo Argenta S.p.A., che opera nella c.d. attività di gestione delle macchine distributrici, sia direttamente sia tramite Cafebon S.r.l., di cui detiene l’intero capitale sociale. Argenta è interamente partecipata da Settembre 2007 S.p.A., il cui capitale è nella sua interezza indirettamente detenuto dai fondi di private equity Motion II A LP e Motion II B LP. Il fatturato totale realizzato a livello mondiale da Argenta, sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a 195.761.000 Euro.
• D.A.EM. S.p.A., la società a capo del gruppo Buon Ristoro Vending Group. D.A.EM. opera nella gestione,sia direttamente sia tramite Amigo S.r.l. (di cui detiene una quota del 75%), Aromi S.r.l. (di cui detiene il 100% del capitale sociale), Bonci S.r.l. (di cui detiene il 100% del capitale sociale), Deltavending S.r.l. (di cui detiene l’87%), Dolomatic S.r.l. (di cui detiene il 75%), GE.D.A.M. Service S.r.l. (di cui detiene l’88%), Molinari S.p.a. (di cui detiene l’81%) e VGD S.r.l. (di cui detiene il 70%). Aromi S.r.l. a sua volta controlla il 100% di Gemil S.r.l., mentre Molinari S.p.A. controlla Altomatic S.r.l. (di cui detiene il 51%), Dist.Illy S.r.l. (di cui detiene il 75%), Govi S.r.l. (di cui detiene l’80%) e Modena Distributori S.r.l. (di cui detiene il 100% del capitale sociale). D.A.EM. è controllata dalla società Berlino Team S.r.l., con una quota del 51%. Il restante capitale sociale è detenuto da IN-PAO S.r.l. (23,5%), Serafin S.r.l. (23.5%) e da due persone fisiche. Il fatturato totale
realizzato a livello mondiale da D.A.EM., sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a 118.215.985
Euro. D.A.EM. controlla, inoltre, Arimel Family S.r.l.(società di servizi bar, di cui detiene il 100% del capitale sociale) e S.C. Eurcomtur S.r.l. (società che opera nel settore del Vending in Romania, di cui detiene il 77,7%).
• Molinari S.p.A., controllata da D.A.EM. che ne detiene l’81%. Il fatturato totale realizzato a livello mondiale da Molinari, sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a 22.201.412 Euro.
• Dist. Illy S.r.l., controllata da D.A.EM. tramite Molinari che ne detiene il 75%. Il fatturato totale realizzato a livello mondiale da Dist.Illy, sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a 905.673 Euro.
• Aromi S.r.l., controllata da D.A.EM. che detiene il 100% del capitale sociale. Il fatturato totale realizzato a livello mondiale da Aromi, sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a 5.880.092 Euro.
• Dolomatic S.r.l, controllata da D.A.EM. che ne detiene il 75%. Il fatturato totale realizzato a livello mondiale da Dolomatic, sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a 16.629.901 Euro.
• Govi S.r.l., controllata da D.A.EM. tramite Molinari che detiene l’80%. Il fatturato totale realizzato a livello mondiale da Govi, sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a 6.239.795 Euro.
• Sogeda S.r.l. che opera sia direttamente sia tramite Presto Caffè S.r.l., di cui detiene l’intero capitale sociale. Il capitale sociale della società è detenuto per il 50% da Dommy S.r.l. (società unipersonale) e per il restante 50% da Alfra S.r.l. (società di persone). Il fatturato totale realizzato a livello mondiale da Sogeda, sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a 14.883.736 Euro.
• GE.S.A. S.p.A., il cui capitale è detenuto per il 26,98% da Ca.F.Im. S.r.l. (di seguito, Cafim), per il 26,21% da Vega Finanziaria S.r.l., per il 10,04% da New Express- CIDA S.r.l., per l’8,82% e il 6% da due persone fisiche, per il 4,13% da Altair S.r.l., per il 3,24% da Vendomat S.p.A., per il 2,7% Ovdamatic S.r.l. Il fatturato totale realizzato a livello mondiale da GE.S.A., sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a 65.799.418 Euro.
• Gruppo Illiria S.p.A., che opera sia direttamente sia tramite 2G S.r.l., di cui detiene l’intero capitale sociale. Il capitale sociale di Illiria è detenuto da persone fisiche. Il fatturato totale realizzato a livello mondiale da Illiria, sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a 46.143.059 Euro.
• IVS Italia S.p.A. che opera nella gestione, sia direttamente sia tramite DDS S.p.A. (di cui detiene il 91% del capitale sociale), Eurovending S.r.l. (di cui detiene il 70% dal capitale sociale) e IVS Sicilia S.p.A. (di cui detiene il 93% dal capitale sociale). Il capitale sociale di IVS è interamente detenuto da IVS Group S.A., holding societaria avente sede in Lussemburgo, il cui capitale sociale è detenuto al 55% da IVS Partecipazioni S.p.A.. Il fatturato totale realizzato a livello mondiale da IVS, sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a 319.176.615 Euro.
• Liomatic S.p.A., una società attiva in Italia nel settore del Vending, sia nella gestione, sia nella rivendita. Liomatic opera sia direttamente sia tramite GE.O.S. Sardegna S.p.A. (di cui detiene il 61,6% del capitale sociale). Il capitale sociale di Liomatic è detenuto per circa il 60,15% da Liomatic Group S.p.A., a sua volta controllata da Ca.F.Im S.r.l. che ne detiene il 52,54%. Il fatturato totale realizzato a livello mondiale da Liomatic, sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a
116.627.014 Euro.
• Ovdamatic S.r.l., il cui capitale sociale è detenuto da persone fisiche. Il fatturato totale realizzato a livello mondiale da Ovdamatic, sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a 16.213.219 Euro.
• Supermatic S.p.A., una società attiva in Italia nel settore del Vending sia nella gestione, sia nella rivendita. In particolare, Supermatic opera nella gestione, sia direttamente sia tramite Gedac S.r.l. (di cui detiene il 51% del capitale sociale), Lunicoffee S.r.l. (di cui detiene il 51% del capitale sociale), Caffeus S.r.l. (concessionaria del marchio Nespresso, di cui detiene il 100%), Roma Distribuzione 2003 S.r.l. (di cui detiene l’80% del capitale sociale) e Tecnocaffè S.r.l. (di cui detiene il 50% del capitale sociale). Il capitale sociale della società è detenuto per circa il 27,47% da una persona fisica, per il 22,07% da Folco S.r.l., per il 14,10% da Union Café S.p.A., per l’11,3% da Cafim, per l’11,03% da una persona fisica; il restante capitale sociale è ripartito tra numerose persone fisiche, tutte con quote inferiori al 10%. Il fatturato totale realizzato a livello mondiale da Supermatic, sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a 63.820.959 Euro.
• Se.ri.m. S.r.l., che opera sia direttamente sia tramite Tecnomatic S.r.l. (di cui detiene il 100% del capitale sociale), Vela Service S.r.l. (di cui detiene il 75% del capitale sociale), Adib Vending S.r.l. (di cui detiene il 50,1%) e GE-BAR S.r.l. (di cui detiene il 100% del capitale sociale). Il capitale sociale di Serim è detenuto da persone fisiche. Il fatturato totale realizzato a livello mondiale da Serim, sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a 43.333.637 Euro.
• Sellmat S.r.l. che opera sia direttamente sia tramite Gi.Sa. S.r.l. (di cui detiene l’intero capitale sociale) e Cofifast S.r.l. (di cui detiene il 62,8%). Il capitale sociale di Sellmat è detenuto per il 62,5% da In-Pao S.r.l e per il 37,5% da Serafin S.r.l. Il fatturato totale realizzato a livello mondiale da Sellmat, sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a 32.548.654 Euro.
• Confida, che controlla la società Venditalia Servizi S.r.l. (con una partecipazione del 95%) attiva nell’organizzazione e promozione di fiere e manifestazioni riferite al settore del Vending. Il fatturato totale realizzato da Confida, sulla base degli ultimi dati di bilancio, è pari a 1.901.156 Euro.

LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA
L’Antitrust aveva accertato che le società coinvolte “hanno posto in essere un’intesa restrittiva della concorrenza contraria all’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) consistente nel coordinamento delle politiche commerciali finalizzate a limitare il confronto concorrenziale tra le imprese Parti su prezzi, ambiti territoriali di operatività e rispettiva clientela nel mercato italiano dei servizi relativi alla gestione dei distributori automatici e semi-automatici e ha ordinato alle parti di astenersi in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi” . La sentenza del TAR ha confermato questa impostazione.

LE REAZIONI DELLE AZIENDE INTERESSATE
Il 31 luglio IVS Group ha emesso il seguente comunicatostampa: “IVS Group S.A. informa che con sentenza pubblicata il 28-7-17, a seguito dell’udienza tenutasi il 7 giugno scorso, il TAR Lazio ha deciso sul ricorso presentato da IVS Italia S.p.a. e da altre 13 società italiane attive nel settore del Vending, oltre all’associazione di settore Confida, contro il provvedimento 8-6-2016 con cui l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) ha stabilito che le parti oggetto della procedura (inclusa IVS
Italia s.p.a.) avrebbero messo in atto, dal 2011 al 2014, comportamenti volti a limitare la concorrenza nel settore del Vending in Italia, asseritamente consistenti nel coordinamento delle politiche commerciali finalizzate a limitare il confronto concorrenziale tra le imprese parti del procedimento su prezzi, ambiti territoriali di operatività e rispettiva clientela. Il TAR Lazio ha confermato il provvedimento dell’AGCM nei confronti di tutte le società, salvo rimettere all’Autorità la determinazione della sanzione per tre di esse.
Per quanto riguarda IVS Italia S.p.a. il TAR Lazio ha confermato la sanzione di Euro 31.917.662 e ha compensato integralmente le spese fra le parti in ragione della difficoltà e della novità delle questioni. Si ricorda che il bilancio di IVS Italia S.p.a. e il bilancio consolidato di IVS Group S.A. al 31-12-2015 includevano già un accantonamento pari a Euro 28,574 milioni. Avverso tale sentenza IVS Italia S.p.a. proporrà appello dinanzi al Consiglio di Stato. IVS Group e IVS Italia ritengono infatti che il provvedimento dell’AGCM sia affetto da gravi errori e che il TAR non abbia adeguatamente e correttamente valutato i molteplici e documentati motivi di impugnazione sottoposti da IVS Italia.
IVS Group e IVS Italia restano pienamente e assolutamente convinte della correttezza, onestà e trasparenza del proprio operato.
IVS Group S.A. è il leader italiano e secondo operatore in Europa nella gestione di distributori automatici e semiautomatici per la somministrazione di bevande calde, fredde e snack (vending). L’attività si svolge principalmente in Italia (82% del fatturato), in Francia, Spagna e Svizzera, con circa 184.500 distributori automatici e semiautomatici, una rete di 80 filiali e poco più di 2.600 collaboratori.
IVS Group serve più di 15.000 aziende ed enti, con circa 800 milioni di erogazioni all’anno.

LAZZARI (CONFIDA): “SIAMO SCONCERTATI. RICORREREMO AL CONSIGLIO DI STATO”
Piero Angelo Lazzari, Presidente di Confida, fin dalla prima decisione dell’Antitrust era stato piuttosto critico:
“Non condividiamo le conclusioni a cui è giunta l’AGCM, siamo certi di aver sempre operato nel pieno rispetto delle regole poste a tutela della concorrenza e dei consumatori”. “Consentitemi di esprimere i miei sentimenti di profonda amarezza e di sconcerto per una vicenda che si è mossa sui binari di un travisamento delle dinamiche di funzionamento del mercato della Distribuzione Automatica e delle logiche che li sottendono. Confida non condivide le conclusioni a cui è giunta l’AGCM ed è certa di aver sempre operato nel pieno rispetto delle regole poste a tutela della concorrenza e dei consumatori e continuerà a farlo. Per questo valuteremo a breve un ricorso al Consiglio di Stato”.
“Il mio invito – aggiunge il Presidente Lazzari – a tutti gli associati e non solo, ma a tutte le realtà imprenditoriali che a vario titolo operano nella filiera della Distribuzione Automatica, è di non cadere nel “tranello” delle divisioni interne che creerebbero un ulteriore danno a un settore già duramente colpito in questi anni da aumenti delle aliquote I.V.A. e gravosi adempimenti fiscali come l’introduzione della trasmissione telematica dei corrispettivi.
L’unità del settore è la “conditio sine qua non” per la ripresa.
Da sempre Confida ha svolto la propria funzione di rappresentanza nell’interesse generale di tutto il
settore, senza distinzioni. Con queste motivazioni e finalità, la nostra Associazione è stata e sarà sempre punto di riferimento unitario per la difesa e valorizzazione del settore della Distribuzione Automatica, un comparto rilevante a livello economico e occupazionale per il nostro Paese”.
Attendiamo ora gli ulteriori sviluppi della vicenda e, in particolare, gli appelli al Consiglio di Stato.

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