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I distributori GPE Vendors: fatti come vogliono i gestori

L’azienda della famiglia Peroni, icona dell’Italian Style nel Vending, ha portato a termine un’importante rivisitazione della sua linea di macchine “full-line”

Succede che si viva in un mondo di “strilli” e urla, in cui bisogna, sempre e comunque, comunicare qualcosa, anche se di poca importanza. Succede che si dia sfogo al proprio voyeurismo con i “post” e i “tag” su facebook e i “cinguettii” su twitter. Tanta fuffa, poca sostanza. Per fortuna c’è anche il rovescio positivo della medaglia. C’è anche chi sceglie di parlare solo quando ha qualcosa di veramente interessante di dire.
La GPE Vendors, senza clamori e con riservatezza, si dedica costantemente alla Ricerca&Sviluppo: studia e progetta nuove macchine e nuove soluzioni da offrire al mercato, “allenando” l’orecchio nel percepire cosa chiedono gli operatori del nostro settore, che non è poi così vero che non hanno risorse da
investire ma vogliono usarle solo per prodotti veramente “vending”, in cui l’automatizzazione deve essere efficiente e in cui le performance tecniche devono armonizzarsi con l’estetica. Macchine belle e pratiche. In GPE Vendors si fa così. Dopo aver raccolto i feedback esterni l’azienda marchigiana si trasforma in un laboratorio in cui nascono dei d.a. al passo con i tempi.
Una ventina d’anni fa, era l’anno 1995, la GPE Vendors rivisitò le dinamiche del mercato della D.A. con
il lancio ufficiale della DRX25 che ottenne un enorme successo, con migliaia di ordinativi. Si trattava,
difatti, di una macchina che occupava un segmento ancora libero nel panorama dei distributori automatici, essendo un modello di dimensioni modeste, ideale da collocare in piccole-medie locazioni.
Da allora, ricerca, evoluzione tecnologica, ampliamento della gamma e creazione di progetti ad hoc hanno contribuito alla crescita di GPE. Il 2017 segna un nuovo corso per l’azienda della famiglia Peroni con la completa rivisitazione e restylizzazione della sua gamma “full-line” di distributori. Giorgio, fondatore a fine anni ’70 di GPE e ancora oggi brillantemente alla guida della sua “creatura” – senza mai tralasciare il grande amore per il volo – ha sempre al suo fianco i figli Sabrina e Alessio, ora più che mai impegnati a seguire i clienti, i fornitori, il marketing, la progettazione e la produzione.
Una famiglia compatta, unita e felice. Tre persone solari che ti rassicurano e ti danno fiducia fin
dalla prima stretta di mano. La redazione di VM è andata a Fano a scoprire cosa di nuovo devono aspettarsi i gestori italiani ed esteri dalla GPE, sinonimo di qualità e alta affidabilità e icona dell’Italian Style nel mondo.

Buongiorno Giorgio, Alessio e Sabrina. Quali sono le novità che sta per lanciare GPE Vendors?
Piccole e grandi novità sono sempre presenti in GPE: a volte si tratta di migliorie tecniche, altre volte di progetti inerenti le tecnologie più avanzate. Questa volta si tratta, invece, di qualcosa facilmente percepibile: un restyling dell’intera gamma di distributori: linee moderne, sobrie, facili da abbinare e adatte a ogni genere di location.

Alte prestazioni tecniche, stile “minimal” ma impattante. Quali sono le principali caratteristiche che hanno accompagnato il restyling della vostra linea di d.a.?
Abbiamo voluto dare agli operatori una macchina che parlasse di modernità: quindi le linee e le forme rispecchiano questa esigenza. Il d.a. non è solo tecnicamente all’avanguardia, lo è anche da un punto di vista estetico. Abbiamo creato una porta vetrina diversa utilizzando lamiera plastificata e metallo. Le fasce di lamiera plastificata saranno le stesse in tutti i nostri distributori che, quindi, diventeranno molto più uniformi e facilmente abbinabili.
Inoltre abbiamo aggiunto la tastiera touch sensor retroilluminata in tutti i modelli.

Quale vantaggio comporta per i gestori la presenza del touch sensor in un d.a.?
Gli utenti sono ormai abituati alle tecnologie touch (pensiamo ai cellulari e ai palmari) e quindi siamo
venuti loro incontro anche in questo senso. Si tratta di una upgrade che interpreta la tendenza del momento.

Presentate anche delle evoluzione in termini di telemetria?
Sì, abbiamo appena ultimato un nuovo dispositivo che è in grado di raccogliere ogni genere di dati, di
trasmetterli e di riceverli, permettendo al gestore di tenersi aggiornato a distanza sul lavoro che effettua il distributore e, sempre da remoto, di intervenire e programmare.

La GPE si è fatta un’idea chiara di cosa chiedono oggi i gestori ai loro fornitori?
I gestori sono sempre stati i nostri principali interlocutori. Anche oggi i distributori della GPE sono la risposta migliore alle loro domande. Un esempio è il modello dei gelati Frozen, disponibile nella versione Maxi e in quella di dimensioni più contenute. Questa macchina si presenta ancora più performante grazie all’alloggiamento al suo interno di un magazzino (pozzetto) che permette di riporre importanti scorte di gelati per i caricamenti successivi. Va detto, poi, che ogni nostro distributore è personalizzabile e studiato su misura.

Gli ultimi dati dello Studio di Settore di Confida ci dicono che i gelati valgono meno dell’1% sul totale del mercato vending italiano. Credete che questo segmento di vendita abbia dei margini di crescita?
Sì, se si lavora da un lato sulla stagionalità e dall’altro su quelle locazioni, ad esempio gli uffici, in cui un personale più esigente, preferisce la freschezza e la leggerezza di un gelato alla classica merendina anche nei mesi più freddi.
L’estate in Italia ha da sempre il sapore del gelato. Il Bel Paese ha una così forte vocazione turistica e balneare che favorisce proprio questo prodotto, rendendo il gelato l’alimento per eccellenza nei mesi caldi. Va, inoltre, ricordato che il nostro distributore permette anche di vendere prodotti surgelati (quelli che si trovano nei banconi del supermercato) andando, anche qui, a cogliere un trend in forte crescita.

È vero che state lavorando su nuovi e importanti progetti?
Sì, è vero, abbiamo al momento 2 progetti in essere nei quali crediamo molto. Sul primo abbiamo un patto di riservatezza. Quindi si dovrà aspettare ancora qualche mese prima di conoscerne i dettagli. Possiamo solo anticipare che sarà un modello di macchina rivoluzionario e che, siamo certi, avrà un largo raggio di utilizzo tra i gestori, cambiando radicalmente le modalità d’acquisto degli utenti.
Il secondo, invece, riguarda il “coffee to go”: il caffè americano servito in bicchierone XL con coperchio, tendenza giovanile in ascesa. Vogliamo offrire soluzioni tecniche valide, un prodotto di qualità e prezzi vantaggiosi considerando che in Italia il distributore di bevande XL si affiancherà
a una macchina classica per espresso.

La nuova linea restylizzata di macchine piacerà, secondo voi, di più in Italia o all’estero?
Speriamo piaccia a tutti. In Italia le linee come queste hanno sicuramente un elevato appeal. Sappiamo bene, infatti, che il nostro Paese è da sempre terra di stile e qualità. Ci fa, poi, molto piacere constatare che all’estero il concetto di Italian Style resta sempre fortemente apprezzato, per cui crediamo che anche questa nuova linea saprà conquistare la vasta clientela straniera. Tra l’altro i primi apprezzamenti li abbiamo già ricevuti e questa cosa ci fa molto piacere.

La crescita dell’attività ha comportato l’investimento in risorse umane?
Crediamo fortemente che la qualità di un’azienda dipenda dalle persone che la compongono e dai valori con i quali si porta avanti il proprio lavoro. La nostra è un’azienda di dimensioni contenute ma dove ogni
singola persona è ben motivata e si sente partecipe di un grande progetto. Siamo molto soddisfatti del nostro team: le impiegate sono collaboratrici validissime (e tutte multilingue), la produzione è fatta da un team esperto, il laboratorio tecnico è seguito da ingegneri e softwaristi. Il tutto è continuamente supervisionato da noi in uno spirito collaborativo e familiare.

Oggi quanto incide il mercato interno nel business di GPE Vendors?
L’Italia resta per noi un mercato valido e di riferimento, sebbene la crisi economica inevitabilmente
abbia lasciato strascichi ancora profondi. Ci conforta, però, il fatto che alcune tipologie di nostre macchine – identificate dai gestori per la loro robustezza e affidabilità – vengono sempre e comunque acquistate. L’estero è, invece, un universo più composito, fatto di tante realtà molto variegate. Le migliori performance in termini di interesse e di vendite le abbiamo soprattutto nel Nord Europa, negli Emirati Arabi e in alcuni Paesi emergenti come quelli dell’Est Europa e del Sud America.

In quali nazioni oggi lavora la GPE?
GPE ha rivenditori in tutto il mondo. Abbiamo esportato in ogni angolo della Terra. Con alcuni rivenditori, in modo particolare, è nata una collaborazione che dura da decenni. Non creiamo sedi nostre all’estero ma ci avvaliamo di partner affidabili e affezionati al marchio. Con loro organizziamo anche la nostra presenza nelle fiere e negli eventi del settore.

Quali le differenze che notate tra il Vending italiano e quello degli altri Paesi dove siete attivi?
Personalmente vediamo che il settore vending italiano è fatto di gente con grande esperienza (il cliente italiano sa bene cosa vuole e a che prezzo), mentre molti Paesi stranieri si sono affacciati da poco alla
Distribuzione Automatica e quindi vanno seguiti passo a passo. Ci sono, poi, realtà più consolidate (soprattutto in Europa) dove veniamo molto apprezzati sia per l’affidabilità delle macchine che per la nostra prontezza nell’assistenza.

Avete risentito della crisi economica nel Vending di questi ultimi anni?
I numeri ci danno in costante ripresa già da qualche anno. Possiamo affermare che siamo fiduciosi per il futuro. Il mercato dei fabbricanti italiani è indirizzato verso una maggiore concentrazione di aziende.

Secondo voi come cambieranno le prospettive per realtà indipendenticome la vostra?
Il fatto di essere una realtà indipendente, gestita a livello familiare, con una propria struttura autonoma e libera ci rende orgogliosi e positivi. Sappiamo bene di essere “controtendenza” ma la nostra visione artigianale del lavoro, la “sartorialità” che offriamo costruendo anche distributori su misura, l’assistenza personalizzata, il poter chiamare i propri clienti per nome (e non attraverso dei codici) è per noi l’unica strada percorribile.

E ci auguriamo che essa si mantenga così ancora per molto tempo.

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